mercoledì 12 gennaio 2011

Le notizie segnalate da CATERINA


Ciao cara Anna Maria e amici del blog. E' molto triste questa storia mi ha messo una tristezza, oggi in questa nostra società, ma non solo in Italia, l'umanità non conta più niente.Questi episodi temo saranno sempre più frequenti,continuiamo a seguire il popolo del ""grande fratello "pane e veline" e non riflettiamo, quello che accade intorno a noi. Avendo uno stato sempre più latitante sui bisogni delle persone più fragili. Tagli allo stato sociale sistematicamente da anni, alle strutture pubbliche, ai servizi sociali sul territorio, case famiglia, mai realizzate e la lista è sempre più lunga. Pace all'anima di questo povero bimbo, auguro di cuore a questa sventurato famiglia ogni bene.

Un abbraccio






Un neonato di venti giorni morto molto probabilmente anche per il freddo, comunque per le sue condizioni di vita difficili, portato dalla madre e il padre in giro per il centro di Bologna a zero gradi, senza una casa sicura, bivaccando per ore in Sala Borsa. Così è morto Devid Berghi, mentre è stato salvato con un ricovero d'urgenza al Sant'Orsola il fratello gemello. E successo tra l'indifferenza in prossimità della festa dei bambini, la Befana. In centro a Bologna non si perde neanche un bambino, canta Lucio Dalla. Però ora si muore.
Erano circa le sette e trenta del 4 gennaio, quando un'ambulanza del 118 ha raccolto il neonato febbricitante in piazza Maggiore. Non si sa chi l'abbia chiamata, quel giorno l'informazione dell'intervento non è stata data. Una famiglia che da giorni viveva allo sbando, secondo molti testimoni: la madre, sui 35 anni, italiana, il padre pure italiano, i due gemellini e un'altra bambina di un anno e mezzo. Sala Borsa era uno dei luoghi di ristoro di giorno, di notte non si sa dove la famiglia trovasse riparo, anche se formalmente risulta residente in via delle Tovaglie. L'ambulanza porta d'urgenza il piccolo al pronto soccorso del Sant'Orsola, dove i medici si accorgono subito delle sue condizioni criticissime. Devid viene ricoverato in sala rianimazione, ma è troppo tardi: non supera la crisi respiratoria e il giorno dopo, vigilia dell'Epifania, muore.

Medici e infermieri della Pediatria si fanno in quattro fin da subito saltando anche gli orari per aiutare questa famiglia che si capisce subito essere in grande difficoltà economica ed esistenziale e sembra quasi impossibile che possano aver vissuto in quelle condizioni per strada due gemelli appena nati. Vengono protetti e ricoverati l'altro gemello e la sorellina, nel timore che la morte di Devid sia stata causata da un virus contagioso. Ma i due sopravvissuti stanno bene.

Una vicenda dolorosissima, nei giorni dello shopping e delle feste natalizie, che solleva molti interrogativi. I due gemelli erano nati poco prima di Natale: la madre è stata dimessa con i due neonati. I servizi sociali si sono allertati? La famiglia sembra fosse conosciuta dalle strutture pubbliche, almeno in passato, anche per altre vicende, ma perché nessuno è intervenuto? Come è possibile che nessuno in Sala Borsa o per strada abbia notato questa donna girare con due neonati in condizioni evidentemente disagiate? Tutte domande alle quali si dovrà ora dare una risposta.

Cara Caterina , queste sono le notizie che non vorremmo segnalare mai! Un'anima innocente ha pagato per l'ndifferenza. Giusto! però permittimi di dissentire, in quanto io ,in questo caso, colpevilizzo i genitori che non si sono adoperati tempestivamente a portare il piccolo David in pronto soccorso, dove sicuramente avrebbe avuto le cure tempestive del caso(si parla di bronchite polmonare).

Un grande abbraccio!

Annamaria... a dopo

1 commento:

  1. Caterina e Annamaria, avete ragione tutte e due. Però l'invettiva, l'accusa, ovunque indirizzata, non risolve. So pure che, non conoscendo il complesso dei problemi, possiamo limitarci all'accusa e non trovare proposte praticabili.

    RispondiElimina