sabato 13 novembre 2010

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In Pakistan, cristiana accusata di blasfemia rischia impiccagione



  Non ci sono notizie precise sulla sorte di Asia Bibi, 45 anni e madre di cinque figli. La donna, impropriamente definita "la Sakineh del Pakistan " è stata condannata all'impiccagione per blasfemia solo in quanto cristiana. Asia ha avuto un litigio verbale con altre cinque donne, contadine come lei, che la insultavano e premevano per una sua conversione all'Islam, mentre lei difendeva la sua religione protestante. Sembra che la causa scatenante sia stata una frase detta dalla donna: "Cristo per noi si è fatto crocifiggere, ha gettato il suo sangue: cosa ha fatto Maometto per voi?". A questo punto le altre donne l'hanno picchiata, gettata in una cantina e denunciata alla Polizia. Un rapido processo e la donna è stata condannata all'impiccagione, come prevede la legge pakistana.
Il Ministro degli Esteri  Franco Frattini, in visita ad Islamabad, ha parlato con gli esponenti del governo pakistano, ma ha ricevuto solo generiche assicurazioni, del tipo che la condanna è stata opera di una corte locale e che l'Alta Corte pakistana ha sempre annullato tali condanne. Ma di certo questo non basta, secondo i canoni occidentali. 
Una ong(organizzazione non governativa)per la tutela dei diritti: estremisti islamici usano la legge sulla blasfemia per colpire le minoranze religiose, o anche chi si oppone loro.


Chi volesse aderire alla campagna , "salviamo Asia Bibi può scrivere un messaggio via sms al numero 331.2933554 o all'indirizzo di posta elettronica salviamoasiabibi@tv2000.it. L'auspicio è che la campagna si allarghi e che tanti si attivino, utilizzando ogni canale utile.





si ride, si piange







Annamaria... a dopo

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