venerdì 5 febbraio 2010

RIFLESSIONE SULLE CHAT...

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Oggi  un pò incavolata lo sono,
ma non perchè mi ci sia svegliata..
..ma proprio perchè  portatrice di cervello sano..
mi viene da pensare..
Sappiamo che entrare in comunity è semplice...molto semplice.
..si ci registra e uno apre fino a 7 nick...si dice...
..ma se si fa altra registrazione ne ho altri sette....e altri sette ecc ecc.
....nulla da eccepire se non che.....ma che senso ha avere tutti questi nick...
..e soprattutto come si f a gestirli tutti?  a  me già il blog
mi impegna e non poco !
  si  ..lo so ...sono fatti miei se il blog
mi impegna e se non mi sta bene posso anche chiuderlo..
La domanda è che chi apre tutti questi profili che scopi ha..?..
se io sono carina simpatica  e sincera....che senso ha
scivrere in un'altro nick bella per pochi ,sicura e un pò stronza....?
Colpa di chi all'interno della chat non fa rispettare le regole ??
Perchè se un'amico mi dice che è stato perseguitato da una per due anni..
..qualcosa non va,se una persona disincantata e bella dentro mi scrive
sono diventato cinico....un motivo ci sarà.....
Chiedo, che problema c'è a permettere che ognuno abbia un solo nick
 e blog e  verificare che chi si registra corrisponde a tizio caio e sempronio...?
Perchè, sul fatto che qua stiamo in rete, non significa mica che io sono libera
di rompere...e( i dati personali non
sono resi pubblici.)... è un problema solo di chi deve nascondere qualcosa..


 l'aria che si respira nelle chat per certi versi è sempre più irrespirabile.....
Non demonizzo il virtuale....ma solo chi usa questo posto per scaricare
le proprie frustazione su chi non c'entra nulla...

Esperienze di chatters
Due anni di chat, conoscenze, confidenze, affetti...tutto questo e il contrario di questo, presi dal web


 INCOMPRENSIONI IN CHAT
Capita talvolta, in virtù sia degli aspetti caratteriali che delle contingenze familiari dei chatters, di avere delle incomprensioni. Da questo possono nascere malumori,litigi e perfino rotture di affetti e amicizie. Ricordatevi che io parlo sempre di persone adulte ,che lavorano, con famiglie più o meno serene. Se  ci si dà appuntamento improvviso in chat (uno dei 2 deve avere cellulare sempre acceso, l'altro può mandare sms tramite web) poichè non è stato possibile telefonarsi ( il telefono grazie al tono della voce è più esplicito, non consente fraintendimenti), devi barcamenarti fra i saluti , le spiegazioni e prima che la frase ritorni in video ne sono nate altre che ingarbugliano la comunicazione. Ecco che nasce un tipo di incomprensione.


ORGANIZZAZIONE PER CHATTARE
Se si chatta con frequenza, uno dei problemi è ricordarsi le caratteristiche dei diverse nick. Come fare per non chiamarla  Anna e non Maria, chiedere dei figli se magari è single, parlarle dell'Etna ed invece è il Vesuvio? Mi limito a semplificare!!!!Eh eh!!!  E così mi sono organizzato con un foglio EXCEL, catalogando per nick (alcune ne hanno anche 10 e oltre) nome, città, età, sesso (90% donne per me), email, telefoni (per chi è già in confidenza) e note particolari (sposata, figli, lavoro,nomi , hobby e tutto ciò che caratterizza una persona). Quando entravo in chat ero già pronto con il file aperto pronto a far scorrere sul nome per rinfrescarmi la memoria.

LA GELOSIA IN CHAT
Si presenta in maniera pesante sia in caso di sole conoscenze, sia nel caso( soprattutto) di affetti fra chatters.  Se l'amore di chat si sviluppa fra persone sposate, accade che non si sia gelosi del partner , ma degli altri personaggi della chat. Eppure sai benissimo che col partner lei/lui ci fa lamore, ci dorme, ci mangia, ci vive!  La gelosia nasce nei confronti degli altri  chatters e a me è capitato di assistere avere piazzate nella chat verso chi veniva considerata una pericolosa avversaria , nelle attenzioni e nella considerazione. Se ci fosse stato l'audio avrei sentito le urla!!! Altro modo di dimostrare gelosia è allontanarsi stizziti ( per poi pentirsi e ritornare dicendo..."scusa sono caduta!!") , andare in altra stanza con altro nick, chiudersi in pvt.


