Enzo intervista Ducky
USI E COSTUMI DELL’EROS NELL’ANTICHITA’
Enzo: Ciao, Ducky!
Ducky: Ciao, Enzo!
Enzo: Come stai? So che hai avuto problemi di salute.
Ducky: Si, ho preso un grosso capitombolo. Ma mi sto rimettendo. Per l’intervista sono pronto, ma gustiamoci prima il caffè.
Enzo: Mi hai letto nel pensiero.
Il caffè viene preso.
Ducky: Allora, si comincia?!
Enzo: Sì. però andiamo indietro nel tempo. Vediamo un po’ com’era L’EROS tanto tempo fa.
Ducky: Qui si tratta di retrocedere di alcuni millenni. Certamente vuoi sapere di usi, costumi, riti erotic-sessuali di quei tempi.
Enzo: Esatto, proviamoci almeno.
Ducky: Proviamo! Ci vorrebbe “la macchina del tempo” come in quel film. Ok. Allora, diciamo che prima ancora degli antichi Ebrei e degli antichi Greci, ci furono gli Egizi con i loro riti magico-religiosi.
La civiltà egizia è stata una delle più significative e importanti fra quelle antiche e nel suo ambito i culti religiosi erano numerosi e complessi; cose o oggetti celesti, animali, di cui s’ignorava la fenomenologia, venivano adorati. Per es. l’Ariete, o montone sacro era adorato col nome di Pan nell’antica città egizia di Mendes.
Enzo: Questo lo so anch’io.
Ducky: Un certo Erodoto, famoso personaggio dell’epoca, ha scritto:
“Il capro, ovvero il dio Pan…”
Enzo: Eh, sì, gli antichi divinizzavano tutto, cioè tante cose che non riuscivano a comprendere, giusto?
Ducky: E’ così; allora dicevo che …”il capro, cioè il dio Pan prende, presso gli Egizi, proprio il nome Pan.”
Enzo: Interessante davvero. Continua!
Ducky: Col tempo, i popoli dell’antica Grecia e, poi quelli della regione italica, elevarono questo caprone al rango di divinità col nome di Pan, e lo raffiguravano con sembianze di “fauno eternamente in calore.” Questo culto del caprone sacro fu molto diffuso.
Enzo: Ma va! …Davvero?
Ducky: Sì, eternamente in calore, hai capito bene. E’ inutile che sorridi. Comunque, caro Enzo, a conferma del culto del caprone va ricordato che presso gli Egizi si venerava anche Amon, altra divinità dalla testa di ariete. Fu probabilmente dalla venerazione di questi due animali, tradizionalmente ipersessuati (cioè sessualmente molto dotati), che ebbe la sua lontana origine il culto del fallo, quest’ultimo poi divinizzato in ambito mediterraneo sotto il nome di Priapo. Se ne deduce che il culto originario del fallo ebbe come oggetto il simulacro dei genitali di questi due suddetti animali:
il toro sacro e l’ariete sacro
e non quelli dell’uomo.
Enzo: Senti, senti…ed io ero convinto del contrario.
Ducky: Hai mai sentito parlare delle “Pamilie”?
Enzo: Francamente no! Cosa sono…anzi cos’erano?
Ducky: Erano delle festività solenni: insomma processioni, ma ben diverse da quelle che
io e te conosciamo ai tempi d’oggi.
Enzo: Dimmi, dimmi!
Ducky: Cinque giorni prima del Capodanno egizio si celebrava la nascita di Osiride. mentre all’equinozio di primavera avevano luogo le feste più solenni delle appunto “Pamilie”; durante queste feste si trasportava in processione un simulacro di Osiride caratterizzato da un triplice dallo proprio perché questo dio simboleggiava il principio generativo per la sua facoltà riproduttiva.
Enzo: Senti senti…e quando il toro moriva?
Ducky: In questo caso i ministri gli sceglievano un successore.
Enzo: …cioè si sceglieva un altro toro!?
Ducky: Esatto…che doveva avere enormi attributi sessuali.
Enzo: Eh già, per essere sacro e venerato ci vogliono… “delle doti”.
Ducky: Non come la consideri tu, ma va considerata la concezione culturale di quei tempi; non dimenticare che parliamo di cultura e religiosità di circa 3000 anni fa.
Enzo: Credo che tu abbia ragione! Però bisogna rifletterci un po’ su.
Ducky: Lo credo bene, Enzo…mi segui?
Enzo: Ti seguo.
Ducky: In occasione della consacrazione,, scrive Barbara Silvestein, di ogni nuovo toro divino, “in alcune città le celebrazioni e le feste duravano sino a quaranta giorni. Esclusivamente in tale periodo era concesso alle donne di accedere al cospetto del dio, nel tempio ove questi era insediato e venerato. Là giunte, esse si denudavano interamente e offrivano alla vista del dio-toro le loro parti intime affinché il divino animale assicurasse loro la fecondità: e questo, sotto il magistero, più spesso concupiscente, anziché distaccato, dei sacerdoti addetti al culto del toro Api.”
Enzo: Aspetta, Ducky. Stai dicendo che le donne si offrivano, non al toro, ma ai sacerdoti, è così?
Ducky: E’ già, e’ così…si offrivano ripetutamente e liberamente ai sacerdoti del dio Amon.
Enzo: Mica fessi, quei sacerdoti!
Ducky: Enzo, un po’ di serietà, per favore. E ti dirò anche di più.; si sa anche che presso le caste più elevate degli antichi Egizi vi era l’usanza magico-sessuale di collocare nella tomba di una defunta di alto rango un fallo di toro imbalsamato, che veniva piazzato esattamente sul suo basso ventre.
Enzo: Forse “quello” era stato il suo ultimo desiderio.
Ducky: Lo sapevo…hai una lingua molto maliziosa. Non ti smentisci mai.
Enzo: E tu, scusa, mica scherzi “con la tua”, tanto irrequieta!
Ducky: Comunque, ciò spiega anche perché in epoche successive, presso i Greci e i Romani, si fosse diffuso l’uso di simulacri fallici nelle tombe di donne di casta elevata.
Enzo: Hai capito…le caste elevate…più elevate erano e più….
Ducky: Insomma, la finisci con queste battutacce?
Enzo: Mi è scappata, scusa. Continua!
Ducky: Molto tempo dopo furono vietati rapporti intimi, sia pure a sfondo mistico- magico, nel templi e negli altri luoghi di culto. Ma quasi tutti gli altri popoli del
bacino mediterraneo tollerarono, gradirono e favorirono per molti secoli il fatto che si avessero rapporti sessuali, a scopo rituale o profano, nei luoghi dedicati al culto.
Enzo: Però, certi usi e costumi, caro Ducky, mi riesce un po’ difficile comprenderli. Oggigiorno i rapporti intimi non sono più un culto. Francamente, e tu lo sai bene, preferisco parlare di “Eros vissuto con amore”.
Ducky E tu sai benissimo che sono pienamente d’accordo con te. Viva l’Amore, allora.
Enzo: Viva L’Amore!
Enzo
Annamaria... a dopo
Stavolta un Enzo storico ma sempre molto gradevole.
RispondiEliminaProprio così...w l'amore. Civiltà particolarmente edonistiche ci hanno per fortuna lasciato anche altre testimonianze. Ma è divertente, con il dovuto distacco storico, sapere che la ricerca del piacere erotico veniva mascherato da un divino desiderio di fecondità !!!
RispondiEliminaDimenticavo la firma! Maria.sa
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