sabato 3 marzo 2012

Notte degli Oscar 2012

Si sono da poco spenti i riflettori sulla notte degli oscar 2012


                 

nella quale sono stati rispettati tutti i pronostici della vigilia e degli scommettitori professionisti: The Artist  ha vinto 5 Oscar tra cui quelli principali: miglior film, miglior regia (Michel Hazanavicius), miglior attore (Jean Dujardin, che ha sconfitto le star George Clooney e Brad Pitt), miglior colonna sonora e miglior costumi.



                                                                                                


Hugo Cabret di Martin Scorsese ha pareggiato i conti solo numericamente, con 5 premi “tecnici” che pure mettono in risalto le grandissime qualità del suo film: dalle splendide scenografie dei “nostri” Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo (terzo Oscar per loro, dopo quelli per Aviator e Sweeney Todd), che hanno ricostruito la stazione di Parigi e i suoi interni, alla fotografia, dal montaggio e missaggio sonoro agli effetti speciali.



                                                                                                                                  Tra gli altri premi, la miglior attrice è risultata Meryl Streep in versione Margaret Thatcher in The Iron Lady (film premiato anche per il miglior trucco), 
                       

                                                                                                                         i premi per la sceneggiatura sono andati a Midnight in Paris  di Woody Allen (originale) e a Paradiso amaro di Alexander Payne (adattamento), per l’animazione a Rango di Gore Verbinski, per il miglior film straniero all’iraniano Una separazione di Asghar Farhadi (un vero capolavoro).                                                                                          Gli attori non professionisti sono risultati Octavia Spencer per The Help e Christopher Plummer per l’inedito, in Italia, Beginners.                                                                                 Infine, miglior montaggio al remake Millennium - Uomini che odiano le donne.                                                                                  
Oscar ben assegnati che hanno il torto di aver lasciato in disparte il film cinematograficamente più potente, ambizioso e in definitiva artisticamente migliore del 2011, ovvero The Tree of Life di Terrence Malick, che però era stato premiato a Cannes con la Palma d’oro, sconfiggendo The Artist.                                                                                                                              Alla fine, sono stati messi in rilievo quasi tutti i film migliori della ricca stagione, anche se  Drive  e  Le idi di marzo  meritavano di più.                                                                                 Meritatamente Paradiso amaro,  L’arte di vincere,  The Help,  Midnight in Paris  e  War Horse , tra numerose nomination e statuette sono stati ben individuati come i film principali dell’anno dopo i “leader” The Artist e Hugo Cabret.
Due film, questi ultimi, accomunati dall’amore per la grande storia del cinema del passato, che riescono a far rivivere senza passatismi polverosi.                                                                                                                      The Artist  è un trionfatore degno, che si fa apprezzare per il coraggio della scommessa impensabile fino a pochi mesi fa di girare oggi un film muto e in bianco e nero; è quindi un bel film divertente ed emozionante, ma soprattutto un’intelligente operazione, che ci fa piacere veder premiare.                                                                                                                                  Ecco, forse dopo aver visto Hugo Cabret del grande Martin Scorsese un po’ di amaro in bocca : un film magnifico che parte dalla rievocazione del cinema dei pionieri e in particolare di Georges Meliès per diventare una storia di sconfitti che si rialzano, di figli orfani in cerca di padri e di ragazzi in rapporto con adulti.  Soprattutto, di persone che cercano il proprio posto, il proprio senso, altrimenti si sentono “rotte”, senza utilità per sé e per gli altri in un mondo oscuro.  Oltre tutto rivolgendosi alla famiglia, presentata come valore, e riuscendo a parlare a bambini, dai 7-8 anni in su, e ragazzi di temi come la morte, la perdita, il dolore, la guerra in modo comprensibile e intelligente.








Ecco ora le nuove uscite da venerdì 2 marzo nelle sale cinematografiche:


Henry





Un cinema finalmente dissonante sul mondo e smarcato dai canoni dominanti
Regia di Alessandro Piva. Con Carolina Crescentini, Claudio Gioé, Aurelien Gaya, Pietro De Silva, Eriq Ebouaney.
Genere Drammatico - Italia 2011 - Durata 86 minuti circa.


Il commissario Silvestri ha una moglie zelante, un figlio in arrivo e un duplice omicidio da risolvere dentro una Roma livida che spaccia droga e consuma vite. La sua indagine incrocia le esistenze giovani e compromesse di Nina e Gianni, coinvolti loro malgrado nell'assassinio di uno spacciatore e di sua madre. Istruttrice di aerobica lei, perdigiorno lui, i giovani amanti provano a collaborare e a uscire maldestramente da una storia più grande di loro. Sullo sfondo dell'omicidio si muovono intanto clan malavitosi impegnati a conquistare un posto di prestigio nel mercato dell'eroina. Tra delinquenti africani e deliranti, spetterà a Silvestri rimettere ordine e individuare i colpevoli. Il prezzo da pagare sarà però altissimo.




