mercoledì 28 ottobre 2009

A OGNUNO IL SUO FARDELLO - scritto da Enzo-





Mi sono seduto davanti al pc.

Col conforto di un caffè, vado in chat. Saluto gli amici. Poi mi fermo.

Noto il ronzio monotono dello chassy .

Tutto proteso ad ascoltare, giro lo sguardo alla parete di fronte, poi alla finestra.

Odo il ticchettio dei tasti, a volte rallento, faccio piano.

Il Silenzio non deve sparire. Anche la finestra e’ muta, il bambino del piano di sopra piange, poi smette…e poi i suoi gemiti riprendono.

Io ho dei fremiti al petto, io ho lacrime agli occhi, io mi giro di scatto…non vedo nessuno…eppure ho sentito…qualcosa come un alito caldo…mi metto in ascolto…di nuovo il ronzio dello chassy… nulla…il bambino riprende a gemere…mi sistemo sulla sedia…digito piano.

Non voglio scacciare il Silenzio…dannazione, non vedo bene lo schermo; cerco di controllare i fremiti, ma no forse e’ il freddo. Mi alzo, controllo i caloriferi: sono accesi…ma io ho freddo. Perché ho freddo?

Mi risistemo davanti al pc. Digito ancora più piano, lentamente, un tasto dopo l’altro come in attesa di qualcosa; mi ricordo, in chat le parole “le mie preghiere non dette furono esaudite”…e poi ho visto un uomo in carrozzella che inneggiava alla vita..

E ho pensato alle mie pene, minuscole, microscopiche, e mi sono chiesto “…ma come fa a inneggiare alla vita? Come? Poi ho pensato alle dimensioni del mio fardello, e mi sono risposto:”Forse io sono meno forte di lui?!

Ho pensato a Te…DIO MIO! Non offenderti, ma dimmi…con quale criterio distribuisci i fardelli a ognuno di noi? Non potresti scendere da Lassu’ almeno per un minuto e chiedere a ognuno di noi “Come va?”. Ne sentiresti di domande, te ne ritorneresti Lassù, ne tuo seggiolone regale, carico di meraviglie.

Ma tu sai, sai già tutto, ed è questo che mi fa arrabbiare, e come dicono a Napoli, “mi tocchi i nervi”.

Ah, finalmente, mi sono sfogato, non ce la facevo più.



(Enzo)

1 commento:

  1. Enzo, non discuto mai i contenuti delle poesie e dei racconti. Ognuno la vede e la espone a modo suo. Sulla distribuzione dei "fardelli", poi, ci sarebbe da discutere incessantemente senza trovare mai soluzioni. Perché questo a me, perché questo a te? E poi di solito si continua con la domanda: "E' giusto? Non è giusto?".
    Enzo, pensa che gli "interpreti" di Dio, nei vari tempi, hanno discettato a lungo della punizione, da intendere come punizione vera e propria per gravi peccati commessi o come un invito al ravvedimento. Ma, per chi crede, anche i dolori, i "fardelli" possono e debbono essere sopportati a maggior gloria di Dio. Non tutti, però, sono credenti anche se tu hai chiamato Dio per una spiegazione. Il fatto è che i dolori esistono, sotto tutte le bandiere e le frontiere. E che bisogna farsene una ragione senza disperare, mai. E senza particolari nervosismi, soprattutto con Dio.

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