lunedì 12 febbraio 2018

IL NOSTRO ALTER-EGO CATTIVO!



CHE TIPO SEI?


Enzo-Ducky

Enzo:                Duck, in quanti siamo?

Ducky:      Eh?

Enzo:                Ti ho chiesto “in quanti siamo”.

Ducky:      Cos’è, un gioco per bambini?
Ti è venuta qualche idea balzana per un discorso serio?

Enzo:                Diciamo che noi due ci divertiamo con la cultura in modo gioviale e serio. Si tratta di psicologia comportamentale e non è poco.

Ducky:      Il discorso e’ veramente serio. E’ come dire siamo buoni e cattivi nello stesso tempo?  “Si dice che ci sono più santi che nicchie. “Comunque,  e’ giusto che se ne parli. Sempre cultura è.

Enzo:                Questo lo ha scritto Balzac, quasi due secoli fa. Ed è ancora questa l’impressione che si ha leggendo sui social network i commenti dei tanti che puntano il dito contro l’immoralità altrui, sicurissimi della propria integrità.

Ducky:      Vero!

Enzo:                Già, ma come siamo davvero, buoni o cattivi? Per esempio, tu come sei. Intendo dire “tu”, che sei il mio alter ego, come ti consideri? Buono o cattivo? Io sarei il Buono e tu il cattivo.

Ducky:      Prof, vorrei sapere cosa dice la scienza. E spiega in senso lato i concetti per bene...e non fare il tifo solo per te.

Enzo:                Ripeto, come siamo noi esseri umani buoni o cattivi? Sembrerebbe facile rispondere. In realtà, giudicando gli altri e noi stessi, e la distanza che ci separa dagli altri da un punto di vista morale, siamo vittime di illusioni che gli studi di psicologia mettono impietosamente in luce.  Chiaro, Duck? Come al solito non hai capito niente.

Ducky:      Faresti meglio a non stuzzicarmi. Vai avanti!

Enzo:                Molte ricerche recenti circa la domanda su cui da secoli si arrovellano i filosofi, e cioè a quale perno  sia ancorato il nostro “vero io”, mostrano che quasi tutti consideriamo  le caratteristiche morali l’essenza della natura di ognuno.
Ma nello sguardo con cui valutiamo più o meno buona la natura degli altri si riflette anche il nostro metro di giudizio. Ed e’ un errore  di interpretazione. E non è l’unico errore di prospettiva nel quale è possibile incappare. Gli studiosi dicono che quando giudichiamo tendiamo a dividerli in categorie fisse, i “buoni” e i “cattivi”, i “giusti” e gli “ingiusti”. Il professore Paolo Legrenzi dell’Università di Venezia chiarisce: Tendiamo a pensare che “bontà” e “cattiveria” siano negli altri tratti stabili e costanti, dipendenti dalla personalità, non comportamenti che emergono a seconda della situazione.




Ducky:      Insomma cataloghiamo le persone con un’occhiata (100 millisecondi). Incontri un tipo o una tipa e devo subito capire quali sono le sue intenzioni. E’ così, prof?

Enzo:                Esattamente In uno sguardo, valutiamo se uno sconosciuto è una brava persona o no. Ci serve per sapere se dobbiamo fuggire. Pero’, A volte ci sbagliamo, prendiamo degli abbagli, in psicologia si chiamano  “errori fondamentali di attribuzione” Lo stesso comportamento lo giudichiamo con severità se riguarda gli altri. Quando si tratta della nostra persona ci guardiamo con “lenti rosa”. Si chiama “BETTER THAN AVERAGE EFFECT”, ovvero “effetto migliore della media”.
C’è chi si giudica più intelligente o più bravo degli altri, ma la distanza maggiore tra noi e il prossimo tendiamo a stabilirla circa le qualità morali: quasi tutti ci pensiamo più giusti, più onesti, più affidabili della media degli altri.

Ducky:      Noi stessi veniamo per primi...insomma e’ come avere – come metro di giudizio – due binocoli: uno per la lontananza e uno per la vicinanza.

Enzo:                Hai proprio afferrato il concetto. Per completezza veniamo ai tipi per niente raccomandabili…

Ducky:      ...cioè agli uomini da niente, in lingua napoletana omme e niente”

Enzo:                Eh, Alter Ego, contegno….si tratta di malvagi,  pessimi cattivi che appartengono alla Triade Oscura.

Ducky:      Che roba è?

Enzo:                C’è però un tipo di personalità in cui si sommano le caratteristiche che il senso comune attribuisce ai malvagi purosangue. Sono quelli della “triade oscura”, un intreccio di tratti noti come:
- machiavellismo
- narcisismo
- e psicopatia.
Tipi freddi, con un alto concetto di sé e scarsissima considerazione degli altri, in grado di manipolare e imbrogliare il prossimo con le più varie strategie, senza provare alcun rimorso.

Secondo alcune ricerche, questi tipi sono ben rappresentati tra i top-manager, dato che di solito si tratta di persone intelligenti, a prima vista giudicate affascinanti. Ma non c’è bisogno di cercare nel campo finanziario per trovare “cattivi” di questa fatta. Persino i troll, cioè i disturbatori che provocano su internet, avrebbero questo tipo di personalità: la loro attività sarebbe una pura manifestazione di sadismo.

Ducky:      Caro prof io sono felice di essere il tuo Alter Ego sano, anche se alcune volte “dò i numeri”. Però ogni tanto ci sta bene un sfogata, senza cattiveria.

Enzo:                Duck, non mi resta che assolverti.
Ducky:      Grazie,  Alter Ego...troppo buono!!

Enzo (Vincenzo Liberale)

 Fonte Focus

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