giovedì 1 marzo 2012

MARZO





E’ arrivato Marzo !


Benvenuto marzo, mese capriccioso dalle atmosfere solari e dagli improvvisi ripensamenti. Se "i giardini di marzo si vestono di nuovi colori", come cantava Battisti, questo è anche il mese dei forti contrasti, delle battaglie titaniche fra opposte fazioni. Quando i ritrovati tepori di un sole già caldo e le lunghe ore di luce risvegliano i sensi e la natura, arriva una spada di ghiaccio a frenare gli entusiasmi. Marzo è il mese delle tempeste equinoziali: si passa con grande disinvoltura dalla sabbia africana alla neve; le prime brezze portano dall'ovest il respiro del mare, ma dalla stessa direzione arrivano imponenti cumulonembi carichi di elettricità e di grandine. Marzo, discretamente generoso d'acqua, sembra prendere dalle precipitazioni la sua proverbiale volubilità: è solo un effetto statistico in quanto mai si sono superati i 200 millimetri di pioggia totale e i 17 giorni di frequenza. Un curioso raffronto fra due strani cugini: pur essendo entrambi mesi di passaggio per antonomasia, novembre ha un andamento solitamente più lineare: prima parte tiepida, tutta autunnale e seconda parte decisamente vicina all'inverno Marzo, invece, è più disordinato, "genio e sregolatezza": non è raro che il mese cominci con la primavera affermata e finisca al freddo. Negli anni Ottanta e Novanta ha prevalso l'aspetto mite e primaverile, magari con ripensamenti tardivi in aprile; marzo sembra abbia passato proprio all'aprile lo scettro dell'imprevedibilità, acquistando connotazioni più regolari. E qui si entra su un terreno minato e complesso, quello dei cambiamenti climatici in atto di cui marzo non ne è immune, al pari di molti altri periodi dell'anno. Negli ultimi 15 anni troviamo sia il marzo più freddo (1987, media 6,6°) che quello più caldo (2001, media 13,3°) degli ultimi 80 anni; nell'87 marzo fu la ciliegina sulla torta di un inverno fra i più rigidi. Dal 3 al 16 il Burian siberiano, con tutte le classiche complicazioni mediterranee, portò straordinarie nevicate soprattutto sul medio e basso Adriatico. I trulli di Alberobello imbiancati furono un tormentone televisivo per una settimana. Ma la mattina del 16 marzo, con grande sorpresa, un fronte dalla Francia trovò un cuscino ancora abbastanza freddo sulla Toscana, da provocare un'abbondante nevicata anche a Firenze, Prato, Pistoia, Arezzo e Siena. Un episodio che mise a dura prova la macchina della protezione civile e gli assessorati al traffico, del tutto impreparati all'evento, nonostante le belle promesse seguite al "nevone" del gennaio di due anni prima. Verosimilmente, in questo mese dalla forti escursioni, può capitare che in soli 13 giorni si passi dall'inverno all'estate.
Per quest’anno, il ritorno del grande freddo in marzo non è credibile almeno nei primi 15-20 giorni del mese, ammesso e non concesso che poi, dopo quella data, vi sia comunque un’altra ondata di freddo. Insomma si prospetta un mese di marzo tiepido e poco piovoso, fatta eccezione del Nord e del versante Tirrenico, che potrebbero risultare particolarmente piovosi.




Ognuno avrà le proprie date importanti nel mese di marzo, ma da tenere a mente:
l’8 marzo dedicato alle donne;






il 19 per San Giuseppe, la festa del papà e, in Campania,in ricordo di tutte le vittime della mafia e di quelle sacrificatesi per il valore della legalità, nella persona di Don Peppe Diana, ucciso dalla camorra il 19 Marzo 1994, nella sua chiesa, mentre si accingeva a celebrare messa.




E non dimenticate che il 25 marzo torna l’ora legale.




Uno sguardo al passato . . .


Nell’antica Roma nel giorno 1 marzo ricorrevano le Kalendis Martiis, con le Matronalia, la festa delle matrone, ossia delle donne sposate, che ricordava il ratto delle Sabine. In particolare si riferiva alla pace che proprio le donne, incitate da Ersilia, moglie di Romolo figlio di Marte, avevano invocato dai mariti e dai padri che stavano per affrontarsi in battaglia. Nella stessa occasione si celebrava la dedica del tempio sull'Esquilino di Giunone Lucina, protettrice dei parti: Giunone era la madre di Marte. "Portate fiori alla dea; questa dea ama le piante in fiore; fate corone di fiori da mettere intorno alla testa. Dite: 'O Lucina, tu ci hai dato la luce'. Dite 'Tu sii propizia al desiderio delle partorienti'. " Durante la festa le donne offrivano banchetti e doni ai loro schiavi, attuando un rovesciamento delle parti simile a quello dei Saturnali decembrini.
Il giorno 14, pridie Idus Martias, si svolgeva la Processione dei Salii. Il collegio dei Salii era costituito da sacerdoti-guerrieri dedicati al culto del dio Marte. Il termine Salii deriva da salire (saltare, balzare, danzare). Erano divisi in due gruppi di dodici. I Palatini, con sede sul Palatino, e i Collini o Agonensi, con sede sul Quirinale. Nella solenne processione i Salii portavano i loro scudi bilobati, ossia ovali con al centro un incavo semicircolare su ciascun lato. Gli scudi erano chiamati ancilia. Sugli ancilia i Salii battevano ritmicamente con le hastae. In punti prestabiliti si fermavano ed eseguivano una danza con un ritmo di tre tempi (tripudium). Durante il percorso intonavano il Carmen saliare. Con la cerimonia si apriva ufficialmente il periodo della guerra, che sarebbe stato chiuso con analoghe cerimonie in ottobre (October equus, Armilustrium e Ancilia condere). L'origine degli scudi sacri risale ai tempi di Numa Pompilio. Il re aveva chiesto a Giove un segno della sua protezione su Roma. Uno scudo di forma particolare, senza angoli, discese dal cielo. Egeria, la moglie di Numa Pompilio, consigliò di riprodurre lo scudo per evitare che fosse rubato l'originale. Un fabbro di origine osca, Mamurio Veturio, venne incaricato di fare le copie. Gli scudi furono custoditi nel Sacrarium Martis della Regia.




Buon Mese di Marzo  a tutti da . . . 

Maria

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