Davvero non se ne può più! In tutte le ore del
giorno, del pomeriggio, della sera fino a notte
fonda, di tutto e di più sulla morte e sulle
indagini inerenti la povera Sarah Scazzi.
I canali pubblici e privati si fanno una
squallida gara con uno spiegamento
impressionante di mezzi ed uomini a
raccontare quello che si sa, quello che non
si sa, quello che si ipotizza, quello che si
suppone in tutta una serie molteplice di
trasmissioni e notiziari, portati avanti con
una raccapricciante mediocrità morale,
supportati da quella schiera di psicologi,
psichiatri, criminologi, consulenti più o meno
competenti, tutti in fila a spiegare alla massa
di inebetiti telespettatori, la realtà (loro) della
vita, con le solite considerazioni saccenti,
con gli sguardi più furbi di un pesce morto e
quell’aria da pedanti cattedratici, saputelli
e presuntuosi.
Tutto questo mentre i famigliari della povera
ragazza, evidentemente smaltito in fretta il
grande dolore, fanno la fila nelle varie
televisioni per spiegare e ritorcere
argomentazioni, veleni, parenti coltelli ed
amenità varie. E mentre nei vari programmi
intrattenimento-spazzatura c’è questo continuo
fiorire di ipotesi, esperti e personalità, confortati
da piantine della casa, del pozzo, della
campagna, dalle solite foto di famiglia, il paese
di Avetrana viene improvvisamente invaso da
una incredibile moltitudine di persone
provenienti dai quattro punti cardinali del
nostro Paese.
Personalmente, vista la demenza che li ha
portati a fare tanti chilometri per pura curiosità,
li avrei visti giusti in gita a Lourdes o Fatima
a chiedere alla Nostra Signora di farli almeno
rinsavire; ma pare che il tutto sia di difficile
soluzione anche per la nostra Mamma
Celeste, visto l’accanimento terapeutico con
cui si continua a proseguire sulla faccenda.
La televisione fa il suo mestiere applicando il
principio degli indici di ascolto, e se queste
trasmissioni televisive hanno successo
evidentemente è perché c’è tanta gente che
continua morbosamente nella propria insana
curiosità.
Non dimentichiamoci, senza andare troppo
Indietro nel tempo, quante migliaia di ore
televisive hanno occupato e per mesi interi,
i casi di cronaca nera più orrendi per le loro
efferatezze, negli ultimissimi anni; senza
accurate ricerche …Faccio appello alla
memoria e ricordo a freddo i casi di
Annamaria Franzoni a Cogne, l’omicidio di
Meredith Kercher, con Raffaele Sollecito e
la sua fidanzata americana Amanda Knox ,
il delitto di via Poma, Marta Russo, Erika e
Omar, l’omicidio di Garlasco con Alberto
Stasi e Chiara Poggi. E via di questo passo
…Con la strage di Erba ed i coniugi Olindo
Romano e Rosa Bazzi, fino al caso dei
fatellini Francesco e Salvatore Pappalardi,
di Gravina di Puglia, ed il padre Filippo
Pappalardi.
Sono stati tutti casi dove la violenza omicida
è stata la parte più raccapricciante del pur
tragico avvenimento; in alcuni casi il o i
colpevoli sono stati subito individuati, presi e
condannati (in alcuni casi con pene
vergognosamente basse , ma questa è un’altra
storia …), in altri si sono incrociati indizi di
colpevolezza più o meno pesanti; ma mentre
gli organi preposti cercano di venire a capo delle
varie faccende, la pur sacrosanta informazione
si è sempre più trasformata in un circo Barnum,
con settimane di indagini pruriginose, la vita
privata di interi nuclei famigliari gettata in prima
pagina, caccia al mostro vero o presunto, lo
spiare continuamente dal “buco della serratura”
alla ricerca della storia piccante seppur necrofora.
La cosa più triste, e vi prego di riflettere, e che in
questa desolante informazione ben presto si
dimentica la vittima, quella che ha sofferto il
martirio e la morte. Si accendono i riflettori sul
teatrino, ma si perde tutto il dovuto rispetto
all’essere umano oltraggiato con la morte. Di
essi rimane solo, tra tanta spazzatura, le foto
sorridenti messe lì, quasi come la pubblicità
all’avvenimento.
Personalmente ho già da molto tempo preso
l’abitudine di spegnere la tv o cambiare subito
canale quando vengono proposti questi tipi di
spettacoli; con intima religiosità, silenziosamente
seppur laicamente come mia intrinseca natura,
per le povere vittime, offese e martiri, imploro:
“L’eterno riposo dona loro o Signore …Riposino
in pace.”
Cipriano
Annamaria... a dopo
Sì, Cipriano. Povera Sara, riposa in pace. E speriamo che, dopo tutto questo teatrino, si sappia la verità ed il colpevole paghi (non come altre tante volte).
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