martedì 8 marzo 2011

8 MARZO "GIORNATA DELLA DONNA"




Cari amici ed amiche, eccoci  alla  declamata festa o giornata della donna. Vi ripropongo un video che ho già mandato qualche tempo fa.



Vi consiglio anche di leggere  il libro 

Il corpo delle donne
di Lorella Zanardo

Collana: Serie Bianca
Pagine: 208
Prezzo: Euro 13,00
in breve...
Nel maggio del 2009 Lorella Zanardo ha messo in rete un documentario (www.ilcorpodelledonne.com), realizzato con Cesare Cantù e Marco Malfi Chindemi, che si proponeva di innalzare il livello di consapevolezza sull’immagine delle donne nella tv italiana. Oggetto e titolo: Il Corpo delle Donne. È stato l’inizio di un cambiamento e di una grande spinta per far riguadagnare centralità alle donne e misurare la loro incidenza sul tessuto sociale e culturale del nostro paese. L’autrice racconta  la genesi del documentario, le reazioni che ha suscitato, l’interesse inaspettato da parte delle giovani generazioni, la necessità di uscire dagli stereotipi per giungere a una nuova definizione del femminile. Inoltre, mette a fuoco nuovi strumenti di lettura dell’immagine televisiva e dei messaggi che questa veicola. E con il capitolo Nuovi occhi per la tv passa dalla denuncia alla proposta di strumenti che consentono di guardare la tv con consapevolezza. “Spegnere la tv oggi non serve,” dice Lorella Zanardo, “il vero atto innovativo è guardarla. Insieme a chi normalmente la guarda.”










La giornata internazionale della donna  è stata fissata per ricordare le conquiste economiche, politiche e sociali delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze che subiscono ancora in molte parti del mondo.

Che cosa succede quando l'anniversario dell'Unità d'Italia incontra le donne? Che cosa succede quando le donne decidono di riprendersi il Risorgimento, di scendere in piazza e dire 'la rimettiamo al mondo noi l'Italia'?

Succede che 150 anni di storia si ritrovano in un giorno, che non è il 17 marzo, nascita dell'Italia unita, ma l'8 marzo, data simbolo che quest'anno per molte sarà il proseguimento di quel 'Se non ora quando' che il 13 febbraio scorso ha visto la piazza riempirsi di un milione di donne (e di uomini) in tante città italiane. Succede che 150 anni di narrazioni sul ruolo delle donne nella vita del Paese diventano autonarrazione delle donne sul loro ruolo nella società italiana.


Con un compito, che è anche l'appello della manifestazione: 'Rimettiamo al mondo l'Italia'. Già, perchè non è la prima volta. Del resto si dice madrepatria, la parola nazione si declina al femminile, Italia è un nome di donna.


  Certo è che non sono state le donne a sceglierla, così come non sono loro a decidere oggi di raccontarsi come spesso fanno i mezzi di comunicazione. Maria Serena Sapegno, Nadia Urbinati, Ida Dominijanni e Olivia Guaraldo spiegano all'agenzia di stampa Dire (i loro interventi su
www.dire.it) che cosa c'è dietro l'immaginario italiano del genere femminile e che cosa vuol dire (nel bene e nel male) scendere in piazza martedì prossimo per riprendersi il Risorgimento e rimettere al mondo l'Italia.

«Dire 'rimettiamo al mondo l'Italia'- spiega Sapegno, professoressa di Letteratura italiana all'università di Roma La Sapienza e membro del comitato 'Se non ora quando?'- è un fatto simbolico, perché bisogna proprio cambiarla l'Italia, e devono cambiarla le donne. Serve una nascita simbolica di un'altra Italia. Vuol dire questo, non 'siamo tutte madri'».


Ci tiene a precisarlo, perché il dibattito sulla manifestazione (così come su quella del 13 febbraio) aperto all'interno al femminismo è tutto su questo. «Non vuol dire siamo di nuovo costrette in quel ruolo - precisa - ma che l'Italia ha bisogno che anche le donne la producano, perchè fino ad ora non è stato così».


E poi c'è «questo gioco verbale sul mondo: a causa di questa cultura orrenda tutto il mondo ride di noi. Ma se le donne possono raccontarla in un modo diverso, allora l'Italia si riapre al mondo. Oggi, dopo 150 anni, la rifacciamo noi, perchè c'è bisogno di una nazione più giusta e più egualitaria per tutti».


