martedì 8 marzo 2011

I NOBEL RUBATI ALLE DONNE



Sono tante le scienziate che avrebbero meritato l'assegnazione del piu' prestigioso riconoscimento scientifico,andato ingiustamente a colleghi maschi 
 Non sono state poche le “donne di scienza” che, grazie ai risultati delle loro ricerche avrebbero meritato gli opportuni riconoscimenti ma non li hanno avuti. Sono figure di scienziate che la storia ufficiale ha ignorato anche negando loro la consacrazione di un Nobel. Dal 1901, anno dell'istituzione del premio della prestigiosa accademia svedese, sono state solo 11, su oltre 500 premi assegnati nel corso del XX secolo, le scienziate alla quali è stato conferito il riconoscimento per una disciplina scientifica nei settori della fisica, chimica e medicina (il Nobel per matematica e biologia non è previsto).
In questo contesto è emblematica la storia di Rosalind Franklin (1920 - 1958), che fornì le prove sperimentali della struttura del Dna. Per questa scoperta il Nobel lo ricevettero però i suoi colleghi Wilkins, Watson e Crick che realizzarono il modello a doppia elica grazie alle fotografie della diffrazione ai raggi X del Dna scattate proprio dalla Franklin, che Wilkins aveva sottratto dal laboratorio della scienziata.
Rosalind Franklin, nata a Londra nel 1921 da una ricca famiglia ebrea, era una brillante ricercatrice in cristallografia e fu una delle pochissime donne ammesse a Cambridge. Agli inizi degli anni ’50 la Franklin era ricercatrice al King’s College di Londra e lavorava col collega Maurice Wilkins alla rifrazione ai raggi x. Pare che fra i due la rivalità fosse forte e l’antipatia reciproca sarebbe poi sfociata nel furto, da parte di Wilkins, di uno dei documenti della collega. Si trattava della famosa radiografia passata alla storia come la “fotografia 51” del Dna. Quell’immagine, insieme a qualche altro documento sottrattole in seguito, fu determinante per la scoperta di Wilkins, Watson e Crick. Una scorrettezza che appare ancora più grave di fronte al fatto che, quando nel 1962 i tre vennero insigniti del premio Nobel, nessuno degli scienziati riconobbe il merito di Rosalind Franklin morta di cancro nel 1958, a soli 37 anni.
Fu Watson, nel suo libro La doppia elica pubblicato nel 1968, a dare un seppur tardivo riconoscimento ufficiale ai meriti della collega ma si dovette aspettare fino al al 1998, a 30 dalla sua morte, perché la foto della Franklin venisse collocata accanto a quella dei colleghi vincitori del Nobel alla National Portrait Gallery di Londra. Nel 2000, inoltre il King’s College ne ha ricordato l’opera intitolando una sua nuova ala come “Franklin-Wilkins Building”.
Peggio ancora andò a Jocelyn Bell-Burnell (1943) che scoprì, quando era ancora studente di Astronomia, i pulsar, corpi celesti la cui apparizione fu del tutto inaspettata, poiché non si inserivano nel contesto teorico dell'epoca. Il Nobel per la scoperta fu assegnato al relatore della sua tesi, il professor Anthony Ewish.
Lise Meitner (1878 - 1968), la prima donna a ottenere la cattedra di fisica presso una università tedesca. Fornì la prima interpretazione esatta della fissione nucleare, ma il Nobel fu assegnato solo ad Otto Hahn con cui aveva lavorato in questo campo.
Chien-Shiung Wu (1912 – 1997), partecipò al Progetto Manhattan. Il suo risultato scientifico più importante fu la dimostrazione, mediante un esperimento da lei sviluppato, che il "principio di parità" fino ad allora ritenuto intoccabile non è sempre valido in campo subatomico (nelle interazioni deboli). Per questa scoperta il Nobel andò ai suoi colleghi Tsung Dao Lee e Chen Ning Yang.
Annie Jump Cannon (1863 - 1941), prima donna eletta Direttore della American Astronomical Society, all'osservatorio dell'Università Harvard di Cambridge, Massachusetts, scoprì 300 stelle variabili, cinque nova e una "nova nana" (SS Cygni). E' ricordata soprattutto per la lunga ricerca, finanziata da Ruth Draper, durante la quale analizzò e catalogò circa 500mila spettri stellari. Ne teorizzò le differenze, gettando cosi le basi dello studio dell'evoluzione delle stelle. Il suo metodo per classificarle è tuttora in uso ma stranamente non meritò il Nobel.
Nettie Maria Stevens (1861-1912), una delle prime scienziate a farsi un nome nel campo della biologia. Nel 1905 ricevette il premio "Ellen Richards" e nello stesso anno pubblicò una ricerca che rivoluzionò le conoscenze biologiche sulla determinazione ereditaria del sesso attraverso i cromosomi, ponendo le basi teoriche e metodologiche sulle quali sarà poi fondato nel 1910 il famoso laboratorio delle mosche drosofile, diretto da T. H. Morgan (premio Nobel di genetica nel 1933).

1 commento:

  1. E ti pareva che alle donne non avessero rubato anche i Nobel?

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