giovedì 2 settembre 2010

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Nas al Policlinico di Messina: "Gravi e pericolose carenze"



I carabinieri dei Nas stanno effettuando controlli a tappeto in tutti i reparti del Policlinico di Messina, in seguito alle denunce di alcuni pazienti.

L’obiettivo dei militari è quello di verificare la presenza di adeguate condizioni igienico-sanitarie e strutturali. Una trentina di carabinieri del Nas e del comando provinciale si trovano in questo momento, dunque, al Policlinico di Messina.
Il ginecologo Vincenzo Benedetto, uno dei protagonisti della lite in sala parto nel Policlinico di Messina, è interrogato in Procura a Messina dal procuratore aggiunto Ada Merrino e dal sostituto Federica Rende. Era stato lui stesso due giorni fa a chiedere di essere sentito. Nel pomeriggio Benedetto è stato ascoltato dall’Ordine dei medici di Messina che dovrà valutare la sua sospensione dall’albo professionale. La procura ha nominato un collegio di esperti per stabilire se c’é un nesso di causa ed effetto tra la lite tra i due medici, Benedetto e Antonino De Vivo, scoppiata nella sala parto del Policlinico, e le complicazioni della puerpera, Laura Salpietro, 30 anni, che ha dovuto subire l’asportazione dell’utero, e il blocco cardiaco del neonato, Antonio, che potrebbe avere subito danni in caso di mancanza di ossigeno al cervello.
“Ho fatto tutto quello che bisognava fare, essendo medico di guardia, per il migliore dei risultati per la signora Salpietro in quel momento specifico”. Lo ha detto il ginecologo Vincenzo Benedetto dopo essere stato sentito dal procuratore aggiunto Ada Merrino sulla lite avuta da lui con un altro ginecologo in sala parto al Policlinico di Messina. “Mi dispiace – ha aggiunto – per quello che è accaduto e mi dispiace per l’azienda sanitaria Policlinico che non meritava un cosa del genere e per tutti i colleghi che ci lavorano. Al Policlinico c’é personale medico e paramedico che lavora ogni giorno con gravi difficoltà e dà sempre il massimo”.
Non ci sono stati ritardi, dalla chiamata dell’anestesista, per il taglio cesareo, al suo arrivo sono passati 20 minuti”. Lo ha detto il ginecologo Vincenzo Benedetto, dopo essere stato interrogato stamani dalla procura di Messina sulla lite che ha avuto con un altro ginecologo, Antonino De Vivo, nella sala parto al Policlinico di Messina. “Non c’é stato nessuno scontro fisico di nessun tipo fra noi due – prosegue Benedetto – In tutti questi anni inoltre, non ho mai avuto a che fare con De Vivo. Lui è assegnatario di una borsa di studio e quindi gli è assolutamente vietata qualsiasi attività di assistenza. Non c’é mai stata rivalità personale tra noi due data la differenza di età”. “Ribadisco – prosegue Benedetto – gli auguri migliori per la signora Salpietro. Al momento opportuno quando si sarà risolto tutto e le acque si saranno calmate sarò disponibile a spiegare alla signora le cose come sono andate”.
“Abbiamo presentato una relazione al magistrato dove si evidenzia che già 3 anni prima alcuni medici avevano presentato una nota alla direzione sanitaria del Policlinico nei confronti del dottor Antonio De Vivo, nella quale si chiedevano dei provvedimenti nei suoi confronti per comportamenti analoghi alla vicenda che si è verificato di recente”. Lo ha detto l’avvocato Ettore Cappuccio, legale del professor Vincenzo Benedetto, uno dei due medici accusati di avere litigato nella sala parto del Policlinico di Mesina, all’uscita del Tribunale. “Abbiamo cercato – ha proseguito Cappuccio – di chiarire la vicenda e abbiamo presentato anche documenti e un tabulato telefonico”.
Per la prima volta stamani al Policlinico Laura Sapietro, 30 anni, la puerpera che ha avuto complicazioni dopo la lite in sala parto di due medici al Policlinico ha abbracciato il suo neonato. “La madre è venuta a vedere il bambino ed era molto emozionata”, dice il professor Ignazio Barberi, primario della Unità operativa di terapia intensiva neonatale del Policlinico di Messina. La donna è stata accompagnata in reparto con la sedia a rotelle e poi appena ha visto il piccolo Antonio si è commossa. Ha abbraciato forte il bambino e lo ha allattato. “Le condizioni del bambino stanno migliorando, ma dovremo fare ancora molti accertamenti”, dice il medico.
Scarse condizioni igieniche, farmaci scaduti e anche la carcassa di un pipistrello dentro il reparto di terapia intensiva coronarica: a rilevarlo dentro il Policlinico di Messina sono stati, su incarico del Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, i Carabinieri del Nas di Catania, collaborati dai colleghi di Palermo Catanzaro e Ragusa e da quelli del Comando Provinciale di Messina, presso il policlinico di Messina. La struttura, hanno fatto sapere i Nas in una nota, “é interessata da carenze igienico-sanitarie, strutturali e tecnico impiantistiche tali da costituire pericolo per la salute dei degenti e del personale operante in violazione alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e di degenza di cui al D.L.vo 81/2008, nonché presenza di farmaci accantonati nelle corsie dei vari reparti e mancato rispetto dei percorsi sporco/pulito.
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musica anni "80


Annamaria... a dopo

1 commento:

  1. E che cavolo, amici. Nessuno poteva mai immaginare che succedessero queste cose. Speriamo che l'accertamento dei fatti sia rapido e che le punizioni siano esemplari. Oltre tutto sembra che un caso simile si sia verificato anche a Roma. I parti cesarei sono venuti prepotentemente e negativamente alla ribalta?

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