'Se non ora quando?': è d'accordo Olivia Guaraldo, professore aggregato di Filosofia politica all'università di Verona e coautrice di 'Filosofia di Berlusconi', «perché se c'è un momento in cui bisogna scendere in piazza è proprio questo, anche se i toni usati per convocare la manifestazione del 13 febbraio erano troppo tradizionali. Dire 'la dignità delle donne è la dignità della nazione' significa mettere in campo un'equivalenza che può essere strumentale, perché le donne vengono prese e usate quando c'è bisogno di rafforzare la nazione».


Per quanto riguarda l'8 marzo, Guaraldo spiega che «il Risorgimento evocato oggi potrebbe essere la necessità di mettere in discussione questi modelli», per far capire «alla società che non ci può essere una democrazia compiuta senza che al centro ci sia l'autodeterminazione femminile e la libertà femminile».


Ma per rimettere al mondo l'Italia - conclude - è necessario coalizzare diversi soggetti: non solo ed esclusivamente le donne, ma tutte le persone che non si riconoscono in questo Paese.


Non così per Ida Dominijanni, editorialista de Il Manifesto e membro della comunità femminile Diotima, secondo la quale "dietro le quinte della manifestazione del 13 e delle celebrazioni del 150esimo dell'Unità d'Italia si stia giocando un conflitto non dichiarato sulla figura della madre".


Perché "se si richiama l'immaginario che identifica la donna con la nazione, l'ideale onnipotente della donna che può far 'rinascere' l'Italia, il rischio è di ritornare alla figura tradizionale della madre garante dell'ordine patriarcale, così come etimologicamente suggerisce la parola madrepatria: madre del padre".


Per Dominijanni si tratta del "paradigma della donna brava, che lavora, mette al mondo dei figli e salva la comunità in pericolo, contrapposto alle presenze perturbanti delle ' donne permale' che circondano il Sultano".


Ma non è solo questo il punto: "A me pare evidente che il Berlusconi-gate, mettendo in scena l'estrema miseria di un certo modello di virilità, colpisca la dignità degli uomini prima che quella delle donne, e dovrebbe costringerli a mettersi di fronte alle proprie responsabilità e complicità rispetto a quel modello".


TUTTE LE INIZIATIVE

La discussione divide e appassiona, ma tra poche ore si torna in piazza. Basta con le mimose e i regalini, l'8 marzo deve tornare a essere una festa laica del lavoro delle donne e un momento per rilanciare le rivendicazioni: al grido di «riprendiamoci l'8 marzo», il Comitato «Se non ora quando» vuole dare in questo modo continuità a ciò che la piazza del 13 febbraio, quando ha mobilitato un milione di persone, ha espresso.

In una conferenza stampa, il gruppo di donne - attrici, registe, politiche, storiche, giornaliste - ha spiegato di aver scelto il simbolo della coccarda rosa per celebrare quest'anno la Giornata mondiale della donna. Un fiocco da appendere a una statua, a un albero, alla borsa, al motorino, alla finestra, alla giacca o al finestrino della macchina.


E anche un fiocco «virtuale» con cui «legarsi tutte, nel 150.mo dell'Unità d'Italia, per una rinascita del nostro Paese». Ma nessuna manifestazione organizzata: troppo vicino il 13 febbraio, e poi quella era la «loro» manifestazione mentre l'8 marzo è una data che vede storicamente protagonisti tutti i movimenti femminili.


A
Roma, comunque, ci sarà un «punto di presenza» a piazza Vittorio e altri tre punti in altrettante piazze della periferia; le 4 piazze saranno «collegate» da due camioncini che attraverseranno la città. Di rilievo l'iniziativa delle donne torinesi, che porteranno in dono alle «sorelle» della Locride alcune bandiere con il loro «Se non ora quando» da far sventolare nei loro paesi.
TUTTE LE ALTRE INIZIATIVE DI 'SE NON ORA QUANDO'

E all'universo delle donne italiane si rivolge la piattaforma di richieste che il comitato lancia in occasione della festa: congedo di maternità obbligatorio e indennità di maternità, congedo obbligatorio di paternità, norme che impediscano il licenziamento «preventivo» come le dimissioni in bianco sono le questioni rilevanti.

fonte-L'Unità

 un video per ricordarci di continuare la corsa...





