sabato 22 gennaio 2011

Le riflessioni di CIPRIANO - "NESSUN UOMO E' UN'ISOLA" -




Nessun uomo è un isola
Il tutto mi scaturisce dal vedere ormai vieppiù il proprio
simile, nonostante esso viva nel secondo millennio, quello
dell’ipertecnologia, delle conoscenze, delle comunicazioni,
sostanzialmente sempre più solo e palesemente sfiduciato,
fatalista quando non pessimista sul proprio ed altrui destino.
L’individuo di oggi si rifugia ormai quotidianamente nel
personale egoismo, nascondendosi nel singolo fortino
piuttosto che nel proprio orticello, staccando il cervello
dal resto del corpo, molto probabilmente perché non vede
come possa effettivamente essere parte attiva e positiva
della propria felicità e padrone della propria vita, al netto
delle improvvise avversità sulle quali il solo “fato” è unico
e semplice responsabile.
Pare fuori da qualsiasi logica fare paragoni con anni o
epoche passate, conosciute solo dai libri o testimonianze
lasciate, ma a guardarsi intorno non c’è da essere
particolarmente allegri, e lo dice una persona che
tendenzialmente è portato all’ottimismo.

La società attuale si nutre quasi esclusivamente del
personalismo e della cultura del proprio interesse, avendo
ben poco a cuore quello del prossimo; le cause degli
egoismi risiedono nel progressivo e martellante esempio
che tutti gli apparati comunicativi ci hanno imposto e da chi
manovra le fila dell’amministrazione della cosa pubblica,
facendoci alimentare quotidianamente di falsi miti, dove
l’apparire sovrasta l’essere, il denaro diventa il solo
emblema della felicità e della propria potenza.
Chi suda “la pagnotta” si sente sempre più il “fesso del
villaggio” quando vede i tanti furbastri che si arricchiscono
senza scrupoli alla faccia e sulle spalle degli uomini
semplici, quelli per cui alcuni valori contano ancora.
Basta in questi giorni guardarsi intorno e divertirsi, (si fa
per dire), con tutte le notiziole a suon di “Bunga-Bunga”;
fuori da considerazioni politiche rimane la certezza che
intorno a noi gira un mondo fatto anche di situazioni da
Basso Impero o se volete di Vassallaggio Medioevale,
in cui c’è una massa che lavora e suda in un clima di
asservimento psicologico, ed una minoranza di eletti
che accumula denari e poteri, che usa e spende a
proprio insindacabile piacere.
Noi osserviamo e autolesionisticamente ci divertiamo a
vedere lo spettacolo, come spettatori in un teatro comico
o di rivista. Come se quello che ci accade intorno non ci
riguardi mai personalmente ma fa parte solo del “Presepe”
quotidiano; credo che un minimo di dignità dovrebbe
scuoterci e farci svegliare dall’oblio in cui siamo precipitati,
deponendo quella rassegnazione e quel qualunquismo
che fa solo gli interessi di quelli che ci preferiscono
sordi e ciechi.
Basta solo vedere come in questi giorni, per stare dietro
queste squallide storie che purtroppo molti tollerano, si
sono dimenticati del militare ucciso in Afghanistan, che
fine ha fatto l’immondizia a Napoli, i malati ricoverati sui
tavoli per mancanza di posti, il federalismo, i problemi del
lavoro, così giusto per dire le prime cose che mi passano
per la testa.
Ma è la nostra solitudine intellettuale che ci fa sembrare
questa realtà solo degli incidenti di percorso e le
quotidiane vessazioni, delle inevitabili questioni secondarie
a cui è bene assuefarci.

D’altronde ve ne state accorgendo tutti di come sia facile
prendere l’abitudine al cancro, alla distruzione dell’ambiente,
alle corruzioni ed alle prevaricazioni del potente di turno.
Siamo diventati ognuno come una isoletta sperduta nel
Pacifico; qualcuno tempo fa ebbe a dire: ”No, io non ci stò!”,
ma la rivolta delle coscienze io non l’ha ancora vista.
Ma che volete farci: il Napoli sta lottando per lo scudetto,
si devono programmare le ferie di agosto e Concettina a
maggio si deve fare la Prima Comunione
…Ripassate un’altro giorno.


cipriano

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