…Stiamo solo precipitando
La situazione sull’Airbus di linea dell’Alitalia in
volo quel giorno era tutto meno che tranquilla.
Un motore fuori uso, il carburante al minimo
e molteplici avarie stavano facendo molto
velocemente perdere quota all’aereo che
sballottava mentre all’esterno era anche in atto
un vigoroso uragano.
All’interno del velivolo i passeggeri erano
profondamente divisi: quelli della prima classe,
non numerosi, affermavano più o meno convinti
che la situazione era “Seria ma non pericolosa.
Perfettamente sotto controllo da uno staff di
piloti di prim’ordine. E’ vero, c’erano dei problemi
al motore, ma quelli venivano da lontano ed in
via di rapida soluzione”. Ad ogni buon conto
tutti i passeggeri della prima classe (First class)
avevano: due paracaduti a testa, canotti
automatici, kit completi per sopravvivere dodici
mesi, telefoni satellitari, fotografia a colori di tutti
i Primi Ministri al G8, e rimborso quintuplo del
biglietto.
In seconda e terza classe (economy class) la
situazione era un pochino differente: la netta
sensazione era che si stesse rapidamente
precipitando. Vedevano i due piloti in cabina di
pilotaggio che litigavano di brutto quasi venendo
alle mani, il motore che faceva fumo e fiamme;
c’erano solo due vecchi canotti e tre paracaduti
di dubbia apertura per cento persone, la
fotografia di Padre Pio ed il biglietto ancora da
pagare a rate. Le Hostess perfettamente
addestrate, belle e terribilmente sexy, cosce e
sedere da mozzare il fiato, invitavano con sorriso
suadente i paurosi e disfattisti passeggeri della
classe infima a stare seduti e tranquilli: si potevano
distrarre vedendo sul grande schermo, dopo le
ottime notizie del Tg1, una splendida replica del
“Grande Fratello”.
In alternativa c’era sempre da leggere la rivista
distribuita gratuitamente sull’Airbus “Il Miliardario”.
Tema della settimana: - Dieci modi per diventare
milionari - sottotitolo - Undici modi per non farlo
sapere a nessuno.
- Fermi tutti -.
Intanto sulla terraferma la SVIMEZ
(Associazione per lo sviluppo dell’industria nel
Mezzogiorno), associazione che ha per statuto
lo scopo di promuovere lo studio delle condizioni
economiche del Meridione d’Italia al fine di proporre
concreti programmi di azione e di opere intesi a
creare e a sviluppare le attività industriali, ci
elargisce in questi giorni dei dati raccapriccianti.
Orbene detta Svimez lancia un grave allarme sociale
Per il Mezzogiorno: una famiglia su cinque non ha
soldi per il medico, il Pil (ricchezza) di quest’area del
paese nel 2009 è tornato ai livelli di 10 anni fa.
Ma non solo: l’industria, il cui valore aggiunto è crollato
del 16%, è addirittura “a rischio di estinzione”.
C’è addirittura crisi nell’oro del meridione
“ Il Lavoro Nero”, dove a paghe sempre più misere
corrisponde una offerta sempre più ridotta.
La fatidica terza o seconda settimana dello stipendio,
per i fortunati che hanno un lavoro stabile, in molti casi
è scomparsa perché all’arrivo della busta paga già è
tutta impegnata in fatture, bollette e debiti.
Questa non è una mia personale e pessimistica
considerazione, ma la pura realtà.
Fermiamo un attimo questa fotografia e confrontiamola
con il fermo-immagine dell’aereo in caduta.
Come finirà? …Non ve lo svelo, perché questa volta
credo nell’ Imponderabile.
Ma ricordate e tenete a mente: TERTIUM NON DATUR
(Una terza possibilità non è concessa).
Cipriano
Sì, fratello Cipriano. Come giustamente dici, con il tuo stile unico, siamo messi male. E, secondo me, da soli non ci salviamo. Se, poi, a questo aggiungiamo che non tutti gli italiani, delle varie famiglie politiche ed ideali, si stringono insieme per fare l'interesse, non di questa o quella fetta di popolo, ma del popolo intero, non ci potranno neppure aiutare dall'esterno, posto che lo vogliano. Non credi? E tu sii meno pessimista. La giusta indignazione, come un raccontare "al negativo" i fatti nostri, non migliora la situazione.
RispondiEliminaCipriano, se non prendo piu' aerei pensi che ...io me la cavo..???? Scherzi a parte, le tue pessimistiche previsioni sono soltanto il contenuto di una quotidiana realtà dove la maggior parte della gente vive in "terza classe" destinata a retrocedere sempre piu'.
RispondiEliminaCiao, un abbraccio.