lunedì 14 gennaio 2013

QUEL QUOZIENTE FAMILIARE APPLICATO AL CONTRARIO


AGGIORNAMENTO

  Che brutta notizia,
per gli invalidi al 100%   


Il 'regalino', inaspettato e avvelenato, è arrivato alla vigilia del brindisi di Capodanno. Con una circolare (la 149 del 28 dicembre 2012), infatti, l’Inps ha comunicato che da quest’anno il limite di reddito oltre il quale gli invalidi civili al 100% perdono il diritto alla pensione dovrà essere calcolato non più solo sui redditi personali, ma sulla base di quelli coniugali. Per godere dell’assegno mensile di 275,87 euro, quindi, gli invalidi totali e i rispettivi coniugi non dovranno avere entrate superiori ai 16. Quel quoziente familiare applicato al contrario
Il 'regalino', inaspettato e avvelenato, è arrivato alla vigilia del brindisi di Capodanno. Con una circolare (la 149 del 28 dicembre 2012), infatti, l’Inps ha comunicato che da quest’anno il limite di reddito oltre il quale gli invalidi civili al 100% perdono il diritto alla pensione dovrà essere calcolato non più solo sui redditi personali, ma sulla base di quelli coniugali. Per godere dell’assegno mensile di 275,87 euro, quindi, gli invalidi totali e i rispettivi coniugi non dovranno avere entrate superiori ai 16.127,30 euro l’anno. Basterà perciò che, nella coppia, il marito (o la moglie) guadagni più di 1.200 euro al mese perché la persona totalmente inabile venga privato della sua fonte di reddito, diventi ancora più dipendente e solo per la sua disabilità.

L’Inps ha motivato il cambiamento rifacendosi a una sentenza della Cassazione del febbraio 2011. Le associazioni dei disabili e i sindacati hanno già protestato, mettendo giustamente in rilievo, tra l’altro, la discriminazione tra una forma e l’altra di invalidità, visto che la pensione per i ciechi assoluti e i sordi viene ancora subordinata al solo reddito personale. Ma quel che rende davvero insopportabile, oltre che ingiusto, il provvedimento è la scelta di applicare una sorta di quoziente familiare negativo, al contrario, ad alcuni tra i soggetti sociali più deboli. Ai fini fiscali, infatti, il reddito familiare non viene mai considerato e lo Stato tassa il singolo contribuente non tenendo (quasi) in alcun conto se e quanto il coniuge guadagni o quanti figli debba mantenere. Se però si tratta di riconoscere alla persona in difficoltà un contributo si devono invece sommare i redditi e viene fissato un tetto piuttosto basso oltre il quale non esistono più diritti. Insomma, se lo Stato deve prendere guarda al singolo senza degnare d’uno sguardo la situazione familiare in cui si trova, se invece deve concedere qualcosa, allora allarga la visuale ai legami familiari ed essere coniugato diventa addirittura una penalizzazione.

Una doppia prospettiva che assomiglia molto a una doppia morale. Com’è lontana la Francia dove, più o meno negli stessi giorni, la supertassa del 75% veniva bocciata dalla Corte costituzionale prima di tutto perché – essendo un’imposta sui redditi personali – creava discriminazioni tra famiglie con pari entrate complessive, ma distribuite in maniera diversa fra i componenti. Perché il riferimento, Oltralpe, resta sempre il nucleo familiare nel suo complesso. Quella sì, égalité .

Fonte - L'Avvenire-

ENZO


Come segnalato da Maria, in merito a questa notizia, c'è una novità di oggi ,14 gennaio 



Marcia indietro dell'Inps e ritiro della circolare sugli invalidi civili . Ne dà notizia la Cgil,
 precisando che l'Inps ha diramato un provvedimento che prevede
 che sia nella liquidazione dell'assegno di invalidità civile
 parziale, sia per la pensione di inabilità si continuerà a far
 riferimento al reddito personale dell'invalido
 e non anche a quello del coniuge.
Ma non è detto che la materia non cambierà in seguito. Per ora, però, resta tutto come prima, in attesa della preannunziata nota 
ministeriale a chiarimento della complessa materia.
La circolare 149 del 28 dicembre dell'Inps sugli invalidi,
 ricorda la Cgil, prevedeva che gli invalidi civili al 100%, per
 avere la pensione di invalidità, dovessero fare riferimento non 
più al reddito personale ma anche, a quello del coniuge. La decisione dell'Inps viene ''accolta con favore dalla 
Cgil'', fa sapere la responsabile dell'ufficio politiche della 
disabilità, Nina Daita. ''Siamo soddisfatti del risultato 
raggiunto dopo le pressioni fatte nei giorni scorsi e l'ampia 
mobilitazione nei confronti di un provvedimento - conclude - che
 si prefigurava come palesemente iniquo e vessatorio nei
 confronti del mondo della disabilità'.
'
''Il blocco della circolare sulle 
pensioni di invalidità da parte dell'Inps è assolutamente 
positivo ed è il frutto della mobilitazione messa in atto dal sindacato per contrastare una decisione iniqua che rischiava di
 gravare pesantemente su decine di migliaia di invalidi al
 100%''. Così il segretario nazionale dello Spi-Cgil, Ivan 
Pedretti, commenta il nuovo provvedimento assunto dall'Inps
 sulle pensioni di invalidità civile. ''Ora - continua - il
 ministro Fornero deve dare seguito agli impegni assunti nei
 giorni scorsi e chiarire definitivamente la questione. Così
 infatti il problema rischia di ripresentarsi tale e quale in 
futuro ed è per questo che è fondamentale un intervento 
politico e governativo'', conclude il sindacato dei pensionati.
(ANSA)


5 commenti:

  1. Hanno guastato tutto quello che hanno toccato. Effetto monti.

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  2. LETTERA PER CHI GOVERNA L'ITAIA CHE AFFONDA NELLA CACCA........MIEI CARI GOVERNATORI VI DO UN CONSIGLIO,SE NOI INVALIDI VI DIAMO FASTIDIO ì, LA COSA MIGLIORE DA FARE E METTERCI TTI AL MURO INVECE CHE FARCI MORIRE GOCCIA A GOCCIA. MA SIA BEN CHIARO CHE I FUNERALI LI PAGATE VOI I NOSTRI FAMIGLIARI NN POSSONO PERMETTERSELO OPPURE CI LASCIATE MARCIRE PER STRADA. NOI PUZZEREMO PER QUALCHE GIORNO MA VOI PER TTA LA VITA.

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    1. SOTTOSCRIVO CON GRANITICA CONVINZIONE, MIMMA ☺ maria.sa

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    2. 14 GENNAIO 2013 ORE 14:40..... SOSPESA LA CIRCOLARE IGNOBILE!
      PER L'ASSEGNO DI INVALIDITA' SI TERRA' CONTO SOLO DEL REDDITO INDIVIDUALE E NON FAMILIARE! UN PASSO CIVILE, FINALMENTE maria.sa

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