mercoledì 21 aprile 2010

Riforme! Riforme! Vogliamo le Riforme! - l'opinione di CIPRIANO-


Riforme! Riforme! Vogliamo le Riforme! 
E’ il grido di battaglia che ormai da mesi corre veloce di
bocca in bocca. L’inno di tutti gli Italiani, nelle strade, nei
posti di lavoro; una ode alla democrazia, dal Brennero a
Lampedusa, da Bardonecchia a Caltagirone passando
per Caserta, sui fulgidi esempi dei moti popolari del 1848
che obbligarono Carlo Alberto alla promulgazione dello
Statuto Albertino; questa è la parola d’ordine imperativa,
categorica e tassativa per ognuno, che fa infiammare i
cuori e su cui tutti i politici costruiscono i loro imminenti
ed impegnativi programmi, flettendo  il loro volere e
spasmodicamente i loro tendini, in prospettiva di una
rivoluzione democratica e copernicana,
dopo la quale niente sarà più come prima, nessuno potrà
avere più alibi.
Riforma della seconda parte della Costituzione,
Federalismo fiscale,
Riforma della Giustizia,
Riforma Elettorale,
Riduzione dei Parlamentari; tutti i nostri eletti, nessuno
escluso, dal Presidente, al Cavaliere, all’ultimo dei
consiglieri di circoscrizione, con spirito indomito e ferrea
volontà, ci promettono mesi fecondi e decisivi di impegni
ormai non più rinviabili, (altrimenti il Senatùr Padano si
incazza di brutto e taglia i viveri e le munizioni all’illustre
alleato ed a chi sapete voi …).
Sull’onda di questa “nouvelle vague” e spirito rinnovatore,
tutti gli Italiani sono ormai presi dal fuoco sacro e dal furore
inarrestabile delle riforme, sotto la spinta maestosa del
vento del Nord.
http://www.controcorrentesatirica.com/vignette/vignetta-riforme.gif
Le riforme le vogliono tutti, il ricco ed il disoccupato, il
meccanico ed il ragioniere, il secco e l’obeso, la guardia ed
il ladro, il dottore ed il malato, il virgulto ed il bamboccione,
la Cgil, la Cisl e la Uil.
Sora Lella dal balcone grida al pizzicagnolo di sotto
 “A Peppì, ce semo. Arrivano le riforme!”
Tutti con il fiato sospeso ed in spasmodica attesa di questa
nuova terra promessa, anche se poi facciamo finta di non
sapere che a domanda: (indagine pubblicata su Internet
poco tempo fa) su cosa fossero le riforme, la maggior parte
degli interpellati ha risposto: - A) Aumento di salari e pensioni
- B) Allontanamento dei clandestini
- C) Assunzione dei precari
- D) Rottamazione degli elettrodomestici
-E) Asfaltare le strade piene di buchi
…Qualcuno ha parlato di negozi sempre aperti la domenica,
di licenziare in tronco i fannulloni (e qui state tranquilli che si
spara a pallettoni sulla croce rossa), sulla pillola del giorno
dopo ru486, sulla proroga degli sfratti; insomma di tutto e di più.
Solo meno del 20% ha risposto correttamente alla domanda
di cosa si intendesse realmente per riforme costituzionali.
Ora, messa da parte un po’ di sana ironia, cerchiamo di
intenderci evitando di prenderci per i fondelli, dato che io
non sono nato ieri, ne vengo  da Plutone e soprattutto cerco
sempre di tenere la testa collegata con il mio cervello;
dicevo ...Sappiamo che le riforme le deve fare il Parlamento,
ma sappiamo bene che lo stesso è formato da eletti “Nominati”,
vale a dire messi in lista su direttiva del partito o dei
capobastone a cui devono disciplina assoluta, fatti eleggere in
virtù della attuale legge elettorale, che ad esclusiva e personale
dichiarazione dell’inventore dell’epoca (il simpatico on. Calderoli)
fu autoproclamata Urbi et Orbi “UNA PORCATA” nonché
anche da uno svariato numero di “condannati” per vari reati dai
Tribunali della Repubblica ( fossero normali cittadini sarebbero
chiamati “pregiudicati” ).
Ora, se tanto mi da tanto, credete voi che qualcuno di questi
possa fare gli interessi del popolo italiano, piuttosto che quelli
di questa o quella coalizione partitica, di questo o quel singolo
partito, di questo o quel personaggio?
E’ pressoché scontato che ne usciranno fuori solo delle riforme
confezionate “ Ad Personam o più personam”, come un vestito
su misura ad esclusivo vantaggio di una sola parte.
Avete mai visto un “capitone” che santifica il Santo Natale?
Domandereste a Pinocchio di essere sincero? Affidereste i
tre porcellini al Lupo Ezechiele?
Quindi a Tizio gli faranno il Presidenzialismo con elezione
diretta, a Caio gli consegneranno tutta la Padania con gli
annessi e connessi ed il federalismo fiscale (che potrebbe
tragicamente tramutarsi in un mostro a mille teste, causa il
moltiplicarsi dei centri di spesa).
Creeranno la Terronia o Regno delle Due Camorre,
abbandonati da Dio e dagli uomini, faranno la riforma della
giustizia dove “LA LEGGE SARA’ FINALMENTE UGUALE
PER TUTTI* ” (attenzione all’asterisco perché ci sono delle
eccezioni di categorie a parte), vaste zone e categorie che
continueranno ad esistere e proliferare nella più gigantesca
ed ignobile evasione fiscale (laddove, l’avete letto tutti in
questi giorni, in Italia tra i più ricchi figurano gli operai e gli
impiegati).
Per ultimo una nuova legge elettorale, un misto francese-
tedesco-maggioritario-proporzionale con sbarramento a
piacere-anglosassone-presidenziale-semipresidenziale
ad un turno o due turni, di produzione italiana, da decidere
in Parlamento con tutti, con una parte, con chi ci sta,
senza con chi non ci sta, con chi c’è, con chi lo fa,
con chi non lo fa, con nessuno, solo con me stesso.
IL POPOLO LO VUOLE! GOTT MITT UNS ! (Dio è con noi !)
come affermavano i Teutonici.
Alla fine ci sono ottime possibilità che ne uscirà
fuori una nauseante minestra bizantina, tipica di un popolo
di furbi che continua a pensare, in discreto numero, che la
propria vita quotidiana prima o poi possa finalmente
assomigliare a quella che vivono gaudenti al “Grande Fratello”.
Aspettiamo quindi queste benedette Riforme; se proprio
dovessero essere non consone alle nostre aspettative, se
l’attesa partorirà solo un topolino (o una grande topa), se
non potremo farci niente perché “accussì adda i’ ! ” (così
deve andare), bhè mettiamoci calmi e speriamo negli Ufo
e nel Calendario Maya. Ci penseranno loro a fare le Riforme.
 …..Ciaoooo  il vostro Cipriano

2 commenti:

  1. Calmati, amico Cipriano, le riforme non si faranno.

    RispondiElimina
  2. Anche perché non è vero che le vogliono tutti.

    RispondiElimina