lunedì 14 giugno 2010

CORSO DI ITALIANO - Docente ENZO..corso semiserio "lezione 1"

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 lezione 1

COME SCRIVERE E PARLARE MEGLIO

Corso d’italiano per i volenterosi che non ebbero la possibilità  o non ebbero la voglia - perché  svogliati -  di studiare la lingua italiana.
Il sottotitolo dice che il corso si rivolge a chi per sfortuna o per cattiva volontà non se la cava molto bene:
       nello scrivere e nel parlare.
Se tu, lettore, hai voglia – e dalla con la “voglia”, di imparare a parlare e a scrivere…meglio, non dovrai fare altro che dotarti di un po’ di tempo, di attenzione e impegno…insomma…vi farò “sudare le sette camicie”,  scherzo naturalmente.
Tu, lettore, paziente e volenteroso, ti sei mai chiesto DOVE si parla la lingua italiana? In italia! .…che bravo…ma non solo in Italia: e’ lingua ufficiale anche in Svizzera, San Marino, Città del Vaticano dove si parla anche il latino, nonché del Sovrano Militare Ordine di Malta,; è seconda lingua ufficiale, dopo il croato, nella Regione istriana (Croazia) e, dopo lo sloveno, nelle città di Pirano, Isola d’Istria e Capodistria in Slovenia, e anche in Brasile, dove l’Italiano è lingua riconosciuta come “etnica”  cioè, parlata da una certa moltitudine di persone , a Santa Teresa e Vila Velha.

E non finisce qui…perché l’Italiano non è lingua ufficiale, ma e’ conosciuto da una significativa parte della popolazione nei seguenti paesi:
    -Principato di Monaco;
    -Corsica (Francia);
    -Malta;
    -Albania;
    -Montenegro;
    -Eritrea;
    -Somalia e Libia.

MA DA DOVE E’ VENUTA FUORI LA LINGUA ITALIANA?

Andiamo indietro nel tempo, pensiamo agli uomini paleolitici, insomma i cavernicoli…che linguaggio avevano se non …grugniti, grida, strilli, urli, e suoni simili.
Dopo qualche millennio questo bipede, homo sapiens (uomo sapiente) cominciò a dare una definizione verbale a ogni oggetto che lo circondava, e ci fu un nome per la clava, uno per il bosco, ecc.. Nacquero dopo molti millenni le prime lingue e in zone diverse - continentali dell’Europa centro-orientale. Erano pastori e e agricoltori  che la storia li definì Arii o Indoeuropei.. divisi in tanti popoli con un proprio linguaggio.
Essi strariparono in tutte le direzioni. Quei popoli parlavano diverse favelle, ma tutte avevano caratteri comuni, perché discendevano dallo stesso ceppo iniziale, che noi chiamiamo indoeuropeo e da questo ceppo si svolsero altri linguaggi.

Per arrivare alla nostra lingua, si deve percorrere un itinerario che si protrasse nei secoli; dei popoli si stabilirono nelle regioni asiatiche, altri nell’Europa,  e questi, a loro volta, parte verso la Grecia, parte verso l’Italia o Francia; del gruppo dei dialetti italici, UNO, ebbe maggiore importanza, e fu IL LATINO, l’italiano, quindi, è figlio del latino e ha parecchi “fratelli”, tutti discendenti dal latino: il francese, lo spagnolo, il portoghese, il rumeno ecc.

Se poi parliamo di cuginanze dovremmo dire che il greco e il latino sono cugini.
Sicché il latino era la lingua universale dell’Impero Romano. Vi era un latino delle persone colte e il latino parlato dalla povera gente (vulgus). Ma già in certe parti della nostra penisola, avvenivano lentamente col tempo delle trasformazioni, per cui il latino parlato dal popolo della pianura padana era diverso, per esempio, dal latino parlato in Campania o in Sicilia.

 Siamo nel XIV secolo e  questi modi di parlare  furono detti “volgari” cioè parlati dal popolo, o chiamati anche lingue romanze, cioè derivate dal romano, o neolatine. Le principali lingue derivate dal latino sono, oltre l’italiano, il francese, lo spagnolo, il portoghese,  il sardo, il rumeno, il ladino e il dalmata.
Caro lettore,  la lingua italiana non e’ nata da un giorno all’altro. Nel XIV secolo, già si parlava in italiano volgare, certo non come oggi, e’ chiaro, com’era diventato nel 1300. Non è nato per merito di Dante, Petrarca e Boccaccio. Questi letterati illustrissimi, pur usando essi stessi la lingua latina in alcune loro opere seppero scrivere, e quindi elevando a dignità letteraria, quel “volgare” che era già sulla bocca di tutti e che aveva già delle sue regole. Insomma per farla breve, il latino era parlato e scritto dai nobili e dai letterati, il “volgare” cioè l’italiano (latino trasformato dal popolo) era la lingua che ormai tutta la gente parlava.
                                    Fine lezione 1

La lezione 2 avrà come oggetto “LA NASCITA DELL’ALFABETO”

ENZO 




più che una canzone è una poesia! scritta e interpretata dal grande R.COCCIANTE- "la nostra lingua italiana" -



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