lunedì 30 novembre 2009

PRIVACY NELLA COPPIA - suggerito da ENZO -

E' interessante quest'articolo segnalato dal nostro amico Enzo..                                                                     



CHE SUCCEDE SE  “ LUI “  DA’ UN ‘OCCHIATA  ALLE  E-MAIL DI  “ LEI “ OPPURE  APRE E LEGGE IL CONTENUTO DI UNA LETTERA DIRETTA A LEI , SOSPETTANDO UN TRADIMENTO?





Amici lettori, se  prendete visione ovvero sbirciate nelle E-mail del vostro partner, oppure aprite e leggete una missiva diretta al vostro partner, vi mettete nei guai.
                                               Se lo fate: COMMETTETE UN REATO !
Perché e’ reato violare la casella elettronica di un’altra persona, anche se è  marito, compagno. amante, fidanzato, eccetera. Sembra assurdo, ingiusto, ma e’ cosi. La legge è legge. Vediamoci chiaro.

E’ reato di violazione della corrispondenza leggere le email dell’ex moglie (anche se è la moglie il reato si configura sempre) .
Questo e’ quanto stabilito dal provvedimento del GIP (Giudice Indagini Preliminari) di Trento, il quale – chiamato in causa per un procedimento penale per violazione dell’art. 616 del codice penale – ha respinto l’archiviazione e rinviato a giudizio il marito.
Ma cosa prevede l’articolo in questione?
Chiunque prende cognizione del contenuto di una corrispondenza chiusa, a lui non diretta, ovvero sottrae o distrae, al fine di prenderne o di farne da altri prendere cognizione, una corrispondenza chiusa o aperta, a lui non diretta, ovvero, in tutto o in parte, la distrugge o sopprime, è punito, se il fatto non è preveduto come reato da altra disposizione d legge, con la reclusione fino a un anno o con la multa da euro 30 a euro 516. 



Agli effetti delle disposizioni di questa sezione, per “corrispondenza” si intende quella epistolare, telegrafica, telefonica, informatica o telematica, ovvero effettuata con ogni altra forma di comunicazione a distanza. Il reato pertanto non riguarda solo la corrispondenza ordiaria, ma anche  via computer. Nel caso in oggetto,  il  marito, per raccogliere elementi contro la  moglie ed acquisire informazioni relative al procedimento di separazione, è entrato nella casella di posta elettronica  online della moglie violando così la sua privacy e la sua corrispondenza.
In un primo momento il PM ha richiesto l’archiviazione, ma all’atto della stessa si sono opposti i difensori della signora, ai quali il GIP ha dato piena ragione: anche la posta elettronica deve essere tutelata. Non si sa però se il marito abbia avuto accesso alla casella conoscendo le credenziali di autenticazione: in questo caso risulterà difficoltoso ritenere valido il reato di violazione della corrispondenza, tenuto conto che la moglie non avrebbe fatto abbastanza per tenere nascosta la password.

          da computer week n. 20376





2 commenti:

  1. Grazie, Enzo, delle puntuali informazioni.

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  2. Ummmmm! interessante,Enzo, con 560 euro, mi ricomprerei la cristalleria che avrei rotto...Lieve

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