E' di lunedi la notizia che le autorita' iraniane hanno arrestato il figlio e l'avvocato di Sakineh, la donna di 43 anni condannata alla lapidazione per adulterio e concorso in omicidio. Il ventenne Sajjad Qaderzadeh, e il suo avvocato Javid Hutan Kian, sono stati arrestati domenica sera, intorno alle 19, insieme a due giornalisti tedeschi nella citta' di Tabriz: le forze di sicurezza iraniane hanno fatto irruzione nello studio del legale dove era in corso un'intervista con i due reporter tedeschi. Le autorita' iraniane hanno riferito che i due giornalisti erano entrati con un visto turistico.
Dopo l'arresto non si e' avuta piu' alcuna notizia dei quattro e non e' chiaro dove siano stati portati. L'incertezza sulla loro sorte si aggiunge a quella per Sakineh, la donna condannata per adulterio alla lapidazione, pena poi convertira poi nell'impiccagione per concorso nell'omicidio del marito. Nei momenti concitati del blitz uno dei due giornalisti era al telefono con Mina Ahadi, portavoce del Comitato Internazionale contro la Lapidazione e la Pena di Morte. E' stato lo stesso Mina Ahadi a raccontare che il giornalista ha interrotto bruscamente la comunicazione quando le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nell'ufficio. Da qual momento Nina Ahadi ha tentato per varie ore di rimettersi in contatto con loro, ma senza successo: "Da allora i cellulari di Sajjad, Hutan Kian, e dei due giornalisti tedeschi risultano irraggiungibili"
Né le autorità iraniana né, soprattutto, quelle tedesche hanno reso noti i nomi dei fermati e nemmeno è stato rivelato il nome della testata per la quale tali presunti giornalisti lavorassero. Inizialmente si era detto che essi fossero stipendiati dal Bild am sonntag. Tale notizia è però stata smentita dal giornale stesso.
Gli interrogativi che questa narrazione solleva sono evidenti. Se si poteva comunicare telefonicamente – evidentemente sì - che bisogno c’era di entrare in Iran con una causale di visto falsa (i due erano in possesso di un visto turistico)? Perché né la Ahadi, né la Merkel, né l’Associazione tedesca della stampa hanno ancora comunicato i nomi degli arrestati?
Cari amici, dopo una breve pausa ,riprendiamo il blog con una bella notizia : sta finendo l'incubo per i 33 minatori Cileni !
Intrappolati da oltre due mesi nelle viscere della terra a San Jose in Cile, stanno tornando in superficie stretti nella capsula Fenix. L'operazione di salvataggio, denominata San Lorenzo, era slittata di alcune ore rispetto alle previsioni tenendo tutti con il fiato sospeso. Dopo alcuni test sulla capsula vuota, alle 23:38(ora locale) e' sceso per primo sul fondo del pozzo l'esperto minerario Manuel Gonzalez di cui la tv ha immortalato l'abbraccio con i minatori. La gioia per la risalita dei minatori e' stata esplosiva al Campamento Esperanza dove sono raccolte le famiglie dei minatori assediate dai cronisti e dalle troupe televisive di tutto il mondo. A Santiago del Cile la gente e' scesa nella Plaza Italia per festeggiare, cosi come i cileni a Washington si sono raccolti davanti alla loro ambasciata per seguire su un mega schermo le fasi del salvataggio con un tifo da stadio.
Cari amici, mi assenterò un paio di giorni. Riprenderemo con le ricette e i consigli di Maria ... e non solo !
Dopo tante brutte notizie di questi giorni (l'atroce morte di Sarah , i nostri soldati periti in afghanistan , la mamma uccisa a sassate dal marito, potrei continuare, ma mi fermo qui..) vi lascio con una storiella simpatica che mi ha mandato un amico e che voglio riportare qui nel blog per farvi sorridere un pò... a presto..aspettatemi!!
Per sorridere un pò...
Veramente!!!!!
Un giorno il figlio del macellaio va da suo padre e gli dice:
-papà papà mi sono innamorato e sto per sposarmi !!!
-ma congratulazioni !!!e chi è lei ?
-è Carolina, la figlia del fruttivendolo ...
-ahhhhhhh ... noooooo ............
figlio mio ... ti devo confessare che ... non la puoi sposare .....
-perché papà ???
