sabato 15 maggio 2010

infermiera si svena per protesta e muore

Mariarca Terracciano 


"Lo stipendio è un diritto, ho lavorato e pretendo i miei soldi". Così Mariarca Terracciano, l'infermiera morta giovedì a Napoli, spiegava alle telecamere dell'emittente Julie tv, a fine aprile, la sua decisione di farsi prelevare ogni giorno 150 millilitri di sangue fin quando non fossero stati pagati gli stipendi al personale della Asl Napoli 1. Quella intervista fece subito il giro del web attraverso Youtube, dove è ancora visibile. "Sto facendo anche lo sciopero della fame.
Può sembrare un atto folle - diceva la donna, sposata e madre di due figli - ma voglio dimostrare che stanno giocando sulla pelle e sul sangue di tutti. Vedere il sangue, che è vita, rende evidenti le difficoltà nostra e degli altri ammalati". La protesta era durata alcuni giorni, fino al 3 maggio quando il presidente della Regione, Stefano Caldoro, riuscì a sbloccare la situazione degli stipendi. Salassi volontari a parte, Mariarca era stata in prima linea anche nelle altre forme di protesta attuate dal personale del suo ospedale, il San Paolo di Fuorigrotta, uno dei tanti presidi della Asl Napoli 1.
Giornate difficili, di stress e di ansia, e per l'infermiera anche la preoccupazione legata al mutuo contratto di recente per l'acquisto di una casa: visto il ritardo nel pagamento degli stipendi, per far fronte alla rata la famiglia era stata costretta a chiedere un prestito. La morte di Mariarca, ieri, è stata attribuita ad "arresto cardiocircolatorio": insomma, un malore improvviso. Nessun collegamento diretto con i prelievi di sangue, ma amici e colleghi sono certi che la rabbia e lo stress dei giorni precedenti abbiano inferto un duro colpo alla salute della donna.
Nessuna indagine in corso da parte della magistratura - Intanto è stato disposto un riscontro autoptico-diagnostico per stabilire quali siano state le cause del decesso di Mariarca Terracciano, l'infermiera di 45 anni morta ieri nell'ospedale San Paolo di Napoli. A renderlo noto è il direttore sanitario del presidio Maurizio Di Mauro. "Sono stato io a chiedere il riscontro - ha detto Di Mauro - ma non è in corso alcuna indagine da parte della magistratura". Alla domanda se una protesta del sangue, come quella messa in atto dalla donna, possa causare un decesso, Di Mauro ha risposto: "Assolutamente no".
Il direttore sanitario: “Era una di famiglia” - "Da questa drammatica morte potranno ritrovare la vita altre persone, perché Mariarca ha donato gli organi". Il direttore sanitario dell'ospedale San Paolo di Napoli, è visibilmente provato dalla morte di Mariarca Terracciano. Dopo il decesso, sono stati espiantati cuore, cornee e reni. "La morte di Mariarca mi ha sconvolto umanamente - ha detto -. Lei era in servizio quando si è sentita male, ha avuto un arresto cardiocircolatorio improvviso". La donna, nel ricordo del direttore sanitario, era "una bella persona, di grande umanità e professionalità. Qualche giorno fa ho avuto la possibilità di parlare con lei e ho avuto conferma della sua umanità. Mariarca era una di famiglia - ha concluso - Perché qui siamo tutti parte di una squadra che contribuisce al funzionamento dell'ospedale".
Gli amici e i parenti: “Ha dedicato la vita al prossimo” - Una intera vita dedicata agli altri, dall'inizio alla fine "e anche dopo". A ricordare Mariarca, anche le amiche e una sua zia. Piangono una morte che non riescono a spiegarsi. "Mariarca era una persona sana - ha detto un'amica -. La conoscevo da 27 anni e non abbiamo capito com'è successo. Era una donna meravigliosa. Siamo preoccupati per i bambini - ha affermato invece una zia -. Chi si occuperà di loro? Non è giusto che crescano senza la loro mamma".

1 commento:

  1. Sono fatti di fronte ai quali si rimane inebetiti. La cronaca è piena di particolari sicché ce ne possiamo fare un'idea abbastanza precisa. E poi, se ci saranno gli elementi, potrà intervenire la magistratura. In questo momento prevalgono sentimenti di dolore, di condivisione, di ammirazione. Oltre che un senso di ingiustizia per un sacrificio ingiusto e non dovuto. Speriamo che le autorità che possono fare qualcosa per la famiglia, in particolare per i bambini, non si dimentichino di lei.

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