venerdì 12 marzo 2010

STRESS DA TRAFFICO, LITI PER 6 ITALIANI SU 10


  La città fa male alla salute. Si dorme trenta minuti di meno a notte e si litiga anche di più creando stress e microconflittualità esasperati dal traffico urbano quotidiano. Ma anche obesità e polveri sottili minano la tenuta sanitaria dei cittadini. L'analisi è di Legambiente che ha presentato i dati nell'ambito della V Conferenza ministeriale ambiente e salute organizzata dai ministeri dell'Ambiente e dalla Salute italiani e dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Europa. In particolare sono 5 i nodi 'caldi' per la salute in città, secondo Legambiente. "Incidenti stradali, obesità ma anche piccole conflittualità, stress, rumore e insonnia - ha detto Alberto Fiorillo, responsabile mobilità di Legambiente - minano la nostra salute in città ogni giorno". Ecco in particolare la mappa inquinamento e salute nelle città italiane: - MICROCONFLITTUALITA' E STRESS - Lo stress da traffico è causa di episodi di microconflittualità per 6 italiani su 10. Stare in coda, bloccati nell'auto, ad esempio, scatena quotidianamente la litigiosità e gli scontri verbali nel 61% degli italiani, pronti ad alterarsi, attaccare briga e suonare nervosamente il clacson. D'altronde gli abitanti delle città passano ormai un'ora (o anche più) al giorno incolonnati nel traffico, spostandosi a una velocità media che nel migliore dei casi supera di poco i 25 kmh. A Roma, ad esempio, il tempo passato al volante è di 74 minuti al giorno, a Napoli e Torino è di 63 e 62 minuti, a Milano un'ora esatta, a Palermo e Genova 58 e 53 minuti. Ridicole le velocità medie: Torino è la città con la mobilità più "fluida" (26 kmh), seguita da Genova (25), Roma (23), Milano (22), Napoli (21), Palermo (20). - INCIDENTI STRADALI - Nel 2008 sulle strade urbane si sono verificati 168.088 incidenti (76,8% del totale) che hanno causato 228.325 feriti (pari al 73,5% sul totale) e 2.076 morti (pari al 43,9%). - Obesità - Circa un terzo degli adulti è sovrappeso e lo stesso vale per i bambini. Gli obesi, coloro che superano i 130 chili di peso, sono poco meno del 10% della popolazione, circa 5 milioni di persone. Per gli alimentaristi la colpa va ricercata nell'alimentazione sbagliata, ma anche nella sedentariertà. Soprattutto per gli adulti, l'uso dell' automobile come principale mezzo di spostamento è il nemico numero 1. Basterebbe ad esempio, camminare o andare in bicicletta per circa mezz'ora al giorno per ridurre del 50% il rischio-obesità. - INSONNIA E RUMORE - Si stima che vivere in una grande città significhi dormire trenta minuti a notte in meno a causa dei rumori da traffico. E sono circa 20 milioni gli italiani che abitano nelle medie e grandi aree urbane. Che l'inquinamento acustico in città sia percepito come un problema grave è confermato anche dalle famiglie italiane, che secondo un'indagine dell'ISTAT dichiarano per il 36,8% gravi problemi relativi al rumore nella zona in cui abitano. - SMOG - Le polveri sottili insidiano gravemente la salute dei cittadini. 57 città italiane su 88 che hanno dati completi sulle Pm10 superano il limite previsto dalla legge. Ma il problema esiste soprattutto a Napoli (156 superamenti del limite medio giornaliero di 50 microgrami/metro cubo), Torino (151), Ancona (129) e Ravenna (126). Tra le altre grandi città svettano Milano (108), Roma (67) e Venezia (60). Valori molto elevati se pensiamo che per legge sono consentiti al massimo 35 giorni di superamento all'anno. Le Regioni del nord quelle in cui si registrano i valori più critici con tutti i capoluoghi della Lombardia e dell'Emilia Romagna monitorati fuori dal limite di legge, 7 su 8 in Piemonte e 6 su 7 in Veneto. Nulla di buono nemmeno sul fronte ozono che nei mesi estivi ha fatto registrare livelli record: (dal 1 gennaio 2010 è entrato in vigore il limite per la protezione della salute umana di 120 microgrammi/metro cubo da non superare per più di 25 giorni in un anno). Oltre la metà delle città monitorate nel 2009 non rispettavano questo limite (32 città su 50 monitorate). 

Annamaria...a dopo

1 commento:

  1. Ma come si farebbe a vivere senza la città? Pongo il quesito quasi vergognandomene.

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