The Woman in Black




Storia di fantasmi visivamente attraente ma narrativamente inespressiva
Un film di James Watkins. Con Daniel Radcliffe, Ciarán Hinds, Janet McTeer, Liz White, Shaun Dooley.
Genere Drammatico - Gran Bretagna, Canada, Svezia 2011 - Durata 95 minuti circa.


Dalla Londra in cui vive con il figlioletto di tre anni e una governante, l'avvocato Arthur Kipps si reca per conto del suo studio legale in uno sperduto villaggio della brughiera inglese al fine di sbrigare alcune questioni legate a Eal Marsh House. Che la tetra e isolata magione spaventi a morte gli abitanti del luogo appare subito chiaro dalla diffidenza dimostratagli così come da una diffusa ritrosia a parlare di una spaventosa leggenda temuta da tutti. A sue spese, Kipps decide di andare a fondo in un groviglio di paura e dolore in cui le apparizioni di una donna in nero sembrano strettamente connesse alla morte improvvisa di alcuni bambini.


50 e 50




Un lungometraggio che affronta il tema della malattia con ironia e leggerezza
Un film di Jonathan Levine. Con Joseph Gordon-Levitt, Seth Rogen, Anna Kendrick, Bryce Dallas Howard, Anjelica Huston.
Genere Commedia drammatica - USA 2011 - Durata 100 minuti circa.


La vita del ventisettenne Adam scorre tranquilla, forse fin troppo. A complicare le cose arriva la peggiore delle notizie: è malato di cancro. Da quel momento il ragazzo entra in uno stato di passiva accettazione della malattia da cui nessuno sembra scuoterlo: non la sua ragazza che lo tradisce, non il suo migliore amico mattacchione, non la sua inesperta e volenterosa terapista, che tenta con lui un approccio umano. Adam continua a nascondere prima di tutto a se stesso paura, rabbia, frustrazione e tutti i sentimenti che la malattia porta con sé. Passando attraverso la chemioterapia e tutte le altre fasi della cura il ragazzo comprenderà alla fine ciò che vuole più di tutto e quali sono le persone che davvero tengono a lui.


Safe House - Nessuno è al sicuro




Momenti di violenza quasi coreografica e intelligenti variazioni sui più duraturi luoghi comuni dello spy-movie
Un film di Daniel Espinosa. Con Denzel Washington, Ryan Reynolds, Vera Farmiga, Brendan Gleeson,Sam Shepard.
Genere Thriller - USA, Sudafrica 2012 - Durata 115 minuti circa.


Latitante da dieci anni, Tobin Frost, ex agente della CIA in possesso di un microchip con documenti compromettenti, viene catturato e portato nella Safe House gestita da Matt Weston, ufficiale leale all'organizzazione deciso a migliorare la propria posizione lavorativa. Poco dopo l'inizio dell'interrogatorio, un gruppo di mercenari fa irruzione nella zona protetta cercando di uccidere la pericolosa spia, che riesce però a fuggire insieme al suo custode. Ora, il compito di Matt è quello di portare in salvo il detenuto tra le fughe di quest'ultimo e un gioco sporco in cui il volto dei buoni e dei cattivi paiono confondersi sempre di più.


Gli sfiorati


Matteo Rovere torna a provocare raccontando una generazione incapace allo svolgimento e alla pienezza
Un film di Matteo Rovere. Con Andrea Bosca, Miriam Giovanelli, Claudio Santamaria, Michele Riondino,Asia Argento.
Genere Drammatico - Italia 2011 - Durata 111 minuti circa.


Mète è un giovane uomo ossessionato da Belinda, figlia del padre e di una donna amata da vent’anni. Orfano di madre da pochi mesi, è costretto a partecipare alle nozze del genitore, e a prendersi cura per qualche giorno della sorellastra. Imbarazzato dalla sua ospite bionda, si costringe fuori e occupato con l’amico Damiano e il collega Bruno. Incallito donnaiolo il primo, padre separato il secondo, Damiano e Bruno lo distraggano da Belinda, sistemata sul suo divano con una t-shirt, un paio di mutandine e una sigaretta tra le labbra. Grafologo esperto e appassionato, approccia la vita come un tracciato grafico, alla ricerca di risposte comportamentali e di emozioni celate dietro la forma, sotto la pressione, dentro la dimensione della scrittura. Tra una perizia e un testamento contestato, sarà costretto a rincasare e a ‘trattare’ chi aveva soltanto ‘sfiorato’.


Posti in piedi in paradiso




Commedia di situazione sulla crisi moderna che straripa in personaggi e microstorie
Un film di Carlo Verdone. Con Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti, Diane Fleri.
Genere Commedia - Italia 2012 - Durata 119 minuti circa.


