Mettiamo che un uomo di nome Marco sia attratto da una donna di nome Anna. La invita al cinema e lei accetta. Si divertono e qualche sera dopo escono di nuovo assieme a cena. Di nuovo stanno molto bene e continuano a vedersi regolarmente.

Una sera, mentre stanno tornando a casa, un pensiero viene alla mente di Anna e senza pensarci dice "Ti rendi conto che sono 6 mesi ormai che usciamo assieme?"


E il silenzio cala.


Anna lo ritiene un silenzio assordante e pensa "Caspita, mi chiedo se gli abbia dato fastidio quello che ho detto. Forse si sente limitato dalla nostra relazione; o forse pensa che gli sto facendo pressione per un impegno che non vuole o del quale non è sicuro".


E Marco sta pensando :"Wow, Sei mesi".


E Anna sta pensando: "Ma del resto nemmeno io sono molto sicura di questa relazione. A volte vorrei un po' più di spazio così avrei modo di pensare se davvero voglio che le cose vadano avanti così verso...Insomma, verso cosa? Continuare a vederci così? Pensare al matrimonio? Ai figli? Ad una vita insieme? Sono davvero pronta per un impegno così? Lui lo conosco davvero?"


E Marco sta pensando: "....quindi...vediamo...Abbiamo iniziato ad uscire a febbraio, subito dopo che avevo portato l'auto per il tagliando, il che significa...Fammi vedere il contachilometri...Wow! E' proprio ora che cambi l'olio".


E Anna pensa: "Ecco. Si è infastidito. Glielo leggo in faccia. O forse mi sto sbagliando. Forse lui vuole di più dalla nostra relazione, più intimità, più impegno. Forse lui ha sentito prima di me che io avevo delle riserve sul nostro raporto. Sì, scommetto che è questo. Ecco perché è così restio a parlarmi dei suoi sentimenti. Ha paura di essere respinto."


E Marco sta pensando: "E' meglio che mi faccia controllare anche la trasmissione. Non mi interessa cosa dicono quei cretini, ancora non funziona bene. E faranno meglio a non dare la colpa al freddo stavolta! Freddo un cavolo. Ci sono 20 gradi e questa sembra la trasmissione di un camion della nettezza urbana. E a quei ladri incompetenti ho dato 600 euro!"


E Anna sta pensando: "E' arrabbiato. E non posso dargli torto. Anché'io mi arrabbierei. Oddìo, mi sento così in colpa, ma non posso fare a meno di sentitmi così. E' solo che ancora non sono sicura".


E Marco sta pensando: "Sicuramente diranno che la garanzia era di 90 giorni. Ecco cosa diranno quegli emeriti imbecilli".


E Anna sta pensando: "Forse sono una sognatrice e aspetto il principe azzurro sul suo cavallo bianco, quando in realtà sono seduta al fianco ad un bravissimo ragazzo, con cui sto bene e di cui mi importa, un ragazzo che tiene davvero a me. Una persona che adesso sta soffrendo perché io egoisticamente credo ancora in quelle fantasie adolescenziali.


E Marco sta pensando: "Garanzia? Vogliono la garanzia? Gliela do io la garanzia. E gliela infilo su per..."


"Marco?" dice Anna.


"Sì?" risponde sorpreso Marco.


"Ti prego, non torturarti così" e cominciano a salirle le lacrime agli occhi. "Forse non avrei dovuto dirti... Oddìo, Marco, mi sento così..." Anna scoppia in lacrime.


"Cosa c'è?" dice Marco perplesso.


"Sono una stupida" singhiozza Anna. "Io lo so che non c'è nessun principe. Lo so benissimo. Non c'è nessun principe e non c'è nessun cavallo".


"Non c'è nessun cavallo?" chiede Marco.


"Tu pensi che sia una stupida, vero?" replica Anna.


"No!" risponde Marco, felice di avere finalmente la risposta corretta.


"E' solo che...E' solo che ho bisogno...Ho solo bisogno di tempo" dice Anna.


(C'è una pausa di circa 15 secondi in cui Marco, pensando rapidamente, cerca di trovare la frase giusta da dire. Alla fine se ne esce con una che gli sembra adatta).


"Certo" dice. (Anna, commossa, gli accarezza la mano).


"Oh Marco, lo pensi davvero?" chiede Anna.


''Penso cosa?" chiede Marco.


"Del tempo" risponde Anna.


"Ah" dice Marco "Ma certo".


(Anna si volta a guardarlo negli occhi e lui comincia a sentirsi nervoso al pensiero di quello che potrebbe dire, specialmente se riguarda un cavallo. Finalmente lei parla).


"Grazie, Marco" dice.


"Grazie a te" dice Marco.


La riaccompagna a casa e Anna si mette a letto, torturata da mille pensieri, e piange fino al'alba, mentre Marco va a casa, apre un pacchetto di Ringo, accande la TV e immediatamente si appassiona alla replica di una partita di tennis tra due sconosciuti tennisti cechi.


Una vocina nella sua testa gli dice che in macchina è successo qualcosa di fondamentale, ma è sicuro che non c'è modo che lui possa capire cosa sia e quindi è convinto che sia meglio non pensarci (è la stessa politica che Marco applica alla fame nel mondo).


Il giorno dopo Anna chiama la sua migliore amica, o magari due, e parlano della situazione per sei ore filate. In dettaglio riflettono su tutto quello che lei ha detto e su tutto quello che lui ha detto, ridiscutendone più volte, analizzando ogni parola, ogni espressione e ogni gesto cercando di capirne il senso e considerando ogni ipotesi possibile. Discutono dell'argomento per settimane, forse lo faranno per mesi, senza mai raggiungere una conclusione, ma allo stesso tempo senza mai stufarsi.


Marco giorni dopo mentre sta giocando a tennis con un amico comune suo e di Anna, si ferma proprio prima di servire, riflette un attimo e dice "Stefano, che tu sappia Anna ha mai avuto un cavallo?"