domenica 19 giugno 2011

CONCITA DE GREGORIO LASCIA L’UNITA’



"NON DIRIGERO' PIU' L'UNITA'. LETTORI RESTIAMO UNITI: VI ABBRACCIO TUTTI E TUTTE"

L'ANNUNCIO DI CONCITA DE GREGORIO SU FACEBOOK


"Dal primo luglio non sarò più il direttore dell'Unità. Un comunicato domani sul giornale darà conto di questi tre anni insieme. Ma noi non ci perdiamo, restiamo uniti, qui e dove sarà possibile. Vi abbraccio, una per una, uno per uno. Resto in ascolto"


La direttrice dell’apertura ai movimenti, ai giovani, della spinta al rinnovamento sostituita con un bersaniano di ferro. E la base Democratica esplode di rabbia. Per quel senso (almeno apparente, in questo caso) di chiusura autoreferenziale di una classe dirigente che non vuole capire di avere fatto il suo tempo.

Scrive Pippo Civati sul suo blog: “Concita rappresenta il cambiamento come pochi altri. E in questo momento questo è così importante e decisivo, il cambiamento, accidenti, che ogni segnale nella direzione contraria è dannosissimo”. Sacrosanto e talmente evidente che solo un imbecille potrebbe pensare il contrario.

Sono stanca.

Stanca di spendere la metà delle energie per lottare perché questo partito cambi, per lottare contro cacicchi piccoli e grandi perchè si tolgano il prosciutto dagli occhi e li aprano finalmente per guardare la ricchezza che hanno intorno.

Sono stanca di perdere pezzi per strada, gente che capisce come funzionano gli ingranaggi e che aspira solo a farne parte, rinunciando a quanto detto fino al giorno prima.

Sono stanca di vedere un partito che non si inc****a davanti alle ignominie delle pregiudiziali di costituzionalità opposte alla legge contro l’omofobia e non rende pubbliche e forti dichiarazioni in proposito, a cominciare dal segretario, un partito che all’indomani della vittoria dei referendum e di un Pride che ha visto un fiume di persone per affermare i propri diritti non trova di meglio che mandare D’Alema in tv. L’espressione di una politica vecchia che piu vecchia non si può. E perdente, se non bastasse.

Sono stanca di vedere l’entusiasmo della base, dopo ballottaggi e referendum, mortificato dalle dichiarazioni di Bersani riguardo all’Udc, “nella testa dei cittadini c’è una saldatura non verbale ma sostanziale sulle questioni democratiche e sociali”. Una saldatura che vede solo lui. Coloro che ha intorno, accecati dalla smania di potere, si guardano bene da fargli aprire gli occhi.

Sono stanca di ripetermi che rimango legata a questo partito, pur senza tessera, perchè ci sono Sandro, Pippo, Ivan, AnnaPaola, che non riesco a sostenere come vorrei e poi Patrizia, Eleonora, Dario, Davide, Meri, Simonetta, Elisa e tanti altri… perché trovo ingiusto disperdere tutte le energie per combattere all’interno, anzichè per migliorare questa società e perché so che molti di loro condividono i miei dubbi.

Sono stanca di dovermi difendere, di farmi il mazzo per i diritti civili per poi sentirmi ripetere vorrei ma non posso, bisogna far quadrato, non si puo’ dividere il partito, etc etc. E’ un leit motiv nauseante. E deprimente.

Sono stanca dei boicottaggi. Nemmeno non ritesserarsi e rifiutare qualsiasi incarico a livello regionale è bastato.

Ma soprattutto mi chiedo se tutto questo abbia un senso, perché quello che sto facendo lo potrei fare meglio, in pace ed armonia altrove. Tra chi mi ha dimostrato di non avere paura di combattere e di avere a cuore quello che sto facendo. E mi piange il cuore scriverlo, non si tratta del Pd.

fonte
politico.it 

Comunicato congiunto dell'editore
e del Direttore de l'Unità
L’editore e il direttore dell’Unità comunicano che dal primo luglio Concita De Gregorio lascerà la guida del giornale a seguito di una decisione condivisa, assunta in autonomia e nel pieno rispetto reciproco riconoscendo l'importante lavoro svolto e i risultati raggiunti. Entrambe le parti hanno rispettato l’impegno inizialmente preso di dare a questo lavoro almeno tre anni di stabilità. Tre anni di lavoro esaltante e faticoso, tra difficoltà economiche e continui attacchi, che si sono dipanati a partire dal mandato iniziale di fare dell’Unità un giornale in equilibrio economico e un luogo d’incontro e di discussione libera e allargata all’intero centrosinistra. Entrambi gli obiettivi possono dirsi colti. È stato perseguito il risanamento economico raggiungendo il sostanziale equilibrio di bilancio del giornale, pur in un momento difficile per l’intero mercato e in presenza di nuovi concorrenti. 

Sotto il profilo editoriale, il giornale è stato in questi anni al centro di un intenso dibattito che ha dato voce -molto spesso anticipandole - alle principali istanze della società, che ha mobilitato sui temi cruciali migliaia di persone, che ha allargato il ventaglio delle sue voci e che attraverso la crescita del sito Internet ha aperto un dialogo fitto e continuo coi lettori. Che ha contribuito infine a sollecitare la nuova volontà di partecipazione dei cittadini alla vita del Paese.

Abbiamo lavorato in questi anni in sintonia e in piena libertà, condividendo difficoltà e risultati, in autonomia dal Partito democratico che in alcune occasioni non ci ha fatto mancare le sue critiche ma non ha neppure mai preteso di imporre una linea, essendo l’Unità uno spazio di dibattito libero. Un ciclo positivo che, di comune accordo, pensiamo possa concludersi qui. Il direttore continuerà ad esercitare il suo impegno professionale in altre forme, l’editore si impegnerà a fare in modo che il giornale resti luogo aperto alla discussione allargata all'intero centrosinistra e alle diverse forze vitali che vogliono assumersi l'impegno della ricostruzione del Paese dopo la troppo lunga stagione del berlusconismo. L’augurio sincero è reciproco, così come il ringraziamento a tutti i lavoratori dell’Unità che hanno condiviso e reso possibile questa felice stagione. 

RENATO SORU 
CONCITA DE GREGORIO

Sarà realmente stanchezza (comprensibile!)oppure c'è altro?... 
Il mio carissimo amico Tonino ,di Cagliari ,commenta cosi la notizia:
Ho letto e sono perplesso.La De Gregorio ha fatto bene e vorrei che non fosse un siluro.Sembra fatto apposta: appena qualcuno emerge(Santoro e la Concita) ce li tolgono. Magari con la banalissima massima "promoveatur ut amoveatur" ! Stiamo in campana

1 commento: