lunedì 7 giugno 2010

INCONTRO TRA AMICI DI CHAT..raccontato da ENZO

Caro Enzo, colgo ancora l'occasione per ringraziarti pubblicamente della tua disponibilità ed accoglienza , cosi come ringrazio Roberta e Sergio.



PADOVA: destinazione Natalina
VICENZA: una capatina al Duomo e un’altra al Teatro Olimpico
                                               ENZO e NATALINA

7 maggio – Alle 11.40 rilevo Rosa, che già conosco,  e Eldyna, alla stazione ferroviaria di Vicenza. Dopo aver incontrato e conosciuto gli amici della chat-Eldy, Felpan e moglie Semplice, ci ritroviamo – 11.45 – al di fuori della stazione, nel seguente gruppo: Mariner, Serghei, Felpan, Semplice, Roberta degli Angeli, Rosa, Eldyna, alias, Annamaria Merluzzi, ed io.
Ci gustiamo  un drink al bar di fronte alla sede delle Poste. E via, ospiti a casa di Roberta ove arrivano Galante, Cicco, Rosa (Bs) e Aquila(Vanni)
                                  Vanni,Luna,Natalina e Rosa

Dopo aver apprezzato l’ospitalità e le fatiche gastronomiche di Roberta, facciamo visita,  a Natalina, da diversi lustri ospite dell’ASSOCIAZIONE OPERA IMMACOLATA CONCEZIONE di Padova. La nostra amica  manifesta gioia per gli abbracci e i saluti accompagnati anche da “presenti” di vario genere, che lei visibilmente apprezza. 
                                Luna-Annamaria-Enzo-Sergio


Alle 20.00 breve incontro da Roberta e poi tutta l’équipe,  si raccoglie in una confortevole pizzeria,  dove parecchi del gruppo hanno avuto il piacere di conoscere e apprezzare la vivace e cordiale presenza del Sig. Enrico, Responsabile Eldy.

                             Enrico, con la giacca nera ,in primo piano

Era quasi mezzanotte; dopo saluti, battute e sorrisi, ognuno si  dilegua per godere  un meritato riposo.
Una constatazione. Gran parte se non del tutto dei contrasti, scontri e dissonanze varie che accadono in chat-Eldy trovano inconsistenza o svaniscono in “incontri reali”; e’ grazie a questi contesti e circostanze che molte incomprensioni  non hanno modo di sopravvivere.
                                             Enzo e Rosa

8 maggio. Il gruppo si riduce a tre. Annamaria Merluzzi detta Eldyna, alias amorevolmente da me  “battezzata” Mamie, con Rosa (Mi) e il sottoscritto, quale pseudo cicerone, facciamo ingresso nella prima “perla” del patrimonio culturale-architettonico di Vicenza: il Duomo, ovvero la chiesa di santa Maria Annunciata, che è la cattedrale della città. Credo sia utile e doveroso accennare una sommaria biografia dell’edificio.
                                                cattedrale

La cupola fu progettata dall’architetto Andrea Palladio. Fra le ipotesi di titolazioni della prima cattedrale compare il nome di Santa Eufemia, martire, di cui la chiesa conserva tutt’oggi le reliquie. Nel  sesto secolo avvenne il primo cambio di titolazione, Ecclesia Sancta Mariae, per poi essere intitolata, quale cattedrale più importante della comunità dei credenti, e chiamata la Basilica di Santa Maria Annunciata. Su progetto di Lorenzo da Bologna fu iniziata la costruzione dell’abside nel 1482, ma nel 1531, era ancora incompiuta. A seguito di un lascito a favore del Comune di Vicenza, si poté affidare all’architetto Andrea Palladio il completamento dell’opera che avvenne nel 1558.

Ma durante la 2^ guerra mondiale la Cattedrale subì un pesante bombardamento americano, che risparmiò solo la facciata. Le parti distrutte dell’edificio furono ricostruite, ma andò perduto il ricco apparato decorativo interno.
                               Rosa all'interno della cattedrale
Annamaria, Rosa ed io abbiamo potuto apprezzarne il silenzio, le preziosità artistiche e la sacralità dell’atmosfera.

Il tempo stringeva; e dopo aver attraversato e dato un attento sguardo alla Piazza Signori,  ci siamo diretti alla seconda “perla”, il Teatro Olimpico, progettato dal già citato architetto A. Palladio nel 1580, ritenuto il primo esempio di teatro stabile coperto dell’epoca moderna. Andiamo a conoscerlo un po’ più da vicino.
                                      ingresso teatro

La realizzazione del teatro  venne commissionata al Palladio dall’Accademia Olimpica per la messa in scena di commedie classiche. 

La sua costruzione iniziò nel 1580 e venne inaugurato il 3 marzo 1585, dopo la realizzazione delle celebri “scene fisse” di Vincenzo Scamozzi. Tali strutture in legno sono le uniche d’epoca rinascimentale ad essere giunte fino a noi in ottimo stato di conservazione. Il teatro ha una capienza di 400 posti ed è tuttora sede di rappresentazioni e concerti ed e’ stato incluso nel 1994 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO con le altre opere palladiane a Vicenza.  

Il valore culturale dell’opera richiede ulteriori notizie. Se non vi siete stancati di leggere, scherzo naturalmente, vi fornisco ulteriori notizie.
Il Teatro Olimpico, ultima opera del Palladio, è considerato, pensate, uno tra i suoi più grandi capolavori assieme a Villa Capra, detta La Rotonda, alla basilica Palladiana e al vicino Palazzo Chiricati.
                           Rosa ed Enzo all'interno del teatro

La costruzione del teatro iniziò, lo stesso anno in cui Andrea Palladio morì, ma i lavori furono proseguiti, sulla base dei suoi appunti, dal figlio Silla e si conclusero nel 1584.

IL PREZIOSISMO DELLA PROSPETTIVA

Cos’è? Continuate a leggere. Immaginate di trovarvi all’ingresso di un vicolo lungo 100 metri, in effetti Voi lo “vedete” a 150 metri: l’artista vi ha illuso, si fa per dire, nel farvi vedere una distanza diversa più lunga, e  una scena più profonda. Ecco il preziosismo della prospettiva.

Si volle quindi realizzare la “scena” a prospettive che era stata prevista fin dall’inizio dall’Accademia ma di cui A. Palladio non aveva lasciato un vero prospetto; venne quindi chiamato Vincenzo Scamozzi, il più importante architetto dopo la morte del Palladio.  Scamozzi disegnò le scene lignee, di grande effetto per il grande illusionismo prospettico e la cura del dettaglio, costruite appositamente per lo spettacolo inaugurale apportando inoltre, alcuni adattamenti e i necessari completamenti al progetto di A. Palladio.

All’architetto Scamozzi vengono inoltre attribuite le contigue sale dell’Odèo (nel mondo greco-romano,  era il teatro coperto)  e dell’Antiodèo, oltre che il portale d’ingresso originale.

Il teatro fu inaugurato il 3 marzo 1585 con la rappresentazione dell’Edipo Re di Sofocle. In questa e altre rare occasioni le scene (che rappresentano le sette vie della città di Tebe) furono illuminate con un originale e complesso sistema di illuminazione artificiale, ideato da Scamozzi. Le scene, che erano state realizzate in legno e stucco per un uso temporaneo, non furono mai rimosse e, malgrado pericoli d’incendio e bombardamenti bellici, si sono miracolosamente conservate fino ai giorni nostri uniche della loro epoca. 

Il teatro, come ho già detto, è tuttora utilizzato soprattutto per rappresentazioni classiche e concerti, prevalentemente in primavera (festival “Settimane Musicali al Teatro Olimpico” e “Il Suono dell’Olimpico”) ed in autunno (cicli di spettacoli classici”) poiché nel timore di danneggiare le delicate strutture non è mai stato dotato di impianto di riscaldamento. 

Il teatro ospita alcuni eventi tra i quali la cerimonia di assegnazione dei Premi Internazionali Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura e i Premi E.T.I. – Gli Olimpici del Teatro.

 Al prossimo incontro..!!!

ENZO

1 commento:

  1. Bello, questo incontro di Padova, e bella Padova. E bravi gli amici che l'hanno realizzato e ce ne hanno parlato mostrandoci immagini bellissime.

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