sabato 30 ottobre 2010

HO VISTO UN FILM ..."SOMEWHERE" - di MARIA

Cari amici lettori
questa settimana un film che ha ... RUGGITO a Venezia !
Ho visto un film… Somewhere


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Regia : Sofia Coppola

Interpreti : Benicio Del Toro, Michelle Monaghan, Elle Fanning, Stephen Dorff, Laura

Ramsey, Alden Ehrenreich, Chris Pontius, Laura Chiatti, Becky O’Donohue,

Simona Ventura, Susanna Musotto, Nino Frassica

Soggetto e Sceneggiatura : Sofia Coppola

Genere : Commedia, drammatico

Produzione : American Zoetrope U.S.A. 2010

Distribuzione : Medusa

Leone D’oro alla 67ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2010

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Il famoso attore Johnny Marco (Stephen Dorff), vive tra alcol, ragazze e fan, all’hotel Chateau Marmont di Hollywood. Prigioniero della sua stessa celebrità, Johnny ha perso il contatto con la realtà e le emozioni, ma poi, un giorno, nella sua vita ricompare l’11enne figlia Cleo (Elle Fanning), nata dal suo matrimonio fallito. In lei intravede l’ancora di salvataggio esistenziale al nulla in cui sprofonda.



Piace o …non piace…

☻ L’abissale senso di vuoto che si avverte fin dalla prima sequenza, fissato nel ripetitivo rombare di una costosa Ferrari che gira solitaria su un improbabile circuito, è l’indizio inequivocabile dell’esistenza dissoluta e priva di significato del protagonista. Pellicola imperfetta, che conferma solo la propensione della regista, figlia d’arte, a leggere e rappresentare drammi e miserie umane. Seppure con una linea narrativa sufficientemente costruita, la storia non riesce a risultare originale e profonda. Non è certo un film che rende giustizia al premio assegnatogli.

☺ Nel film, il sistema hollywoodiano viene lentamente destrutturato dal di dentro, mostrandone gli impressionanti vuoti celati da sfavillanti pieni. Sommesso e silenzioso, prende ritmo dall’accumularsi di situazioni all’apparenza inutili, ma che nel loro sommarsi creano lo spessore di una solitudine, piuttosto che di un isolamento. Sofia Coppola non cerca situazioni costruite ad arte in funzione del suspense; tutto si svolge nella massima serenità, con un linguaggio visuale portato agli estremi della comunicazione non verbale. La regista mostra con minimalismo contagioso la sincera bella storia dei disturbi affettivi tra padri e figli.

Buona visione da Maria

 


Annamaria... a dopo

2 commenti:

  1. Bene, Maria. Interessante.

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  2. A volte i vuoti esistenziali diventano voragini come per il protagonista del film. L'ancora di salvezza si rispecchia nella famiglia e l'uomo ritrova "rifugio" nella figlia. La solitudine, l'assenza di interessi o stimoli vitali crea una specie di morte dentro. L'uomo è per natura un essere socievole e la figlia dà un modo di vivere al padre: una donazione doverosa. Ho letto la trama: un dramma di grande riflessione. Ben espressa la presentazione.
    ENZO

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