lunedì 12 luglio 2010

CORSO QUASI SERIO DI SESSO UMORISTICO - di ENZO -


     

Eldina: “Di che cosa ci parlerà “’o professore”?
Ducky; “Voglio proprio vedere se indovini!”
 

Lezione 14

IL  PENE
 CON L’ACCENTO GRAVE SULLA PRIMA  “E”,  E’ IL NOSTRO COMPAGNO DI GIOCHI.

Professore Mirco OCCHIOFINO – responsabile del Servizio di Andrologia dell’Ospedale  San Gustavo Loffredo di Napoli

ELDYNA (detta Mamie) e DUCKY (detto Dudù): fidanzati;
ENZO e MARIA: fidanzati

Nella “SALA CONFERENZE” del secondo piano dell’Ospedale, Eldyna, Ducky, Enzo
E Maria sono seduti nei rispettivi banchi.



                                               Ore    19.00

DUCKY:       Mamie, ssst…e’ arrivato il professore.

ELDYNA:     Dudù, non ti agitare, l’ho visto anch’io. Ha un sacco di fogli in mano. Secondo me la lezione sarà lunga, stasera.

ENZO:        Dudù, lo penso anch’io.

MARIA:      Chissà che tratterà stasera?

Il professore saluta e si rivolge ai quattro corsisti:
                   Signori, anche questa sera, tratteremo un argomento molto delicato. Si
tratta del vostro compagno di giochi,,,mi rivolgo a voi maschietti.     L’oggetto della lezione sarà “il pene”.

ELDYNA:     Uh, Dudù, cumme me piace quest’argomento!

DUDU’:        Lo sapevo, e io pure lo sapevo che ti sarebbe piaciuto.

MARIA:      Veramente, questa lezione piace pure a me, già mi ha messo di buon 
                   umore.

ENZO:        Abbiamo capito, piace a tutti noi.

Il PROFESSORE:   Pensatelo come una Ferrari; forse gli vorrete più bene. Gli uomini sono incredibilmente scortesi con il loro “strumento”. Lo prendiamo a male parole, gli gridiamo addosso, lo ignoriamo, lo insultiamo, lo schiaffeggiamo. Quando facciamo sport o anche nello sport dell’amore, lo lasciamo vulnerabile e senza protezione.

ELDYNA:              Dudù, dimmi la verità, l’hai schiaffeggiato qualche volta?

DUDU’:                 Mamie, ti giuro, mai… ma poi come ti viene in mente un pensiero: tu gli vuoi così bene.

ELDYNA:              Non ti permettere, se no io e te litighiamo. Sai benissimo, tesoro, che non ti appartiene più.

IL PROFESSORE:  Voi uomini, pensateci un momento: e se doveste sostituirlo,,,diciamo per ipotesi, domani mattina?

MARIA:                Per adesso, il mio, cioè quello di Enzo,  gode ottima salute, quindi non corre alcun rischio.

ENZO:                  Prufessò, non posso che confermare.

IL PROFESSORE (riprende): Ci vogliono la bellezza di circa 50.000 euro. Ogni maschietto dovrà soffrire per almeno un mese e avrà bisogno di un aiuto professionale per riconciliarsi con il “prodotto finale”. L’operazione si chiama “fallo plastica”. Ma tale operazione chirurgica non rimette in moto nessuna funziona sessuale. Ma quello che penzola fra le gambe è una macchinetta straordinaria.

                            Vedete, un pene è molto più complicato di un salsicciotto di pelle arrotolata con dentro un buco. La punta del pene, che si chiama glande,   è quella parte terribilmente sensibile e completamente avvolta in questo tessuto, Glande deriva dalla parola latina che significa ‘ghianda’, proprio perché in una certa misura le assomiglia.
                            Domanda che vi farà sorridere: A CHE SERVE  LO STRUMENTO DEL VOSTRO FIDANZATO?

MARIA:                Prufessò, e chi non lo sa: a due cose che dànno tante belle soddisfazioni.