Tre uomini divorziati ed estremamente diversi per carattere e abitudini decidono di condividere un fatiscente appartamento romano per venire incontro alle difficoltà economiche dettate dalla crisi e dalle personali debolezze. Achille gestisce un negozio di vinili e di memorabilia del suo glorioso passato di produttore discografico; Fulvio è stato un importante critico cinematografico prima di finire a scrivere di gossip e starlette a causa di una relazione epistolare intrattenuta con la moglie del suo caporedattore; Domenico, invece, è un agente immobiliare scapestrato che il vizio del gioco e delle donne ha ridotto a vivere dove capita e a dover pagare gli alimenti a un numero di figli e di famiglie imprecisato. I tre vitelloni si ritrovano a fare i conti con una difficile convivenza, finché una sera Domenico, che arrotonda le entrate come escort, viene colto da un malore dopo aver preso troppo viagra e fa chiamare a casa Gloria, una stramba cardiologa con seri problemi sentimentali.


Cesare deve morire




Shakespeare entra in carcere e ancora una volta si fa nostro contemporaneo
Un film di Paolo Taviani, Vittorio Taviani. Genere Docu-fiction - Italia 2012


Nel teatro all'interno del carcere romano di Rebibbia si conclude la rappresentazione del “Giulio Cesare” di Shakespeare. I detenuti/attori fanno rientro nelle loro celle. Sei mesi prima: il direttore del carcere espone il progetto teatrale dell'anno ai detenuti che intendono partecipare. Seguono i provini nel corso dei quali si chiede ad ogni aspirante attore di declinare le proprie generalità con due modalità emotive diverse. Completata la selezione si procede con l'assegnazione dei ruoli chiedendo ad ognuno di imparare la parte nel proprio dialetto di origine. Progressivamente il “Giulio Cesare” shakesperiano prende corpo.


. . . e da lunedì 5 marzo . . .


Project Nim


Un esperimento etologico fallito narrato in un documentario perfettamente riuscito
Un film di James Marsh. Con Herbert Terrace, Stephanie LaFarge, Jenny Lee, Laura-Ann Petitto, Joyce Butler.
Genere Documentario - Gran Bretagna 2011 - Durata 93 minuti circa.


Agli inizi degli Anni Settanta lo scienziato comportamentista Herbert Terrace della Columbia University, stabilito che il 98,7% del DNA degli esseri umani e degli scimpanzé coincide decide di cercare di provare che sia possibile insegnare loro un linguaggio (quello dei segni) in netto contrasto con la teoria di Noam Chomsky il quale sostiene che solo gli uomini siano in grado di utilizzare un codice linguistico. Per fare ciò avvia quello che chiama il "Project Nim" dal nome dato al piccolo scimpanzé che, sottratto in cattività alla madre, viene assegnato a una famiglia che però risulta essere impreparata ad accoglierlo. Nim viene quindi trasferito in una casa di campagna fuori New York dove si prosegue con l'esperimento che però non darà i risultati sperati.


. . . e ancora, da mercoledì 7 marzo . . .


John Carter


Diventare il dio della guerra
Un film di Andrew Stanton. Con Taylor Kitsch, Lynn Collins, Willem Dafoe, Dominic West, Mark Strong.
Genere Avventura - USA 2012. Durata 132 minuti circa.


John Carter è un soldato della guerra civile, che dopo la fine della guerra si trova senza soldi e senza un lavoro, visto che i soldi confederati non hanno più valore visto che il sud ha perso la guerra. Lui e un suo compagno vanno in Arizona per cercare una miniera d'oro, ma dopo che l'amico viene ucciso dagli indiani si rifugia in una caverna vicina. La caverna spaventa gli indiani che sono al suo inseguimento e quando Carter emerge dalla caverna ha una esperienza extra corporea, quando guarda il suo corpo disteso al suolo. Carter guarda Marte nel cielo e gli sembra di esserne attratto. L'uomo viene teletrasportato sul pianeta per diventare Marte il dio della guerra e si ritrova nudo su Marte, dove continua ad inciampare a causa della gravità più bassa.




. . . e per finire, da giovedì 8 marzo . . .


A Simple Life


Un raffinato e toccante racconto che dona una lezione di compostezza
Un film di Ann Hui. Con Andy Lau, Deanie Ip, Wang Fuli, Qin Hailu, Paul Chiang.
Genere Drammatico - Hong Kong 2011 - Durata 117 minuti circa.


Ispirato a fatti e persone reali, il film narra la storia di Chung Chun-Tao, detta Ah Tao, nata a Taishan, in Cina. Il padre adottivo muore durante l’occupazione giapponese e la madre la manda a lavorare. Appena adolescente, Chung Chun-Tao diventa una “amah“, una serva, per la famiglia Leung, condividendone la vita quotidiana. Col tempo alcuni membri della famiglia passano a miglior vita e altri emigrano. Trascorsi sessant’anni, Ah Tao è ora al servizio di Roger, l’unico della famiglia rimasto a Hong Kong, dove lavora nell’industria cinematografica.





Buona visione a tutti . . . da Maria !

3 commenti:

  1. Grazie, Maria, della carrellata sugli oscar e sui film. Siamo i più informati del web.

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  2. E'sempre un piacere guardarsi in giro e condividere informazioni con 'curiosi' come te, caro Lorenzo. Seguici sempre! ☺ Maria.sa

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