Ed ora un omaggio per tutte le donne da AIR


Dedicata a tutte le mie amiche
e tutte le donne di questo mondo,
ricordando a tutti, che dovrebbero
essere festeggiate tutti i giorni
per ringraziarle della loro esistenza,
e per tutto il loro amore.

"Donna"

Donna... sei tu
la perfezione,
la bellezza
in mille sfumature,

colori variopinti
sempre vivi
profumano della tua essenza
con tutta la tua sensibilità.

Donna... tu sei luce,
con immenso amore
generi la vita,

è per te
che gira questo mondo,
senza di te
il buio totale,
notte fonda che fa paura.

Occhi colmi di speranza,
roccia nelle tue paure
fardello della tua vita,

ti hanno voluta sempre debole,
violentata, umiliata,
derisa in tutti i sensi

da esseri egoisti e spregevoli
che non sanno
il significato
della parola amore,

non c'è giustizia
nella tua storia,
nessuno ascolta la tua pena,

lacrime mute,
rigano il tuo viso,
sofferenze nel tuo cuore,
straziata la tua anima.

Donna... tu meraviglioso fiore
profumo di vita
che lasci una scia
in questo universo,

molte volte orgogliosa,
spesso bambina sognante,
timida e insicura,

ferita con tante cicatrici
ascolti il cuore
che prevale sulla ragione
donando tutta te stessa.

Nelle tue notti bianche
silenziose
ti immergi nel tuo universo
sei fatta così
vivi e soffri per amore,

non smetti mai di sognare
aspettando quel principe,
per vederlo
all'improvviso apparire,

vuoi cambiare la tua vita,
ti accontenti di poco,
un piccolo gesto affettuoso,

una carezza ricevuta
con infinito amore,
è linfa nuova nel tuo cuore

per farti volare in alto
nel rivedere nuovamente
i tuoi occhi brillare

e...
come una splendida rosa
ritornare a fiorire.

Vincenzo “Air"





UN DIVERTENTE FILMATO SPAGNOLO, MA COMPRENSIBILE...



4 RISATE AL VOLO ... da Maria

Due donne stanno parlando del nuovo postino:
"E' davvero molto bello, puntualissimo e si veste cosi' elegantemente..." fa una. "E cosi' in fretta!!" aggiunge l'altra.
                                                                                   
Un uomo e una donna si conoscono, si piacciono e dopo un po' si innamorano e quindi decidono di sposarsi.Alla notte di nozze, nel letto della camera matrimoniale di uno splendido hotel, lei gli dice: "Per favore caro, trattami bene... sono ancora vergine!". E lui strabiliato: "Come e' possibile, sei stata sposata tre volte!". lei: "Beh, il mio primo marito era uno psicologo, e l'unica cosa che voleva fare era parlarne. Il mio secondo marito era un ginecologo,e l'unica cosa che voleva fare era guardarla. Il mio terzo marito era un collezionista di francobolli... Dio quanto mi manca!".

 Sono talmente povero che ieri sono andato al bancomat.. Ho premuto il tasto "PRELEVA" ed è apparsa la scritta "TE PIACEREBBE!"


aforisma del giorno
Le donne si lasciano convincere da colui che ragiona, non dai suoi ragionamenti.
(Alphonse Karr)


In versione"American Beauty"un augurio speciale da S. Berlusconi


Annamaria... a dopo

2 commenti:

  1. Che ti devo dire, Annamaria? Avete fatto una bellissima pagina sulle donne. Forza, forza! La strada è lunga e ci si deve credere. Con l'occasione ti volevo ringraziare per la"difesa". So che sei un'amica cara.

    RispondiElimina
  2. Grazie Lorenzo, avrei voluto e dovuto esporre di più su noi donne...ma non ci fermiamo solo all'8 di marzo! per quanto riguarda la "difesa" vorrei che gli amici dell'altro blog seguissero il nostro esempio : rispetto e stima anche quando si è di pareri diversi, esponendo le proprie idee in maniera garbata e civile come fai sempre tu. Con affetto

    RispondiElimina