EYJAFJALLAJOKULL, messo così sembra 
quell’insieme di lettere battute alla rinfusa 
dalle zampette di un gattino che cammina 
delicatamente sulla tastiera di un computer
acceso. O forse il nome di quei capi indiani 
Navajo che poi alla fine significano sempre 
“Grande capo che cammina indomito sulle 
nuvole ecc, ecc…”. 
Invece no, questo nome impronunciabile 
Appartiene ad un vulcano dormiente islandese 
che il 14 aprile scorso ha posto fine al suo lungo 
riposo facendo i “bisogni all’aperto”. Una 
immensa e continua eruzione alla cui base 
c’era una sconfinata nube che all’origine, cioè 
immediatamente sopra al punto di emissione, 
un mix di vapori d’acqua, anidride solforosa, 
composti del fluoro e ceneri vulcaniche a base 
di silicio, più altri vari minerali in particelle 
finissime. Immediatamente  questa grandissima 
nube (continuamente alimentata da questo 
vulcano dal nome impronunciabile), è stata presa 
in consegna dalle correnti atmosferiche atlantiche 
ed ha incominciato a bighellonare un po’ qua ed 
un po’ la per l’Europa, a secondo degli umori 
degli spifferi.
Immediatamente è scattato l’allarme generale 
per i voli degli aerei i cui motori e sensori possono 
risultare gravemente danneggiati dalle micro 
particelle abrasive di silicio di cui sono  fatte le 
ceneri vulcaniche in sospensione. Pareva che nel 
giro di un paio di giorni le concentrazioni di queste 
particelle, grazie alla diluizione provocata dal 
rimescolamento dell’aria, sarebbero scese sotto i 
livelli di guardia. Invece no; il pachiderma ha 
continuato tra alti e bassi ad eruttare grosse quantità 
di sostanze e per il traffico  aereo è iniziato il caos
totale. In tutti gli aeroporti europei sono stati 
cancellati la totalità dei voli, tra il più completo 
brancolare nel buio, nessuno poteva effettivamente 
sapere quando la situazione si sarebbe normalizzata. 
…Ogni sei ore venivano annunciati rinvii e 
cancellazioni di voli, con il risultato che gli aeroporti 
europei per circa una settimana sono diventati 
bivacchi per moltitudini di viandanti che non 
sapevano come e quando partire. Tante 
scolaresche bloccate all’estero con genitori 
preoccupati, tonnellate di prodotti e merci 
deperibili mai consegnate, un caos generalizzato 
che pareva uscito da quei film di fantascienza, con 
l’intera umanità sotto attacco.
L’Antico Continente è rimasto per alcuni giorni in 
Completo ostaggio di questo vulcano islandese che 
oltre ai danni su citati, ha fatto sbizzarrire anche le 
menti più fertili che si sono abbandonate a 
disquisizioni religiose e millenarie foriere di oscuri 
presagi, sul probabile impatto del “nuvolone” sul 
clima terrestre …Su questo argomento e sulle 
eruzioni, in verità, le conseguenze sull’abbassamento 
delle temperature globali forse non sono visibili o 
facilmente dimostrabili, però se la memoria non mi 
inganna, credo che nel passato si sono verificati dei 
casi eccezionali: intorno al 1815 credo in Indonesia, 
un grande vulcano ha provocato con la sua nube un 
tale abbassamento della temperatura da trasformare 
l’anno successivo il 1816 in un anno praticamente 
senza estate.
Ma ritornando  al concetto della settimana di blocco, 
dal 15 aprile scorso, sono stati circa centomila i voli 
cancellati in tutta Europa con gravi disagi per i 
passeggeri ma anche con consistenti conseguenti 
perdite economiche.
L’Associazione internazionale del trasporto aereo ha 
Stimato che la crisi sia costata alle compagnie nel 
Complesso quasi 1 miliardi e mezzo di euro di mancati 
Introiti …A detta di qualche esimio esperto in materia,
addirittura in una scala di perdite, questa paralisi ha
eclissato in negativo quella del nefasto 11 settembre.
Vorrei terminare cari amici  con una riflessione che 
giro alle Vostre intelligenze: dunque! …in questo mondo
super affannato, ipertecnologico, egoista e materialistico,
un solo oscuro vulcano dal nome impronunciabile, 
un piccolo punto geografico lontano e sconosciuto in 
una isola fredda e lontana, ha tenuto in scacco matto 
una delle parti più moderne del pianeta, l’Europa.
Vedete cari amici la natura ci ricorda, a noi minuscoli 
esseri umani, che siamo solo una piccola parte del 
sistema, e purtroppo pure quella più dannosa.
Se Madre Natura si sveglia con la luna storta o peggio 
ancora violentata da noi piccoli egoisti, essa può divenire 
molto severa e crudele, punendoci senza guardare in 
faccia a nessuno, senza guardare il censo, il conto in
banca o la furbizia. Il mondo è bello, ed é di tutti, ma  
sopratutto è dei nostri figli e dei nostri nipoti a cui dobbiamo 
consegnarlo nelle migliori condizioni possibili. 
In questo caso vedreste come Madre Natura ci darebbe 
volentieri una mano.
   Ciao  …Il vostro Cipriano


 
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Cipriano, una pagina bellissima e davvero istruttiva come poche. Piena di buon senso che, come è noto, purtroppo non ai più, surclassa ogni testo di alta scienza. Un abbraccio, con l'occasione.
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