mercoledì 27 ottobre 2010

METEO...e non solo
















 si ride, si piange


iniezione letale bloccata per farmaco straniero



Un giudice dell'Arizona ha sospeso l'esecuzione capitale di Jeffrey Landrigan, un condannato a morte per un omicidio. La sentenza era stata emezza ormai 20 anni fa, nel 1990, e per Landrigan stava per compiersi in queste ore.  Un giudice federale di Phoenix ha però accolto il ricorso dei legali dell'uomo, che hanno paventato davanti alla corte il "rischio di sofferenza" dopo l'iniezione della sostanza letale, il Thiopental.

Il motivo? L'unico laboratorio autorizzato a produrre la sostanza utilizzata per l'esecuizione della pena di morte era rimasto "a secco", aveva cioè finito le scorte del prodotto. La Corte alla quale inizialmente
gli avvocati del condannato a morte avevano presentato le loro rimostranze non aveva fornito troppe spiegazioni, limitandosi a spiegare che il farmaco che sarebbe stato utilizzato era stato comprato all'estero, importato.

A quel punto i legali hanno spiegato al giudice federale che, se il sodio della sostanza non avesse agito in modo consono, il loro assistito avrebbe rischiato seriamente di
morire soffocato tra atroci sofferenze. Il sodio svolge la funzione di rendere incosciente il condannato, precedentemente all'iniezione delle altre sostanze letali che "accompagnano" il detenuto alla morte.

Il giudice Roslyn Silver
, forse un po' a sorpresa, ha condiviso i dubbi dei legali di Landrigan ed ha conseguentemente accolto la richiesta di sospendere la pena capitale. Non è ancora stato chiarito dove lo Stato dell'Arizona abbia reperito il Thiopental, vale a dire da chi  l'abbia acquistato.

L'uomo 48enne sarebbe dovuto morire oggi; il giudice Silver ha bloccato l'esecuzione ieri, nel pomeriggio. Landrigan era stato condannato a morte nel 1990, per l'omicidio di
Chester Dyer, compiutosi a Phoenix. La vittima era stata strangolata e pugnalata.



 

 È meglio essere odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo



Annamaria... a dopo 

1 commento:

  1. Pietà, dunque, per i giustiziandi. Ma la pena di morte no, non si tocca.

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