ELDYNA:              Ovèro, specialmente la seconda soddisfazione,

MARIA:                Se sapessi, come piace anche a me…io in certi momenti di gioia…mi ritrovo in mezzo alle nuvole e non me ne rendo conto, insomma…io mi ritrovo in mezzo all’estasi e nun capisco chiù niente.

ELDYNA:              Davvero, Marì, chissà come sarà bella questa “cosa” che tu dici. Mannaggia, Marì, devo dirti la verità? Io non l’ho mai provata questa sensazione…ma non è che parli del punto G?

MARIA:                Eldy, poi ne riparleremo….sssssst, sentiamo cosa dice il professore.

IL PROFESSORE:  Il pene va trattato, specialmente da parte delle donne, con
                            molta molta delicatezza. Le donne credono che l’organo sessuale dell’uomo sia un pezzo di legno o una leva del cambio che si può maneggiare con pochi riguardi. E non si rendono conto di quanto è sensibile, e che un tocco delicato ottiene “risultati decisamente superiori.”
                           
DUDU’:                 Eldyna!

ELDYNA:              Sì, tesoro, dimmi!

DUDU’:                 Hai sentito cosa ha detto il professore…che devi essere delicata; non devi avere fretta…le coccole che fai a lui sono “cose” importanti…se fai bene le coccole a lui…la “mia” pressione si alza…e di conseguenza …si alza anche la “tua”.

ELDYNA:              Però a me piace assai quando si alza  “la tua” pressione…se sapessi come è bello!

MARIA:                Ché mi guardi? Tanto tempo fa non facevi altro che rimproverarmi….ora sai benissimo che non è più così. E poi sei tu che mi fai impazzire con le tue mani …d’oro.

ENZO:                  Marì, le vie delle mani …sono infinite!

MARIA:                Lo so, hai ragione…sono proprio…infinite!

IL PROFESSORE: Signori uomini, se vi siete fatti male allo “strumento” facendo
                            sesso, oppure, se avete dolori o fastidi particolari, rivolgetevi a un andrologo. Con quest’ultimo consiglio, la lezione e’ terminata.

Dopo i saluti, i quattro amici vanno a gustare la solita pizza.

Enzo
  
 http://digilander.libero.it/PensieriInVolo/gifdivisori/1+.gif


Rimaniamo  sempre nell'umorismo.. ecco  una "rivendicazione sindacale del pene",
  scritta da Giobbe Covatta.


RICHIESTA:
Io, il Pene, voglio un aumento di stipendio per i seguenti motivi:
    Vai a vedere altre vignette..
  1. Faccio lavoro fisico.
  2. Lavoro a grandi profondità.
  3. Lavoro di testa.
  4. Lavoro anche nei week end.
  5. Lavoro in un posto molto umido.
  6. Non mi pagano gli straordinari quando lavoro di notte.
  7. Lavoro in un posto buio e senz'aria condizionata.
  8. Lavoro ad alte temperature.
  9. Lavoro esposto a malattie infettive.
RISPOSTA DELL'AZIENDA:
Dopo aver letto tutto questo, l'amministrazione rifiuta di dare un aumento di stipendio al pene per questi motivi:
  1. Si addormenta in ufficio dopo una breve attività lavorativa.
  2. Non sempre obbedisce alle esigenze dei superiori.
  3. Non sempre è fedele al suo posto di lavoro, a volte va con la concorrenza.
  4. Riposa molto tra un lavoro e l'altro.
  5. Non ha iniziativa. Per farlo lavorare bisogna cercare di stimolarlo.
  6. Non mantiene il luogo di lavoro pulito al termine della giornata.
  7. Non gli piace il doppio turno.
  8. A volte lascia l'ufficio ancor prima di aver finito il suo lavoro.
  9. E, come se fosse pococo, lo si vede entrare e uscire continuamente dall'ufficio con due borse sospette.
  10. Non lavora otto ore consecutive.

  Annamaria... a dopo                              

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