mercoledì 7 aprile 2010

DELLA STOLTEZZA - di G. BINDI

Con piacere  pubblico la seconda poesia del caro amico Giovanni Bindi.. 
"il grande nonno" come lo chiama Pino!
La composizione è recente ma Giovanni ama defininirla
 "due parole pasquali senza cioccolata"

Ricordiamo  un suo verso:
“sono sassi di fiume pulito
scagliati contro l’ipocrisia”




Quando il sole spense il dì
Ed entrò d’impeto il nero
Per cercare l’ infinito.
Sorse allora una scheggia di pensiero
Come il raggio di una stella
Nel groviglio dell’immenso
Senza luce luminoso
Ho intravisto una montagna
Fiorita di biancospino
E il mio sogno si è spezzato
Sono sceso tra gli scogli senza fiori
Una voce come un’arpa
Sottile chiara e universale
Senza guerre e violenza
Quasi un canto dell’infinito.
Questa voce levantina
È rimasta inascoltata
E in rivoli spezzata.
Sull’incudine del tempo
È restata una parola “la stoltezza”
Un peccato universale da studiare e meditare. 

GIOVANNI

1 commento:

  1. Grande Giovanni, i tuoi versi puliti, sensibili, graffianti, decisi, plastici, descrittivi, naturalistici, mi hanno fatto dire d'impeto: Ecco il Poeta. Grande.

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