Colpiscono un italiano su dieci e hanno importanti conseguenze sulla qualità della vita: per questo le malattie reumatiche vanno diagnosticate con anticipo e curate con attenzione. «Oggigiorno conosciamo oltre cento diverse patologie di tipo degenerativo, infiammatorio, immunologico e dismetabolico – ha spiegato il professor Giovanni Minisola durante l'ultimo congresso della Società Italiana di Reumatologia (SIR) – Sono molto complesse e possono interessare le articolazioni e le ossa, ma anche gli organi interni: per questo richiedono competenze specifiche e una cura efficiente. Dobbiamo accorciare i tempi della diagnosi, ora troppo lunghi: se trattate in modo tempestivo, le malattie reumatiche possono essere controllate e consentire ai pazienti una vita quasi normale».
Ad aiutare il lavoro dei medici ci sono in molti casi alcuni sintomi-spia, rivelatori del problema reumatico. Di cosa stiamo parlando? «Innanzitutto – ha osservato il professor Minsola – del gonfiore o del dolore persistente (oltre tre settimane) alle articolazioni delle mani o dei polsi. Potrebbe trattarsi di artrite, patologia infiammatoria: per dirimere il sospetto sono sufficienti alcuni esami del sangue. Un altro segnale da non sottovalutare è la rigidità articolare mattutina: se scompare nel giro di un'ora potrebbe essere artrosi, malattia reumatica degenerativa; in caso contrario è probabile si tratti ancora di artrite». Ci sono poi segnali meno evidenti, ma sempre importanti, come ad esempio un arrossamento sul dorso del naso, sulle guance o sul collo: se associato a dolori articolari, potrebbe indicare un lupus eritematoso sistemico, malattia cronica molto rara di natura autoimmune. Meglio fare attenzione, dunque, perché una diagnosi precoce è fondamentale nella cura delle malattie reumatiche.
Annamaria... a dopo
martedì 10 gennaio 2012
SCOPRIRE E COMBATTERE LE MALATTIE REUMATICHE
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Càspita, sono davvero noiosi i dolori. Resistere, resistere, resistere.
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