SESSO E CHAT
A volte nelle chat, capita di leggere dei forum o assistere a dialoghi sul " sesso in chat". E' una parola senza senso. La chat è il tramite per amicizie, eventualmente affetti ed eventualmente incontri. Ecco che allora può esserci il sesso, ma non è automatico ovviamente. Tante persone usano la chat per scambiarsi libertà verbali ( sarebbe meglio dire scritte)su argomenti che nella vita reale non affronterebbero con tanta disinvoltura. Tralascio tutto ciò che è sopra le righe , maleducazioni, volgarità espresse  da certe categorie di chatters. Se si ha feeling con l'interlocutrice ( non dimenticatevi che sono attirato dal dialogo con donne) si può fare una narrazione a  4 mani, dove ognuno dei due inserisce tutte le fantasie di libertà, di erotismo, di sensualità, tentando di incastrarle con le espressioni dell'altro.

LE DONNE E LA CHAT
In tante donne conosciute in chat, ho riscontrato una caratteristica comune e cioè la lamentela verso i rispettivi compagni di venir trascurate, capite, apprezzate sino ad arrivare a quelle addirittura maltrattate!! In tutte  (o quasi) una voglia di affetto e di sentirsi dire dolci parole. Come desiderare di essere prese per mano per essere trasportate in un mondo diverso dal solito loro. Per lo meno in quelle ore trascorse a dialogare attraverso il monitor. Il monitor, la barriera fisica, stimola alla confidenza e si arriva a confidare fatti  e segreti che mai sin sono confidati ad amici della vita reale. C'è da considerare poi che il virtuale si trasforma presto in reale. Questo accade dopo che si crea feeling e nasce la voglia di sentire la voce, a conferma delle tante scritte apparse sul video. E quando si crea fiducia e ci si scambia i numeri telefonici ecco la magia... Il tono, l'impostazione, il calore della voce che dà conferme o smentite di quello che  si era immaginato. E qui abbiamo aggiunto un senso vero che è l'udito. La voce che trasmette emozioni, desideri, voglia di contatto.
VOGLIA DI COMUNICARE
Le prime volte che entrai in chat ero spaesato. I miei interventi erano con tono scherzoso. Dopo un pò mi accorsi che c'erano diversi modi di digitare e di esprimersi. Era come una piazza di paese, , dove esisteva  il bullo, il saccente, l'aggressivo, la bella e tante altre tipologie di persone. Notai anche che l'essere nuovo attirava l'attenzione, anche delle donne. Io avevo preparato delle frasi ad effetto e le lanciavo nelle stanze durante dialoghi. Mi accorsi così che la mia voglia di comunicare era anche di tante altre persone, sopratutto donne per quel che mi riguardava e ciò mi affascinava. Nella chat conta molto l'intuito per indovinare e costruire il personaggio con il quale interagisci. Lo crei tu con la tua immaginazione e non sempre si indovina.
INIZIO A CHATTARE
Il mio inizio di chatters è intorno alla fine di aprile 2001 . Avevo provato ad entrare in una chat qualche tempo prima dall'ufficio, , e il mio intervento era stato di disturbo nei confronti dei presenti. A marzo era morto il mio primo cane, Asterix, uno schnauzer nano nero. Ero rimasto veramente dispiaciuto e ogni volta che rientravo a casa mi venivano le lacrime agli occhi, non trovando lui a farmi le feste. era vissuto 11 anni e gli ultimi tre mesi erano stati di sofferenza e di cure. Alla fine lo facemmo sopprimere poichè non c'era nessuna cura per farlo riprendere e lui soffriva. Mi ricordo che tenni la mano sul suo cuore mentre la veterinaria le iniettava la fiala e sentii il suo battito pian piano diminuire e cessare del tutto. Una tristezza enorme. Un dispiacere che non avevo ancora vissuto.
                



