venerdì 22 ottobre 2010

SESSO E ANTICHITA' - di ENZO




Enzo intervista Ducky

                                   USI E COSTUMI DELL’EROS   NELL’ANTICHITA’



Enzo:              Ciao, Ducky!

Ducky:                        Ciao, Enzo!

Enzo:              Come stai? So che hai avuto problemi di salute.

Ducky:                        Si, ho  preso un grosso  capitombolo. Ma mi sto rimettendo. Per l’intervista                                 sono pronto, ma gustiamoci prima il caffè.

Enzo:              Mi hai letto nel pensiero.

Il caffè viene preso.

Ducky:                       Allora, si comincia?!

Enzo:              Sì. però andiamo indietro nel tempo. Vediamo un po’ com’era L’EROS tanto tempo                       fa.

Ducky:                       Qui si tratta di retrocedere di alcuni millenni. Certamente vuoi sapere di usi,                  costumi, riti erotic-sessuali di quei tempi.

Enzo:              Esatto, proviamoci almeno.

Ducky:                       Proviamo!  Ci vorrebbe “la macchina del tempo” come in quel film. Ok. Allora,                  diciamo che prima ancora degli antichi Ebrei e degli antichi Greci, ci furono gli               Egizi con i loro riti magico-religiosi.
                        La civiltà egizia è stata una delle più significative e importanti fra quelle antiche                       e nel suo ambito i culti religiosi erano numerosi e complessi; cose o oggetti                                  celesti, animali, di cui s’ignorava la fenomenologia, venivano adorati. Per es.                                  l’Ariete, o montone sacro era adorato col nome di Pan nell’antica città egizia di              Mendes.

Enzo:              Questo lo so anch’io. 

Ducky:                       Un certo Erodoto,  famoso personaggio dell’epoca, ha scritto:
                        “Il capro, ovvero il dio Pan…”

Enzo:              Eh, sì, gli antichi divinizzavano tutto, cioè tante cose che non riuscivano a                                    comprendere, giusto?

Ducky:                       E’ così; allora dicevo che …”il capro, cioè il dio Pan  prende,  presso gli Egizi,                                proprio il nome Pan.”

Enzo:              Interessante davvero. Continua!

Ducky:                       Col tempo, i popoli dell’antica Grecia e,  poi quelli della regione italica, elevarono                         questo caprone  al rango di divinità col nome di Pan, e lo raffiguravano con                                  sembianze di  “fauno eternamente in calore.” Questo culto del caprone sacro fu                        molto diffuso.

Enzo:              Ma va! …Davvero?

Ducky:                       Sì, eternamente in calore, hai capito bene. E’ inutile che sorridi. Comunque,  caro                         Enzo, a conferma del culto del caprone va ricordato che presso gli Egizi si                                   venerava anche Amon,  altra divinità dalla testa di ariete. Fu probabilmente                                dalla venerazione di questi due animali, tradizionalmente ipersessuati  (cioè                              sessualmente molto dotati), che ebbe la sua lontana origine  il culto del fallo,                 quest’ultimo poi divinizzato in ambito mediterraneo sotto il nome di Priapo. Se                       ne deduce che il culto originario del fallo ebbe come oggetto il simulacro dei                  genitali di questi due  suddetti animali:
                                                          il toro sacro e l’ariete sacro
                        e non quelli dell’uomo.

Enzo:              Senti, senti…ed io ero convinto del contrario.

Ducky:                       Hai mai sentito parlare delle “Pamilie”?

Enzo:              Francamente no! Cosa sono…anzi cos’erano?

Ducky:                       Erano delle festività solenni: insomma processioni, ma ben diverse da quelle che
                        io e te conosciamo ai tempi d’oggi.

Enzo:              Dimmi, dimmi!

Ducky:                       Cinque giorni prima del Capodanno egizio si celebrava la nascita di Osiride.                                   mentre all’equinozio di primavera avevano luogo le feste più solenni delle appunto                       “Pamilie”; durante queste feste si trasportava in processione un simulacro di                   Osiride caratterizzato da un triplice dallo proprio perché questo dio                                               simboleggiava il principio generativo per la sua facoltà riproduttiva.

