Tv, la "vita  indiretta"       degli italiani
a picco la fiducia in Tg1 e  Tg5
Secondo il sondaggio Demos-Coop sull'informazione vanno bene Sky e La7. Ballarò il talk show più affidabile. Il 55% pensa che il peso di Berlusconi sui media danneggi la libertà
            Ormai è  difficile distinguere         fra media, politica e vita reale. È quasi un luogo         comune.  Tuttavia, è inevitabile, soprattutto in questi         giorni. Mentre infuria il  dibattito sulla censura ai programmi         e ai giornalisti in televisione. Sui  giornali-partito oppure al         servizio dei partiti (personali). Mentre imperversa  lo         spettacolo quotidiano del dolore. Il sondaggio annuale sugli         "italiani e  l'informazione", condotto         dall'Osservatorio Demos-Coop, d'altronde, offre una         raffigurazione perfino "spettacolare" di questo Paese         sospeso tra realtà e  rappresentazione.
Ne isoliamo gli aspetti, a nostro avviso, più significativi.
 Il primo riguarda, non a caso, il ruolo         (ancora) dominante  della televisione. Oltre 8 italiani su 10         continuano, infatti, a informarsi  quotidianamente in         tivù, attraverso i canali nazionali. È stabile,         rispetto  all'anno scorso, la quota di persone - una su tre -         che ricorre regolarmente ai  quotidiani. Lo stesso discorso vale         per internet. Mentre gli ascoltatori assidui  della radio non         solo tengono, ma crescono perfino un poco (43%: tre punti in         più). Dunque, si profila uno scenario stabile.         Nell'insieme, però. Perché  all'interno si colgono         cambiamenti molto significativi. 
 La variazione         più  evidente rispetto allo scorso anno coincide con il         sensibile calo di fiducia  subìto dai maggiori         telegiornali di Rai e Mediaset. Ormai condividono lo stesso         destino, come una sola, unica impresa: MediaRai. La fiducia         verso il Tg 1 si  attesta al 53%.   Cioè, 10 punti meno         di un anno fa, ma addirittura 16 rispetto al 2007. Il Tg 5         considerato "affidabile" dal 49% degli italiani: 8 in         meno dell'anno scorso. Anche gli  altri telegiornali di MediaRai         calano. Ad eccezione del Tg 3, che mantiene un  consenso molto         elevato (63%) e, ancor più, dei Tg regionali Rai. I         più  apprezzati.
Cresce, invece, il gradimento verso i Tg de La 7 (ora diretto da Mentana), Sky e Rai news 24 (quest'ultima, presumibilmente, trainata dal Tg 3, che spesso ne diffonde le edizioni). Il che spiega, in parte, l'andamento deludente dei principali notiziari di MediaRai, confermato anche sul piano degli ascolti Auditel. La concorrenza è favorita anche da altri fattori. Sky e La 7, in particolare, sono ritenuti, non a torto, meno condizionati politicamente. Il posizionamento politico penalizza, inoltre e non a caso, soprattutto il Tg 1, la cui identità, presso il pubblico, appare sensibilmente cambiata. Era al centro, anzi: il Centro. Un Tg ecumenico. Oggi, invece, appare sempre più spostato verso destra. Visto che ottiene il massimo della fiducia tra gli elettori del Pdl e della Lega. Il "nuovo centro", invece, appare Sky Tg 24. Anche se occupa uno spazio più ridotto. Come quello politico, d'altronde.
Al contrario dei notiziari, i programmi di dibattito e approfondimento politico e sociale non sembrano soffrire.
         Ballarò si conferma la  trasmissione più         affidabile per gli italiani. Ma Anno Zero, di Michele Santoro,         nell'ultimo anno, ha visto crescere molto il gradimento del         pubblico. Come,  d'altronde, Report di Milena Gabanelli.         Trasmissioni apprezzate soprattutto dal  pubblico di         centrosinistra, rivelano il paradosso di questo Paese, schifato         dalla politica, che, tuttavia, sente bisogno di politica. E si         rivolge, per  questo, alla televisione. Non a caso, cresce il         gradimento dei due programmi de  La 7: Otto e mezzo, condotto da         Lilli Gruber (6 punti in più nell'ultimo anno,         addirittura 11 negli ultimi tre) e L'Infedele di Gad Lerner         (anch'esso 6 punti  in più nell'ultimo anno).         Contribuiscono al successo della rete, dettato,  soprattutto,         dal ruolo attribuito all'informazione. Porta a Porta e Matrix         vedono scendere, di poco, la fiducia nei loro confronti. Forse         perché si tratta  di programmi spostati, sempre         più, in direzione dell'infotainment. 