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 Concludo (per oggi) con una storia  presa dal web ..
Amore in chat 
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Questa storia ha radici profonde nella mia vita: non ero mai stato con una ragazza, e me ne facevo un problema.
L'estate prima avevo fatto una vacanza sconvolgente (allegra all'n-esima potenza) con altri 4 amici. E durante l'inverno avevo mantenuto questa sensazione di tutto può accadere e di curiosità verso il mondo che mi circondava.
Ero anche all'inizio delle mie prime esperienze di chat. Di solito sul lavoro la mattina presto entravo scambiavo 4 chiacchiere con chi era presente e poi tornavo al lavoro. Quando uscivo dalla chat era solita entrare una persona che come nickname non mi attirava/incuriosiva. Ma lei era incuriosita da me e dopo un po' di insistenza iniziarono i primi scambi di discorsi, di e-mail ed infine anche il numero di telefono.
Iniziammo così a sentirci sempre di più, lei di roma, con una storia triste finita da poco (e non parlo di fidanzati ma rimango sul vago per rispetto) e con tanta voglia di vivere. Inoltre lavorava e studiava e questo per me è un gran merito. Insomma, la sua voce al telefono, una voce dolcissima dietro la quale sentivo una persona di grande intelligenza e sensibilità ... mi ha conquistato oppure volevo che mi conquistasse.
Io ancora non capivo cosa fossi per lei. Venne l'estate, decisi di incontrarla. Presi la mia macchina e per la prima volta in vita mia feci da solo un "lungo viaggio", da Genova a Roma. La mattinata era calda e in realtà non sapevo nemmeno che faccia avesse lei tranne una sua frase che mi rimarrà scolpita nella memoria: "tu pensa a me come ad una cozza e non andrai tanto lontano". Mi dissi che l'aspetto in una persona è ben poca cosa rispetto a ciò che uno dentro possiede.
Lei venne, il primo pomeriggio era torrido, scese dalla macchina, mi si avvicinò, la vidi: non era bella, aspettai che parlasse e sentii nella sua voce tutto quello che avevo sentito per mesi al telefono: era lei! Quel pomeriggio facemmo un giro sui colli romani, alla fine mi portò al tuscolo e verso sera, dopo un mare di parole ... ci baciammo: era il mio primo bacio! Tutto stava succedendo molto in fretta, troppo ma non mi opposi. Dentro di me dissi che lei era una persona fantastica e cercai nel mio interno l'amore ma non sapendo cosa fosse decisi di attendere e ... capire.
Quella sera mi fece dormire a casa sua anche se dormimmo poco e non per quello che state pensando voi. Non volevo bruciare tutto subito ... era già accaduto tutto troppo velocemente. Da li ad una settimana ci reincontrammo, questa volta in un albergo a metà strada. Con noi c'erano altre persone di chat ma alla fine rimanemmo da soli. E' incredibile, anche se non avevo detto nulla, anche se non lo avevo deciso ormai stavamo insieme. Era come un sogno. Pensavo sempre a lei, cercavo lei, anche se devo ammettere che lo stare lontano non era un peso particolare. Probabilmente non ero innamorato ma ancora non lo sapevo oppure non volevo saperlo.
Io invece per lei stavo praticamente diventando "il mondo". Razionalmente decidemmo di vederci ogni circa due settimane. Di più non potevo fare. Continuavamo a sentirci tra telefonate, chat ed incontri reali. Le mie sensazioni però erano alterne, certe volte scoppiavo di lei, sentivo un impulso forte ad abbracciarla e stringerla, a volerle bene, ad ammirarla ... altre volte invece come una sensazione di vuoto, un piccolo vuoto mi prendeva. Mi dicevo: è la distanza.
Intanto il tempo passava, la nostra storia si stabilizzava nel vortice della programmazione: il treno, i viaggi in altre città dalle sue amiche, i viaggi da soli per scoprirci un po' più vicini, venezia, torino, roma, genova ... ormai l'italia era il nostro campo d'incontro. Vennero le vacanze insieme ed era già passato un anno ed io iniziavo a sentire un po' di pesantezza nel nostro rapporto, una gabbia che lentamente mi si chiudeva intorno. Facevamo progetti insieme e lei comunque mi lasciava libero di decidere di me però mi sentivo lo stesso costretto come dita dei piedi.
