L'amore immaturo dice: "Ti amo perché ho bisogno di te". L'amore maturo dice: "Ho bisogno di te, perché ti amo" (Frost) |
Un dolcissimo San Valentino, per tutti gli innamorati ,con una "dolce ricetta"e quache informazione...
La mente si lascia sempre abbindolare dal cuore. (F. de la Rochefoucauld) |
Dolce di Cupido
Ingredienti per più porzioni:
3 etti di biscotti secchi, 2 vaschette di mascarpone (per un totale di mezzo chilo), 4 etti di frutti di bosco misti surgelati o freschi, 1 vasetto di yogurt ai frutti di bosco, 1 limone, 4 cucchiai di zucchero semolato, 2 cucchiai di rum, 6 cucchiai di zucchero a velo, 2 etti di panna da montare per decorare.
Preparazione:
Raccogliere i frutti di bosco in una ciotola, versare sopra lo zucchero semolato e il succo di limone e mescolare.
Versare il mascarpone in una ciotola, aggiungere il vasetto di yogurt e 4 cucchiai di zucchero a velo e mescolare. Aggiungere tre quarti dei frutti di bosco e mescolare nuovamente.
Foderare uno stampo a forma di cuore con pellicola trasparente da cucina. Versare uno strato di composto sul fondo dello stampo e disporre sopra uno strato di biscotti tagliati su misura. Spalmare sopra i biscotti uno strato di composto e ripetere l'operazione fino a esaurimento degli ingredienti, terminando con un ultimo strato di biscotti.
Coprire il dolce con un foglio di pellicola e mettere in frigo a rassodare per circa 3 ore.
Sformare il dolce rovesciandolo su un piatto. Montare la panna e dolcificarla con 2 cucchiai di zucchero a velo, mescolando con cautela, poi distribuirla sulla superficie del dolce.
Aggiungere ai frutti di bosco tenuti da parte il rum, mescolare e versare il composto sopra la panna.
Perché tu mi oda le mie parole a volte si assottigliano come le orme dei gabbiani sulle spiagge.(Pablo Neruda) |
Ed ora vediamo come nasce la festa di San Valentino: ha origine da una tradizione romana, i Lupercalia, dedicata a Fauno, dio dell’agricoltura e ai mitici fondatori della città di Roma, Romolo e Remo. Nell’occasione, alcuni giovani facevano un pellegrinaggio presso la caverna dove, secondo la leggenda, i due fratelli erano stati allattati.
Qui, sacrificavano un capretto, tagliavano la sua pelle in strisce con cui toccavano le giovani donne della città: questo rituale avrebbe dovuto favorirne la fertilità e la gravidanza. Nell’epoca cristiana, la festa fu mantenuta, anche se spostata dal 15 al 14 Febbraio ma spogliata dei suoi elementi pagani e dedicata a San Valentino.
Esistono due versioni diverse per quanto riguarda la vita del santo e il suo martirio, e la Chiesa Cattolica riconosce tre santi con il nome di Valentino. Di uno di questi, nato in Africa, si conosce però molto poco e non è pertanto legato alla festa.
Secondo una delle versioni, il santo sarebbe stato un sacerdote martirizzato per aver sposato clandestinamente delle giovani coppie durante il regno dell’Imperatore Claudio Secondo, il quale aveva proibito le nozze tra giovani per poter reclutare più soldati nelle legioni.
L’altra versione invece sostiene che Valentino avrebbe tentato di far fuggire dei cristiani dalle prigioni romane, dove ricevevano un trattamento molto duro. A seguito della sua cattura, avrebbe spedito una lettera alla donna che amava, concludendola con l’espressione “il tuo Valentino”; alcuni fanno risalire a questo episodio l’usanza di spedire cartoline in occasione della festa.
Si hanno testimonianze della celebrazione della festa già nel Medioevo, anche se certamente non si svolgeva in maniera simile a quanto avviene ora, ma si trattava di un semplice scambio di auguri, probabilmente in forma non scritta dato il diffuso analfabetismo.
Nel corso dei secoli, la popolarità della ricorrenza andò scemando fino al Diciassettesimo secolo, quando riguadagnò consensi soprattutto nei Paesi Anglosassoni, da cui è stata “esportata” anche in Italia.
E da Alibaba una bella iniziativa
per gli innamorati gay
“Se è vero amore, Taobao vi aiuterà a realizzarlo”. Così il gigante dell’e-commerce cinese festeggia San Valentino schierandosi per i diritti delle comunità lgbt. Dieci coppie potranno sposarsi a spese di Alibaba e, siccome in Cina è vietato, lo faranno in California. Al contest, significativamente intitolato “We Do”, hanno partecipato 400 coppie; il sito ha avuto un milione di visite e in soli due giorni hanno votato oltre 75mila utenti. Ora che i vincitori sono stati annunciati, ai prescelti non resta che volare in California e giurarsi amore eterno. Il sindaco di West Hollywood John D’Amico officerà personalmente i matrimoni alla periferia di Los Angeles.
Un’operazione di marketing, certo. Ma affatto scontata in un paese come la Repubblica popolare. Si pensi che fino al 1997 l’omosessualità era considerata un reato e solo nel 2001 è stata cancellata dalla lista delle malattie mentali. Nonostante fosse un fenomeno largamente diffuso in epoca imperiale, la Repubblica popolare considerava il fenomeno di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali una “pratica decadente” importata dall’Occidente. Sebbene oggi l’attitudine del governo sia quella di “non approvare, non disapprovare e non incoraggiare” le coppie dello stesso sesso, la pressione sociale è enorme. Tutto cinese è il fenomeno delle homowives, donne sposate da gay che preferiscono mantenere il proprio orientamento sessuale nascosto alla società (e alla loro compagna).
Ma i tempi cambiano e in Cina i passi in avanti del movimento per i diritti degli omosessuali sono avvenuti alla stessa velocità che ha caratterizzato lo sviluppo cinese. Ci sono ancora cliniche che praticano l’elettroshock sui gay ma proprio su questi casi lo scorso Natale una corte di Pechino ha sentenziato che “l’omosessualità non è una malattia mentale e come tale non può essere curata”. Neanche un mese dopo una corte di Shenzhen si è dovuta confrontare con il primo caso di discriminazione sessuale sul lavoro. Il caso era quello di un ragazzo licenziato dopo aver messo online un video in cui faceva coming out.
Sebbene tra i giovani delle grandi città il fenomeno è sempre più conosciuto e accettato, la società ancora fatica ad accettare la diversità. Le difficoltà che i giovani gay e lesbiche dicono di incontrare sono soprattutto in seno alla famiglia. Anche per i genitori più aperti continua ad essere impensabile che i propri figli non si sposino e producano discendenza. L’omosessualità, per loro, è bene che rimanga un tabù. La campagna pubblicitaria di Alibaba, invece, obbliga le vecchie generazioni a confrontarsi direttamente con quello che ancora ritengono un poblema. E, per il momento, il suo valore commerciale è completamente secondario a quello sociale: oggi a Pechino si parla di omossesualità. E perfino i media di stato sono costretti a titolare che le coppie cinesi gay si sposeranno, negli Stati Uniti.
By- IFQ-
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