Un terreno battuto, in modo esplicito, da altre trasmissioni, che, anzi, antepongono l'intrattenimento e, talora, la satira. Con risultati molto significativi. Striscia e le Iene, ma anche il salotto di Fazio risultano molto graditi e ottengono ascolti super. Il che precisa ulteriormente il paradosso precedente. La politica e i politici sollevano il disprezzo ma anche l'interesse popolare. Fanno spettacolo. Raccontano i fatti nostri (e vostri).
Un terreno battuto, in modo esplicito, da altre trasmissioni, che, anzi, antepongono l'intrattenimento e, talora, la satira. Con risultati molto significativi. Striscia e le Iene, ma anche il salotto di Fazio risultano molto graditi e ottengono ascolti super. Il che precisa ulteriormente il paradosso precedente. La politica e i politici sollevano il disprezzo ma anche l'interesse popolare. Fanno spettacolo. Raccontano i fatti nostri (e vostri).
 Oggi, d'altronde, è difficile anche distinguere         tra spettacolo e vita.  Nell'omicidio di Sarah Scazzi, in         particolare, i confini sono invisibili. La  scena, ormai,         è unica. Confusa. Affollata da personaggi numerosi e         indistinti. I  familiari e i congiunti della vittima, insieme a         quelli dei presunti assassini e  complici. Insieme ai conduttori         e ai sedicenti opinionisti dei programmi del  pomeriggio e della         seconda serata. Poi i giornalisti. Gli inviati ad Avetrana.         Embedded. Parte delle stessa rappresentazione. Certo: i         programmi del pomeriggio  hanno un pubblico ben definito. Donne,         casalinghe, anziani e pensionati. Quelli  che passano più         di 4 ore davanti alla tivù ogni giorno. Ma abbiamo         l'impressione  che Avetrana sia divenuta teatro di uno         spettacolo su cui tutti gettano lo  sguardo, con attenzione         diversa e intermittente.
L'importanza della tivù non deve fare dimenticare le trasformazioni prodotte dalle nuove tecnologie della comunicazione. Internet, i Social Network, Twitter e Facebook, Skype. D'altra parte, il 40% degli italiani - soprattutto giovani e istruiti - è, ormai, connesso quotidianamente in rete. Dove si informa, chatta, compra, vende, partecipa, "si mostra". È la comunità in Rete, che forza i confini della società ridotta a una platea di spettatori.
Eppure, mentre si assiste all'avvento dei nuovi media, il sondaggio dell'Osservatorio Demos-Coop sottolinea l'importanza dei media "tradizionali". Magari "innovati" e ibridati dalle nuove tecnologie, come avviene per i quotidiani online. Il che riproduce - e ripropone - l'immagine dell'Italia come un Paese, anzi: un "paese" raccolto davanti alla tivù. Dove si mette in scena lo spettacolo della vita, del dolore e del divertimento, della politica e della compassione. A cui tutti, o quasi, vorrebbero - e cercano di - partecipare. Se non da protagonisti, almeno da comparse. Di cui tutti si sentono parte. Per questo anche noi, come il 55% degli italiani, riteniamo che la posizione dominante di Berlusconi sui media danneggi la libertà di informazione. E, come il 62% degli intervistati, pensiamo che condizioni la vita politica nazionale. Tuttavia, siamo convinti che non basteranno leggi e regole nuove a ridimensionare l'influenza del Cavaliere. Perché viviamo in un paese mediale plasmato da lui. Pensiamo di assistere alla vita in diretta. E invece viviamo una vita indiretta.
 Annamaria... a dopo








 
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Non discuto mai sulla TV, Caterina. Una volta sì e tanto. Ora ritengo che i dati siano manipolati o manipolabili. Non ci giurerei mai. Ma il problema non è tanto questo, quanto la verità o meno dei contenuti soggetti a verifica. Chi mi assicura, chi mi garantisce che quanto viene presentato in sede di informazione sia vero? Qui le informazioni tacciono ed io pure.
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