martedì 27 luglio 2010

METEO...e non solo

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si ride, si piange

e a proposito di pizza


UNA STORIA SORPRENDENTE

 
Molte migliaia di anni fa ......... l'uomo diventava agricoltore e raccoglieva i chicchi di grano: quando ne aveva bisogno pestava questi chicchi e se ne nutriva......... Scopri' anche che poteva impastare quel grano macinato il piu' finemente possibile con acqua, e arrostire quell'impasto, a forma di disco su pietre roventi. I primi che fecero questo aprirono la strada alla conquista del pane, delle schiacciate, delle pizze, e in seguito delle lasagne e degli spaghetti. Da nomade inerme divenne cacciatore e pescatore, poi ancora addomestico' alcuni animali perche' ci fu una specie di patto, di mutuo sostegno e con il loro aiuto l'uomo divenne anche pastore........ Quello che possiamo dire e' che pane, pizza, focacce e via dicendo sono insieme, all'origine nella stessa radice della nostra civilta'. Quelle schiacciate di pasta arrostite sulle pietre furono cotte, man mano anche in modo piu' comodo....... Il grande passo successivo fu quando venne scoperto il principio della lievitazione, e fu inventato il primo forno. Questo avvenne circa seimila anni fa: e in Egitto.
In tutta la zona del vicino Oriente, chiamata anche la mezzaluna fertile, dal Nilo all'Eufrate, la storia aveva camminato piu' in fretta che nelle terre circostanti.C'era stato chi aveva notato che l'impasto, per quello che genericamente era chiamato il pane, veniva a volte invaso da forze misteriose le quali lo facevano gonfiare e poi guastare. Alcuni consideravano impura quella pasta e la buttavano via, alcuni, invece pensarono di strumentalizzare il fenomeno: tutto dipendeva dalle concezioni religiose. Gli ebrei, per esempio, erano tra i piu' rigidi e rifiutavano sempre il pane lievitato e nei loro riti non era ammesso (ancora oggi, nella Messa cattolica, si usa l'ostia non lievitata come pane).Gli egizi impararono, dunque, a utilizzare quella pasta, a cuocerla e a conservarne qualche pezzetto per trasmettere ad altra pasta la stessa forza di crescere. Gli egiziani inventarono il forno, di questo abbiamo informazione certa, che era a forma di cono. Il fuoco si metteva dentro, fuori si appiccicavano letteralmente i panetti: quando cadevano voleva dire che erano cotti da una parte, ma venivano riappiccicati dall'altra per completare la cottura. Solo in un secondo tempo venne l'idea di dividere in due il forno per mettere sotto il fuoco e sopra, per cuocere, le schiacciate di pasta e acqua lievitate.
Questo cibo, intanto, aveva un carattere religioso unico, il punto e' che certamente ci furono pani in forme rituali, migliaia di anni fa, come offerte alle varie divinita' e in varie circostanze.......... ne troviamo ancora molti in uso in varie regioni d'Italia e in altre parti del mondo, anche se si sono persi per via i significati votivi originari.
Tra questi pani ce n'erano anche di quelli arricchiti con olive, ciccioli di maiale, antenati delle focacce e delle torte rustiche di oggi; ce n'erano anche di quelli arricchiti con miele, uvetta, pinoli, canditi, che sono diventati i vari panettoni, pangiallo, pandolce, e via dicendo, delle diverse tradizioni.
Come che sia, qualche riferimento anche di carattere linguistico su quelle e primitive schiacciate che accompagnarono la vita italiana dall'eta' romana a quella medioevale e oltre, lo troviamo proprio al passaggio emozionante dell'anno Mille, quando in tanti aspettarono la fine del Mondo..........

 
Dalla Canzonissima 1968 questo filmato del simpaticissimo Aurelio Fierro.



PIZZA FREDDA
Ecco la ricetta di  una pizza  gustosa...da mangiare specialmente in estate o da servire in un buffet...




(IMPASTO BASE )
INGREDIENTI:
500 gr di farina,
1 cubetto di lievito di birra,
1 cucchiaio di zucchero,
1 cucchiaio di olio,
1 cucchiaino di sale,
125 gr di latte+125 gr di acqua


PROCEDIMENTO: Disporre la farina sulla spianatoia nella classica forma a fontana. In punto esterno della fontana fare un buchino e mettervi il sale (la cosiddetta “casetta del sale”) in modo che non venga a contatto diretto con il lievito.Al centro della fontana mettere lo zucchero, il lievito sbriciolato, l’olio.Versare gradualmente il latte mescolato con l’acqua ed iniziare a impastare. Lavorare la pasta energicamente e a lungo, battendola anche sulla spianatoia, fino a quando non si staccherà facilmente dalle mani e risulterà piuttosto morbida ed elastica. Formare con la pasta un bel panetto, inciderne la superficie con una croce e farla lievitare coperta con un telo bianco in un luogo tiepido; quando la pasta sarà ben lievitata l’incisione fatta non dovrà essere più visibile. E’ difficile dare indicazioni sul tempo di lievitazione, essendo questo legato alla temperatura esterna.

Preparate la pasta , dopo la lievitazione la stendete sulla teglia, mettete della passata di pomodoro e fate riposare ancora una mezz’oretta. Poi cuocete il tutto. Una volta cotta, fatela raffreddare per bene poi mettete un pochino di maionese (non tanta, si deve vedere ma non troppo), stendendola su tutta la superficie. A questo punto farcite con pomodori a pezzi, mozzarella a cubetti, insalata e tonno. E’ deliziosa!



O' Sarracino

versione originale di R. Carosone
Annamaria... a dopo

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