giovedì 14 novembre 2013

ONLUS CHE TRUFFA!

 Ristoranti, alberghi, santoni, club erotici. Oltre 3 mila finte organizzazioni "no profit" sono state scoperte in tre anni. E altre frodi spuntano ovunque, per rubare fondi o evadere le tasse. Ai danni del fisco e dei veri volontari



SASSARI, un lager dietro la falsa onlus. Interrogati in carcere i quattro medici



L’AQUILA. Onlus della Curia sospettata di truffa.


EDOARDO COSTA condannato a tre anni di carcere per truffa ad una Onlus




QUANTO AIRC TELETHON E LA LEGA TUMORI investono realmente nella ricerca? Nessuno lo sa.


E’ stata pubblicata negli ultimi anni una mappa dell’associazionismo italiano, rilevata attraverso il  modello EAS (iscrizione presso l’Agenzia delle Entrate): 222.151 di enti no-profit iscritti nel 2009. Un numero impressionante, costantemente in crescita, di cui fanno parte

-  associazioni di volontariato 

-  associazioni di promozione 

sociale


-  associazioni sportive 

Di queste associazioni ben 11.049 registrate solo in Puglia, mentre il record è detenuto dalla regione Lombardia con 31.868 iscrizioni.
Oltre 200.000 associazioni Onlus in Italia, quindi, molte delle quali si fanno pubblicità anche sulle reti televisive, sollecitando donazioni per bambini malati, affidamenti a distanza e soggetti bisognosi. Associazioni che non hanno l’obbligo benché minimo di pubblicare i loro bilanci e dei soldi possono farne quello che vogliono.
Un numero rilevante di queste no-profit, come hanno dimostrato molte inchieste giornalistiche e televisive,  non sono nemmeno rintracciabili per posta, non hanno numero di telefono e, nel migliore dei casi, utilizzano risponditori automatici e segreterie telefoniche fasulle.
Non ci si deve quindi meravigliare se il presidente di una Onlus milanese “ha rubato 800 mila euro  destinati ai bambini abbandonati“, come ha accertato la GDF  (articolo della Gazzetta del Mezzogiorno 14/7) e con quei soldi ha comprato appartamenti e saldato cartelle esattoriali personali.
Si potrebbe pensare a un episodio isolato, ma non è così.
Ogni giorno si scoprono ruberie nelle raccolte di questi fondi, grazie anche al fatto che di tali associazioni non si sa mai nulla e che la beneficenza la fanno veramente, ma solo a sé stessi.
Se si andassero a verificare le dichiarazioni dei redditi dei soggetti coinvolti o i loro precedenti giudiziari, ne vedremmo delle belle.
E se si cancellassero d’un colpo tutte quelle esistenti, ripartendo da zero, ovverosia obbligandole al rispetto di norme più limpide e trasparenti, si farebbe sicuramente del “vero bene” proprio a quei soggetti bisognosi e vulnerabili, di cui le cronache italiane ed estere si occupano costantemente. Altrimenti questi stessi soggetti continueranno a ricoprire il ruolo di ostaggi indifesi nelle mani della delinquenza organizzata.
(a.s.)- Il Becco Giallo

Annamaria... a dopo

1 commento:

  1. Perche nessuno se ne interessa? http://matteo-equilibrio1.blogspot.com/2014/01/fermo-amministrativo-n2-per-alisei-ong.html

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