Cari lettori ma soprattutto lettrici, in questo fine settimana voglio consigliarvi un libro che ,anche se un po' datato, trovo che sia molto interessante
"GLI UOMINI CHE ODIANO LE DONNE E LE DONNE CHE LI AMANO" di Susan forward.
Vi consiglio di leggerlo magari aiuterà a capire come fare ad allontanarli e come evitare di ricascarci in futuro. Ci troverete una serie di esercizi pensati a migliorare la stima in noi stesse e ad evitare i comportamenti sbagliati sostituendoli, magari, con quelli corretti ...il libro lo troverete (solo) nelle biblioteche.
Un libro molto interessante che parla degli uomini misogini ,che non è un comportamento caratteriale qualunque ; è quasi come avere a che fare con una malattia, una deformazione del pensiero che porta questi uomini a monopolizzare e distruggere sistematicamente le loro donne.La lettura fa un effetto dirompente, magari dopo anni di sofferenza in un rapporto di coppia. Il libro racconta il modo in cui molti uomini si comportano e come noi donne il piu' delle volte rispondiamo ai suoi ai loro assurdi cambi di umore e alla fine potrete farvi una sana ghignata,anche se amara, ma pur sempre una ghignata. Perché in fondo tutti quegli uomini o superuomini che si atteggiano, altro non sono che dei burattini uguali a milioni di altri burattini che ci costringono in relazioni che ci distruggono.
Le donne che amano gli uomini misogini.
Il termine, sentito forse non tanto come un insulto quanto come un’identità non legittima all’interno della società, viene seppellito sotto una serie di bugie ricorrenti, che il Dailylife ha voluto elencare e confutare. Perché “se non sei allenata a riconoscere un misogino compiaciuto, potresti non conoscere il vero significato delle sue argomentazioni”.
Ecco le cinque bugie più comuni dietro cui si nasconde un misogino:
-1. Se vuoi combattere una vera oppressione, vai in Medio Oriente.
-2. Se le donne non si rispettano tra loro, come possono pretendere che lo facciamo noi?
-3. Smettete di parlare di servitù domestica! Alcune donne sono orgogliose di occuparsi della famiglia.
-4. E’ una questione di scienza, gli uomini sono più visuali, le donne più emotive.
-5. Anche gli uomini sono oppressi, quindi le donne non dovrebbero lamentarsi così tanto.
I misogini sono molto affascinanti, romantici e seducenti. Sono specificamente attratti da donne potenti, in modo da poter attuare la loro distruzione.. Un misogino che odia le donne, vuole sottometterle, insultarle e abusare di loro, ma solo dopo che lui le ha sedotte e le ha usate. Egli è pieno di rabbia, e usa il suo potere dominante .Passa da affascinante e amorevole a crudele , critico e offensivo in un istante. Vuole il controllo della sua donna e incolpa lei per tutto. Questo è come una forma di vampirismo, che succhia la donna della sua forza vitale, l’autostima e l’energia. Questi uomini non sono narcisisti classici, anzi, hanno intenso calore, amore e passione per una donna, e sono spesso grandi amanti .Si tratta di un ciclo senza fine continuo che porta all’inferno, perché stare intorno ad un uomo coci' la fa sentire sempre confusa, e inadeguata. La cosa strana è che più l’uomo abusa di una donna, più lei cercherà di dargli piacere, sottomessa, sperando di ottenere la sua approvazione. Mentre lui continuerà a sabotare lei e suoi sforzi creativi e di energia nella vita. Tuttavia, egli manipola in modo tale da far sembrare che lei è il malfattore, il maligno, e lui è la vittima. Questo è chiamato gaslighting (Gaslighting è una forma di violenza psicologica nella quale false informazioni sono presentate alla vittima con l'intento di farla dubitare della sua stessa memoria e percezione. Può anche essere semplicemente il negare da parte di chi ha commesso un atto di violenza che gli episodi di violenza siano mai accaduti, o potrebbe essere la messa in scena di eventi bizzarri con l'intento di disorientare la vittima. Gaslighting è una parola di origine colloquiale il termine è stato anche usato nella letteratura clinica).