Enzo:              Senti senti…e quando il toro moriva?

Ducky:                       In questo caso i ministri gli sceglievano un successore.

Enzo:              …cioè si sceglieva un altro toro!?

Ducky:                       Esatto…che doveva avere enormi attributi sessuali.

Enzo:              Eh già, per essere sacro e venerato ci vogliono… “delle doti”.

Ducky:                       Non come la consideri tu, ma va considerata la concezione culturale  di quei                                tempi;  non dimenticare che parliamo di cultura e religiosità di circa  3000 anni             fa.

Enzo:              Credo che tu abbia ragione! Però bisogna rifletterci un po’ su.

Ducky:                       Lo credo bene, Enzo…mi segui?

Enzo:              Ti seguo.

Ducky:                       In occasione della consacrazione,, scrive Barbara Silvestein, di ogni nuovo toro               divino,  “in alcune città le celebrazioni e le feste duravano sino a quaranta giorni.                       Esclusivamente in tale periodo era concesso alle donne di accedere al cospetto               del dio, nel tempio ove questi era insediato e venerato. Là giunte, esse si                                   denudavano interamente e offrivano alla vista del dio-toro le loro parti intime                affinché il divino animale assicurasse loro la fecondità: e questo,  sotto il                                magistero, più spesso concupiscente,  anziché distaccato,  dei sacerdoti addetti                     al culto del toro Api.”

Enzo:              Aspetta, Ducky.  Stai dicendo che le donne si offrivano, non al toro, ma ai                                  sacerdoti,  è così?

Ducky:                       E’ già, e’ così…si offrivano ripetutamente e liberamente ai sacerdoti del dio                                 Amon.

Enzo:              Mica fessi, quei sacerdoti!

Ducky:                       Enzo, un po’ di serietà, per favore.  E ti dirò  anche di più.; si sa anche che                                  presso le caste più elevate degli antichi Egizi vi era l’usanza magico-sessuale di               collocare nella tomba di una defunta di  alto rango un fallo di toro imbalsamato,                       che veniva piazzato esattamente  sul  suo basso ventre.

Enzo:              Forse “quello” era stato il suo ultimo desiderio.

Ducky:                       Lo sapevo…hai una lingua  molto maliziosa. Non ti smentisci mai.

Enzo:              E tu, scusa, mica scherzi “con la tua”, tanto irrequieta!

Ducky:                       Comunque,   ciò spiega anche perché in epoche successive, presso i Greci e i                                Romani, si fosse diffuso l’uso di simulacri fallici nelle tombe di donne di casta                 elevata.

Enzo:              Hai capito…le caste elevate…più elevate erano e più….

Ducky:                       Insomma,  la finisci con queste battutacce?

Enzo:              Mi è scappata, scusa. Continua!

Ducky:                       Molto tempo dopo furono vietati rapporti intimi, sia pure a sfondo mistico-                                  magico, nel templi e negli altri luoghi di culto. Ma quasi tutti gli altri popoli del
                        bacino mediterraneo tollerarono, gradirono e favorirono per molti secoli il fatto                        che si avessero rapporti sessuali, a scopo rituale o profano, nei luoghi dedicati al                       culto.

Enzo:              Però, certi usi e costumi, caro Ducky,  mi riesce un po’ difficile comprenderli.                 Oggigiorno i rapporti intimi non sono più un culto. Francamente, e tu lo sai bene,                        preferisco parlare di  “Eros vissuto con amore”.

Ducky             E tu sai benissimo che sono pienamente d’accordo con te.  Viva l’Amore, allora.

Enzo:              Viva L’Amore!





Enzo


Annamaria... a dopo
       

3 commenti:

  1. Stavolta un Enzo storico ma sempre molto gradevole.

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  2. Proprio così...w l'amore. Civiltà particolarmente edonistiche ci hanno per fortuna lasciato anche altre testimonianze. Ma è divertente, con il dovuto distacco storico, sapere che la ricerca del piacere erotico veniva mascherato da un divino desiderio di fecondità !!!

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  3. Dimenticavo la firma! Maria.sa

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