Iniziarono i primi litigi e le prime lacrime. Io mi domandavo su cosa ci fosse dentro di me, sui miei reali sentimenti e sentivo che qualcosa era sbagliato ma lei era troppo dolce e tenera ed affettuosa e sensibile ... ed io mi sentivo male a farle un torto, a dirle che probabilmente non l'amavo e che era solo un desiderio di amore! Speravo che prima o poi anche lei si stancasse di me. Ogni tanto ci facevamo del male ed ogni tanto facevamo la pace ma era sempre più difficile andare avanti.
Con i mesi sentivo pesarmi sempre di più la situazione e non avevo il coraggio di dirle tutta la verità, la mia verità. Lei mi amava alla follia! Venne un'altra vacanza insieme, una splendida vacanza ma ormai io sentivo che qualcosa bisognava fare per finire, le stavo facendo più male con questo stillicidio giornaliero che a dirle la verità, ma ero ancora vigliacco.
Alla fine, una frase, un discorso accennato di sua madre (che ormai mi conosceva bene essendo più volte andato a casa sua) fece scattare la molla. Decisi che alla fine della nostra vacanza le avrei detto tutto, non volevo rovinarle quegli ultimi momenti insieme! E così fu, la solita stupida frase: "voglio prendermi un momento di riflessione" ... pianse ed io con lei. Passammo la nostra ultima notte insieme (ormai abitava in casa da sola). Ed il mattino dopo il silenzio e lo sgomento tra di noi. Pochi gesti pesanti e faticosi. Uscii da casa sua con l'intenzione di tornare prima o poi per chiarire tutto ma non andò così.
Fuori casa mi sentivo perso, sentivo di aver fatto ancora una volta del male ma razionalmente mi dicevo che era la sola cosa giusta che potevo fare. Faceva male ... molto e lei di sicuro soffriva molto di più. Una settimana dopo ... qualche telefonata imbarazzata ci aveva tenuto compagnia fino ad allora ma nell'ultima lei era esausta dal mio temporeggiare. Le scrissi una mail (per scritto riesco a scavare meglio dentro di me e tirare fuori le mie sensazioni meglio di come non riesca a fare di persona), le dissi cosa mi agitava dentro, come vedevo la nostra storia passata e futura e le dissi che avrei voluto discuterne con lei ma ... la ferii mortalmente con una frase, una parola: "abitudine" e non mi volle mai più vedere.
Era finita. Dolore dentro di me e dentro di lei cento volte tanto! Spero solo che lei abbia imparato tanto da me quanto io da lei e da tutta questa storia, di certo, anche se con dolore, abbiamo imparato a conoscere meglio noi stessi ed il mondo che ci circonda. Mi auguro solo che questa esperienza non l'abbia addolorata al punto da rinchiudersi come tartaruga nel guscio, e spero che la sua intelligenza abbia avuto il sopravvento.
Da allora mi dissi che era meglio non sentirsi, era meglio far passare il dolore e costruirci sopra qualcosa per soffocarlo, come fondamenta solide del futuro. E' passato del tempo, forse adesso potrei sentirla, di certo non mi ha perdonato ma ... sono ancora vigliacco e non la chiamo. Dovunque tu sia, qualunque cosa tu stia facendo, mi auguro che la tua vita abbia un sole che la illumini e la riscaldi come in quel giorno in pieno agosto quando ci incontrammo.
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però prestiamo  molta attenzione quando invece sono le ragazzine che  si rifugiano nelle chat..come vediamo in questo video-servizio delle "iene"




ANNAMARIA...a dopo


..

1 commento:

  1. E allora, ne stiamo vivendo di avventure nel chat. Tutte nel segno della verità. Essendo aperti a tutto, non possiamo che dichiararci contenti delle infinite possibilità che il mezzo offre. Sì, confessiamo che ci piace.

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