martedì 24 novembre 2009

LA VECCHIA FATTORIA S'INCAZZA...-scritto da CIPRIANO-








L’Umanità era da poco sopravvissuta allo “sterminio della mucca pazza”, termine scientifico Encefalopatia Spongiforme Bovina

Bistecche abbandonate per strada, suicidi di massa di poveri macellai ridotti al lastrico, la “Fiorentina” (intesa come bistecca) bandita dalle tavole e di conseguenza senza appello da tutti i libri di ricette che venivano addirittura portati al rogo; il bue additato al pubblico ludibrio e cacciato con disonore addirittura dalla grotta della Natività su tutti i Presepi, lasciando al solo asinello tutti gli onori ed oneri. C’è voluto molto tempo prima di fare pace con il mite animale e tutta la categoria bovina per capire che quella malattia non era l’Apocalisse prevista ma una malattia numericamente molto ristretta ed in taluni casi figlia di ben altri morbi. L’essere umano vedeva adesso con occhio benevole il caro vecchio animale che ritornava sotto forma di gustose bistecche sulle nostre tavole e con l’Onore ritrovato sul Presepe accanto all’orfano asinello; quando ecco un altro flagello animale si stagliava al cupo orizzonte dell’incerta umanità: L’H5N1, alias la febbre aviaria, più popolarmente l’influenza dei polli. Lasciato il mite bue al suo destino, ecco l’umanità accanirsi contro tutti i volatili a portata di mano (fortuna per i volatili che sono leggeri e volano in alto, cosa che non è stato possibile in passato per il povero grasso bovino ...); persecuzione biblica a cardellini e canarini che ricevevano in taluni casi e per loro fortuna, la libertà sulla parola (chiedo scusa, sul cinguettio) con apertura delle gabbiette; vedere gli umani scappare rincorsi da increduli tordi, merli e barbagianni; guardare inorriditi i colombi che imperterriti e strafottenti come sempre, continuavano allegramente e dispettosamente a “squaqquerare”. Ma quelli più tartassati sono stati polli e galline, untrici di malattia inenarrabile che “l’intelligenza dei mass media” dipingeva e
divulgava con terrore a tutte le ore del giorno e della notte. Addio alle cosce di pollo arrosto e croccanti, accompagnate dalle fidate patatine e dalla birra; anche qui pollai svuotati, venditori di pollame a prendere mestamente aria fuori i negozi mentre anche i galli evitavano scrupolosamente all’alba di far sentire il loro millenario canto ; che sollievo per il genere umano quando tutti si sono resi conto alla fine, contando le infinitesimali perdite umane, che il Disastro annunciato era stata solo una “bufala” (o una “gallina” se preferite). Allegria, tutti allegramente a sgranocchiare nuovamente gustose coscette di pollo arrosto ed ingabbiare canarini ,cardellini e pappagalli, quand’ecco avanzare cupo il terzo Cavaliere dell’Apocalisse, il più temuto e più annunciato di tutti: L’H1N1, L’Influenza Suina.





Questa volta gli eredi dei tre porcellini c’entrano poco se non per una lontana parentela del virus, ma la paura diventa enorme, in parte ancestrale ma anche in gran parte elargita a piene mani dai soliti mass media incoscienti che hanno incominciato a contare i morti nei quattro punti cardinali e cinque Continenti, decessi nella stragrande maggioranza purtroppo dovuti a preesistenti gravi problemi di salute, ma niente da fare. L’Umanità pare avere perso il senso del ragionamento e dell’orientamento, quindi via ad ingozzarsi al primo starnuto di antibiotici, fare incetta di
medicinali tanto inutili quanto dannosi. Dieci nostri armadietti di medicine potrebbero salvare la popolazione malata dell’Uganda e del Gabon messi insieme.




Tutti a diventare Specialisti da Nobel per la medicina, salvo poi vedere una marea di visi coperti da mascherine che al massimo servono a non fare entrare vespe e calabroni nel cavo orale; addio alle virili strette di mano sostituiti da esotici inchini come “Segni di Pace”, i calciatori di alcune famose squadre di calcio che rifiutano di entrare in campo per paura del contagio (nessun posto al mondo è più sicuro dalle epidemie di un apertissimo e ventoso campo di calcio), salvo poi
magari la sera imboscarsi e fare l’alba in chiuse e fumose discoteche, dove ovviamente per affollamento di varia umanità ci sono nell’aria stagnante più virus che in un laboratorio segreto cinese di armi batteriologiche ... E che dire se all’ombra del Vesuvio (non poteva essere altrimenti) tra turisti e residenti, in via San Gregorio Armeno, la strada dei presepi di Napoli nota in tutto il mondo, richiamati dalla prima Natività nell’era dell’influenza H1N1, l’opera creata dall’artigiano napoletano Genny Di Virgilio. Sul presepe anche i Re Magi, tutti i personaggi, compreso Gesù Bambino nella mangiatoia, hanno bocca e naso coperti da una mascherina bianca. I Re Magi nelle loro ampolline invece che oro, incenso e mirra portano in dono il vaccino antinfluenzale.


Naturalmente non essendo io un medico né un esperto in materia, prendo e faccio mia tra le tantissime, una notizia scientifica da Fox News secondo cui l’influenza suina H1N1 può colpire i polmoni e condurre alla polmonite. Ma questo è ciò che distingue l’influenza dal raffreddore comune in primo luogo; ed ecco perché decine di migliaia di anziani muoiono ogni anno per sintomi di tipo influenzale. Gli specialisti hanno sostenuto che “questo cambia e subisce mutazioni e ritorna in forme diverse...,” come tutti i “normali” virus dell’influenza. Intanto l’umanità continua a vivere (male) nella spasmodica attesa del peggio e non si accorge che intanto, in un luogo segreto, si sono incontrati tutti i rappresentanti animali, sindacalisti a quattro e due zampe, pennuti e non, provenienti dalle tante fattorie sparse nel mondo; si sono dichiarati stufi di essere additati quali responsabili untori dell’Umanità.
Come primo segno di protesta non canteranno più
“ Nella Vecchia Fattoria ” ia …iaa …ohhhhh! 



 

(CIPRIANO)





 







1 commento:

  1. Interessante, Cipriano. Se il fatto non fosse tragico, per i tanti appetiti, le tante paure, i tanti tutto che si sono scatenati, potremmo riderci su. Comunque, bravo.

    RispondiElimina