martedì 15 novembre 2011

Grecia, un collasso targato Goldman Sachs

L'opinione dello scrittore e giornalista investigativo americano Greg Palast, collaboratore di Bbc, Observer e Guardian, esperto di frodi commerciali e scandali finanziari.
 
Lo scrittore e giornalista investigativo americano Greg Palast, collaboratore di Bbc, Observer e Guardian, è un esperto di frodi commerciali e scandali finanziari.
Per la rivista americana di sinistra In These Times ha scritto un interessante articolo sui veri responsabili del collasso economico della Grecia, intitolato "Pigri tracanna-ouzo e sputa-olive. O, come Goldman Sachs ha saccheggiato la Grecia".


Ecco cosa ci hanno raccontato: l'economia della Grecia è esplosa perché una banda di greci sputa-olive, trangugia-ouzo e culi pigri si rifiuta di lavorare per una giornata intera, se ne va in pensione di lusso anticipata e si gode costosissimi servizi sociali finanziati con l'indebitamento. Ora che il conto è arrivato e i greci devono pagarlo con tasse più alte e tagli al welfare, loro corrono a ribellarsi urlando per strada, sfasciando vetrine e bruciando banche.
Io questa storia non me la bevo, perché il documento che ho in mano è marcato come 'Riservato'.

Vado al dunque: la Grecia è la scena di un crimine. I greci sono vittima di una frode, di una truffa, di una fregatura, di una fandonia. E, tappate le orecchie ai bambini, l'arma fumante del delitto è in mano a una banca di nome Goldman Sachs.
Nel 2002 Goldman Sachs ha segretamente acquistato 2,3 miliardi di euro di debito pubblico greco, convertedoli tutti in yen e dollari, e rivendendoli immediatamente alla Grecia. Un affare con cui Goldman ha perso un sacco di soldi. Sono stati stupidi? Come una volpe: l'operazione era un imbroglio basato su un falso tasso di cambio fissato dalla banca.
Goldman aveva siglato un accordo segreto con il governo greco dell'epoca per nascondere l'enorme disavanzo statale: la falsa perdita di Goldman Sachs era il falso guadagno dello Stato greco. Il governo liberista di centro-destra di Atene avrebbe poi rimborsato la 'perdita' della banca a un tasso usuraio, ma con questo folle escamotage avrebbe camuffato il suo deficit facendolo rimanere sotto la soglia del 3 per cento del Pil. Fico! Fraudolento ma fico.
Ma i trucchi costano cari di questi tempi: oltre al pagamento di interessi assassini, Goldman ha chiesto alla Grecia anche una parcella da oltre un quarto di miliardo di dollari.
Quando nel 2009 il nuovo governo socialista di Gheorghios Papandreou è entrato in carica, ha aperto i libri contabili e i pipistrelli di Goldman sono volati fuori. Gli investitori sono andati su tutte le furie, chiedendo interessi mostruosi per prestare altro denaro necessario a ripagare questo debito.
I detentori di titoli di Stato greci, colti dal panico, sono corsi ad assicurarsi contro la bancarotta dello Stato. Quindi sono schizzati in alto anche i prezzi delle polizze contro il fiasco dei bond, in gergo Credit default swap (Cds). E indovinate chi ha fatto un sacco di soldi vendendo questi Cds? Goldman Sachs.
Goldman e le altre banche sapevano benissimo che stavano vendendo ai loro clineti prodotti in putrefazione, merda dipinta d'oro. Questa è la loro specialità. Nel 2007, mentre le banche vendevano Cds e mutui subprime, Goldman teneva una 'posizione corta' scommettendo sul fatto che i suoi prodotti finanziari sarebbero finiti nel cesso. Con quest'altra truffa, Goldman ha guadagnato un altro mezzo miliardo di dollari.
Alla fine di tutto questo, invece di arrestare l'amministratore delegato di Goldman, Lloyd Blankfein, facendolo sfilare in una gabbia per le strade di Atene, viene messa sotto accusa la vittima della frode: il popolo greco.

fonte: peaceReport 
(segnalato da TONINO)

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