martedì 14 dicembre 2010

METEO...e non solo

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riflessioni

Sei una persona degna di fiducia?



Adattamento di un articolo di Ken Buist

Introduzione




La fiducia è qualcosa che conosciamo per intuizione, è una esperienza emozionale, così come lo è il tradimento della fiducia.

I filosofi hanno tentato di misurare questa facoltà ma la realtà si estende molto al di là di un esercizio intellettuale.
La fiducia pesca dentro le fibre della nostra anima, illuminando il modo in cui vediamo gli altri, la nostra autostima, le motivazioni personali, se abbiamo integrato le nostre esperienze passate oppure non siamo riusciti a venirci a patti.

Abbiamo costantemente il desiderio di trovare coloro nei quali possiamo riporre la nostra fiducia in modo da generare un senso di sicurezza.

Un bambino, senza un vocabolario, è in grado di esprimere la fiducia che ripone a persone completamente sconosciute che lo prendono tra le loro braccia.

Egualmente, abbiamo tutti visto un bambino mettere su una espressione di paura e gridare la sua disapprovazione finché un parente non lo allontana da ciò che ingenera in lui paura.
Senza un linguaggio per definirla, un bambino sa perfettamente come la fiducia lo fa sentire.

Questa semplice analogia rivela quanto sia fondamentale la questione della fiducia nelle relazioni umane.

Avendo stabilito che la fiducia è una emozione, come vorresti definirla?

Prima di continuare a leggere, prendi una penna e butta giù una frase che rappresenti la definizione del significato di fiducia così come tu la comprendi.


Caratteristiche della fiducia

1. L’elemento soggettivo
Noi “sentiamo” che possiamo fidarci di un’altra persona.
Questa è tipico del temperamento di quel tipo di persona che tende a formulare dei giudizi basandosi sulle sue emozioni.

2. L’elemento obiettivo
Abbiamo esaminato tutti i fatti, abbiamo verificato tutti i dati… Si, questa persona merita fiducia – noi siamo in grado di fidarci.
Questo atteggiamento è più tipico di coloro che sono guidati più dai fatti che dalle emozioni.

3. L’elemento di azione
Una volta presa la decisione di fidarci basandoci sui due precedenti elementi, dobbiamo procedere ed effettivamente dare fiducia in una qualche forma. Potrebbe succedere delegando un compito oppure rivelando una confidenza, comunque in una forma che serva come primo passo di una relazione a lungo termine basata sulla fiducia.

4. L’elemento riflessivo
Se questa è la prima volta che si dà fiducia, è buona cosa riflettere sui risultati. Se l’altra persona ci ha dimostrato di meritare la nostra fiducia e ci ha fornito un risultato positivo, questo rafforzerà la nostra decisione. Con il passare del tempo, queste esperienze positive serviranno ad accrescere la fiducia e a rafforzare le relazioni interpersonali.


La fiducia è...

FIDUCIA: “Essere pronti ad abbandonare volontariamente il controllo, rendendosi vulnerabili verso qualcuno, per raggiungere un certo risultato o conseguenza. La fiducia cresce come risultato di esperienze positive accumulate con il tempo.”

1. ...responsabilità
Se qualcuno ti considera degno di fiducia tu, attraverso l’accettazione della fiducia, diventi una persona su cui si conta per raggiungere un risultato soddisfacente. Tu accetti anche la responsabilità che ne deriva. Noi siamo responsabili di soddisfare le aspettative e allo stesso momento di onorare la fiducia che è stata riposta in noi.

2. ...il fondamento dell’interdipendenza
Alcune persone scelgono di non fidarsi in quanto vogliono rimanere indipendenti. Convinti dalla loro autosufficienza, potrebbero addirittura considerare la fiducia come un’area di debolezza (dover fidarsi di qualcuno per il raggiungimento di un risultato).
Al lato opposto dello spettro, ci sono i “dipendenti”, che potrebbero costantemente aspettarsi che un’altra persona si assuma certe responsabilità e addirittura delinei il loro destino al loro posto.
L’ interdipendenza è lo stato ideale per relazioni professionali, che sia tra capo e collaboratore, tra consulente e cliente o tra colleghi.
L’ interdipendenza non solo alimenta una fiducia reciproca, ma anche rispetto reciproco.

3. ...vulnerabilità e rischio
Quando qualcuno ripone la sua fiducia in noi, si rende vulnerabile nei nostri confronti attraverso il rilascio parziale o totale del controllo sul risultato.
Questo non viene fatto con leggerezza e non è certo facile.
Sono sempre coinvolte emozioni molto forti quando ci rendiamo vulnerabili, solo per poi magari verificare che la fiducia è stata tradita.
Quando questo accade, ci sentiamo generalmente arrabbiati con la persona che ha tradito la nostra fiducia.
Se abbiamo fiducia in qualcuno, ci assumiamo il rischio che, nel bene e nel male, questo potrà influire sul risultato.
Fidarsi può essere particolarmente difficile per le persone con una tendenza ossessivo-compulsiva o perfezionista.
Essi sono generalmente molto coscienziosi, capaci di fare un buon lavoro da soli e potrebbero trovare difficile fidarsi degli altri per fare un lavoro tanto buono quanto sarebbero capaci di fare loro.
Una misura che indica se veramente ci fidiamo di qualcuno è quella di creare o meno un piano di riserva.
Se lo facciamo, potrebbe essere prudente ma dimostra che non ci siamo fidati veramente.
Se la persona successivamente scopre il nostro piano di riserva, saprà immediatamente di non essere stata considerata degna di fiducia.


Gli elementi per costruire fiducia – e una formula…
- Capacità. Hai dimostrato in maniera consistente l’abilità di produrre risultati su cui ti sei impegnato durante le interazioni con il tuo interlocutore?
- Integrità. Hai dimostrato al tuo interlocutore un’etica personale e professionale e impegno verso il mutuo successo?
- Credibilità. Hai dimostrato nel corso del tempo di avere la giusta competenza, i processi e le metodologie necessarie?
- Empatia. Hai dimostrato l’accettazione della visione personale e/o professionale del tuo interlocutore, accettazione su cui si basa la vera partnership?
- Interesse personale. Fino a che punto appari interessato solo al tuo personale successo?
- Inconsistenza. Il modo in cui operi sembra incongruente al tuo interlocutore?
Ca + I + Cr + E
-------------------
IP + In




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W LA VITA!







Annamaria ... a dopo

1 commento:

  1. Io direi: "Partiamo dalla fiducia. C'è sempre tempo a ricrederci".

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