LUI: Siamo
qui soli, in mezzo a questo prato.
LEI: Tutto per noi.
LUI: Porta una mano
qui…lo senti?
LEI: Eh, come batte
forte.
LUI: Ti ho abbracciata
e sollevata Come sei bella, piccola!
Sediamoci su questa
panchina.
LEI: Così?
LUI: No, sulle mie
ginocchia!
LEI: Eccomi, ma ti
stancherai…sono pesante.
LUI: Ti terrei così in eterno. (Lui le guarda la fronte e poi si sofferma nelle sue pupille).
LEI: (lei
resta in silenzio)
LUI: (le
prende la testa fra le mani) Dammi il labbro superiore!
LEI: Oh…è tuo!
LUI: …quello inferiore.
LEI: …è tutto tuo.
LUI: La voglio…dammela!
(le loro lingue dardeggiano con avidità)
LEI: Oh, non mi lasci respirare.
LUI: Dai, distendiamoci sull’erba…
LEI: …così guardiamo in alto su nel cielo.
LUI: Quando ti bacio…sono tutto un caos…un vortice.
LEI: A me viene come un giramento di testa…anche a
me è un caos.
LUI: Guarda
lassù in cielo…ora è il tramonto…il sole sta calando. Ma quando il sole non era
ancora nato, secondo la mitologia, era il Caos…
LEI: …sarebbe?
LUI: Nelle antiche cosmologie, c’era il “Caos”, un
vuoto originario preesistente alla creazione del “Cosmo”. Poi nella
immaginazione collettiva nacque la prima divinità, Gea, cioè la Terra, questa
Gea, da sola partorì Urano (il Cielo), quello che tu stai guardando. Gea, si
unì a Urano generando I Titani, i Ciclopi, e gli Ecatonchiri, secondo la
mitologia erano esseri giganteschi.
LEI: Uh
sembra una lezione di mitologia greca. Dimmi, Amore!
LUI: Urano, il più giovane dei Titani, sai cosa
faceva?
LEI: No, acculturami!
LUI: Occultava, nascondeva i suoi figli man mano che
nascevano, nelle viscere della terra…
LEI: …sanguinario e
disumano…!
LUI: Crono, figlio di Gea e Urano, doma il padre, lo
mutila del fallo e lo getta nelle acque del mare…e dalla schiuma del mare
nacque…
LEI: …nacque…ce l’ho sulla punta della lingua…
LUI: Afrodite…,
LEI: …Afrodite ecco!
LUI: il nome significa “colei che venne dalla
schiuma”.
LEI: …dea dell’amore!
LUI: Non solo…anche della bellezza, della sessualità,
della lussuria e simboleggia anche l’istinto. Non era una campionessa di
fedeltà: fra Dei e uomini si è “lasciata
andare” con parecchi di loro
Il più amato di tutti fu Adone, figlio di
Zeus; per lui persero la testa sia Afrodite che Persefone. Per questo Adone fu
destinato da Zeus a vivere sei mesi tra i vivi con Afrodite e sei mesi con
Persefone tra i morti.
LEI: Questa Afrodite, dea dell’amore, non rispecchia
il dovere di fedeltà…ne ha fatte di corna, gioia mia. Della sessualità mi sta
bene, ma non della lussuria che non fa parte dell’amore.
LUI. Te ed io facciamo l’amore e non i lussuriosi.
LEI: Toglimi tutto…ti voglio…oh come ti
voglio…prendimi, Tesoro, prendimi…prend….voglio…l’am……entra…sono tua…
LUI: Ehi, gioia…cara…tesoruccia…mi stavi tradendo…sveglia…!
LEI: Stavo sognando, Eri tu, bambolotto…quel
prato…un prato immenso…mi avevi tolto ogni
indumento…nuda…e stavi per “prendermi”…fallo ora…voglio proseguire il
sogno…
LUI: Lasciami entrare nel tuo sogno…
LEI: …e tu entra “dolcemente” nella “mia realtà”.
LUI proseguì il sogno di Lei, invadendo il santuario della sua intimità. E
Lei in preda agli spasimi gemette preda dell’amore
Il sole del mattino poggiò i suoi tiepidi
raggi sul viso di Lei, adagiato sul petto di Lui. Aprì
gli occhi, battè più volte le palpebre e bofonchiò: “Oh, Afrodite Afrodite,
‘vieneme nzuonno’, fa che di questi sogni ne possa vivere
tanti altri.”
ENZO
Erotismo allo stato puro, grande Enzo. Ti abbraccio.
RispondiEliminaravo Romantico istruttivo emozionante.. Può risvegliar in tutti momenti realmente vissuti Annamaria2
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