MISOGINI AL LAVORO
Una scarsa considerazione delle colleghe che può perfino sconfinare nelle molestie: la misoginia nei luoghi di lavoro e come ci si può difendere
Gli atteggiamenti incivili di stampo sessista, le battute volgari nei confronti delle donne sul posto di lavoro purtroppo esistono ancora, in barba a tutti i progressi fatti (o auspicati…) in questi ultimi decenni sul fronte della parità e dell’uguaglianza uomo donna. Questi atteggiamenti non sono solo irritanti, ma producono effetti negativi sia in chi li subisce sia fra i colleghi perché generano un’atmosfera malsana, un disagio crescente che altera i rapporti e le interazioni fra le persone contribuendo a creare un clima di insoddisfazione e di tensione. Non si tratta di mobbing, bensì di “ misoginia”.
Come riconoscerla (e riconoscerli…)
Il misogino si identifica fortemente con il gruppo di appartenenza (quello dei maschi) per cui quando parla delle colleghe usa il pronome “loro” e non il “noi”. La misoginia si esprime soprattutto negli ambienti di lavoro perché è qui che spesso le donne svolgono attività considerate “maschili” e il misogino è l’uomo che ha una concezione arcaica dei ruoli sessuali (la donna è più vulnerabile dell’uomo, un essere debole e meno intelligente, da proteggere e dominare). Con gli insulti, i rimproveri e le molestie spera di creare in lei sensi di colpa che la inducano a essere al suo servizio o a perdere la sua autonomia.
Un atteggiamento che si ripercuote sul lavoro
Perdita di motivazione e scarsa concentrazione. Ma anche depressione, assenteismo, diminuzione del livello di soddisfazione sul lavoro, minore rendimento e deterioramento delle relazioni interpersonali con i colleghi sono gli effetti tipici della misoginia. Il livello di tensione che le donne sperimentano può avere conseguenze serie, come un grave stress che danneggia l’equilibrio psicologico, confusione o senso di colpa per non essere capaci di controllare l’evento, paura, depressione e rabbia e infine disillusione, se le proprie richieste d’aiuto cadono nel vuoto. A tutto ciò si aggiungono sintomi fisici: disturbi gastrointestinali, tensione mandibolare, nervosismo, mal di testa, insonnia, perdita (o aumento) di peso, attacchi di pianto, perdita dell’autostima, senso di vulnerabilità e senso di impotenza. Il fenomeno è molto diffuso per cui sarebbe bene che le aziende si dotassero di procedure e politiche per la sua prevenzione.
Cos’è la misoginia?
La misoginia (dal greco miseo, odiare e gyne donna) è un’esagerata avversione nei confronti della donna, da parte degli uomini. Non è maschilismo, ma una visione distorta dell’universo femminile: il misogino prova rabbia e irritazione verso le donne, eppure le cerca e le corteggia e si arrabbia se queste non gli danno retta o non si lasciano dominare o, peggio, lo trattano alla pari.
La storia è piena di illustri misogini, si pensi a Euripide, il drammaturgo della Grecia Antica, che nell’Ippolito coronato ne espresse tutte le caratteristiche. Ma erano altri tempi. Da allora la situazione si è fatta più evidente perché, nel frattempo, le donne hanno acquisito una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie abilità, godono di parità di diritti e doveri e questo crea al misogino difficoltà quasi insormontabili.
Le reazioni che si possono mettere in campo nei confronti dei misogini non sono semplici. Ecco alcuni consigli per orientarsi.
Evitarli
La persona colpita cerca innanzitutto di evitare il molestatore (ad esempio, chiedendo il trasferimento in altro ufficio). È chiaro che questa via non è sempre possibile, per motivi oggettivi.
Combatterli
Si può affrontare il responsabile verbalmente chiarendo che il suo comportamento non è gradito. Occorre però valutare i reali rapporti di forza e un eventuale sostegno della direzione: può capitare di incontrare poca sensibilità.
Isolarli
Se l’ambiente lo consente, vanno create alleanze tra colleghi volte a far prendere coscienza del problema e a isolare il misogino, togliendogli la solidarietà degli altri maschi. È un approccio più lungo ma che, in condizioni favorevoli, può essere efficace. Fa mancare al misogino la necessaria sicurezza di sé.
Annamaria...a dopo
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