venerdì 27 maggio 2011

SENSO CIVICO E DIRITTI di LORENZO



Io penso che un problema cruciale, specie nelle grandi città, sia l’acquisizione da parte dei cittadini di un senso di appartenenza che sostanzi il loro diritto di “essere cittadini” nella comunità territoriale.
Ebbene, questo senso di appartenenza, questo interesse dei cittadini nei confronti della “loro” comunità non è sempre evidente, sostanziale, forte.
Faccio solo un piccolo esempio, al quale certamente vi sarà capitato di assistere. A me sì. Succede che, dopo una fermata, l’autobus riparta con la porta aperta. In quel caso si può constatare che raramente qualcuno avverte l’autista con il fatidico “la porta! la porta!”. Questo è un caso di mancanza di senso civico.
La stessa mancanza di senso civico che si manifesta quando in un parco, in una strada, si vedono cartacce, rifiuti, e ognuno ostenta la medesima noncuranza. Ci si tappa gli occhi per non vedere, le orecchie per non sentire.
Non ci si rende conto che l’adozione di questo modello di comportamento rende praticamente impossibile l’esercizio, il godimento di diritti, che seppur “minori” (il diritto di viaggiare in autobus senza pericoli, il diritto di vivere in un ambiente gradevole), sono tuttavia importanti in quanto permeano la vita di ciascuno rendendola più o meno accettabile. Per non parlare di altri diritti più importanti, che spesso si intrecciano ai doveri.
Ebbene, non dovremmo più permetterci di assistere passivi ai problemi di una società affidata semplicemente ai controlli e alle sanzioni di autorità esterne. Non può esserci un poliziotto o un vigile ad ogni angolo. Come non può esserci un operatore ecologico in ogni strada o prato.
Come non ci si può limitare alla classica denuncia a “chi di dovere”. Occorrerà che i cittadini, autoorganizzandosi, assumano per sé nuovi impegni, non limitandosi ad imprecare, protestare, o semplicemente chiedere, ma operando in prima persona per esercitare diritti che, senza il loro concreto apporto, rimarrebbero privi di significato.

Lorenzo

1 commento:

  1. In tempi di "vacche magre" penso che sempre più dobbiamo organizzarci per godere di molti nostri diritti senza aspettare aiuti dalle "autorità". Speriamo di capirlo quanto prima.

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