-ebbene ... in realtà Carolina è tua sorella
-ma ... ma ... come ??? perché ???
-eh, sai ... peccati di gioventù ...
Allora il figlio per dimenticare Carolina parte e va in India.
Dopo un anno torna e si ristabilisce in paese.
Passa un altro anno, quindi va dal padre e gli dice:
-papà papà mi sono innamorato e sto per sposarmi !!!
-ma congratulazioni !!! e chi è lei ?
-è Paola la figlia del calzolaio ...
-ahhhhhhh ... no ............
figlio mio .... ti devo confessare che .... non la puoi sposare .....
-perché papà ??? ancora ???
-ebbene sì ..... in realtà anche Paola è tua sorella
-ma ... ma ... come ??? perché ???
-eh, sai ... peccati di gioventù ....
Per dimenticare anche Paola, il figlio si arruola nella Legione Straniera ...
vaga per lungo tempo nel deserto e quando ritorna con il cuore infranto cerca di rifarsi una vita
Dopo una altro anno, un po' tremante, va dal padre ....
-papà papà mi sono innamorato e sto per sposarmi !!!
-ma congratulazioni !!! e chi è lei ?
-è Giulia la figlia del benzinaio ...
-ahhhhhhh .... no ............
figlio mio .... ti devo confessare che .... non la puoi sposare .....
-noooo ... di nuovo ???
-eh, sai ... peccati di gioventù .... però ti giuro che è l'ultima, poi non ce ne sono più...
Desolato, avvilito e piuttosto inca**ato stavolta il figlio va a sfogarsi con la madre...
Le racconta tutto ma lei, ad un certo punto, esplode in una fragorosa risata:
"figlio mio ... se venivi subito a parlarne con me !!! ... lui mica è tuo padre ... "
Cara Caterina , riporto la notizia da te segnalata. Aggiungo anche quella uscita sui giornali a settembre : un uomo è stato ritrovato morto ben dopo 20 anni!! Queste storie hanno veramente dell'incredibile.
Dante Nencioni, morto e dimenticato in casa per 7 anni Nessuno ha mai suonato alla porta del pensionato, stroncato da un malore e rimasto cadavere nella sua villa di Frascati
Questa è la storia di un uomo senza storia. Un uomo rimosso dalla memoria di ogni consimile incrociato negli otto decenni in cui ha vissuto. Un uomo che non ha lasciato traccia negli affetti e nei ricordi di nessuno. Che si è lasciato alle spalle solo morti, o abbandoni, o indifferenza, o rancori, o labilità della memoria, o sciatterie dellattenzione degli esseri umani verso gli altri esseri umani.
Nessuno può dire può dire come sia andata davvero, la vita di Dante Nencioni, in questa storia che va oltre la solitudine e lindifferenza, in un non-luogo dove una vita può evaporare in una bolla vuota, eludere la memoria e i sentimenti, precipitare nel buco del nulla. Infatti non era nulla per nessuno, quel pensionato fiorentino, vissuto a Frascati per ventanni, morto da solo a ottantanni -presumibilmente nel 2003, per cause ignote - e rimasto per i successivi sette a deperire, come una cosa oltraggiata dallumidità dellaltrui smemoratezza, sul pavimento del bagno di una villa isolata nella zona più prestigiosa di Frascati, che il tempo ha trasformato in un ossario.
Nessun parente. Soltanto due nipoti acquisiti, di Firenze, che appena si ricordano di lui. Due decenni a Frascati, eppure nessuno sa niente di lui. Un fantasma. Solo unimmagine sfocata nella memoria lunga di un paio di anziani che abbiamo rintracciato. «Massì, lingegnere, simpatico, la renna e il cashemirino, la station wagon, distinto, capelli tinti, denti rifatti con gli impianti, molti soldi, parlava di aprire un Bingo a Roma, di andare a vivere in un residence». «Diceva, mi pare, di una figlia lontana con cui aveva litigato, e di una moglie divorziata e poi morta. Scendeva in piazza ogni tanto a prendere il caffè».
Eppure nessuno lo ha cercato, nessuno ha chiesto o si è mai chiesto di lui. Nessuno ha mai bussato per avere sue notizie al cancello di via Enrico Fermi 34, alto, massiccio, dissuasivo, così da inibire ogni sbirciata. Quattrocento metri quadri immersi in un giardino tutto arruffato dalle erbacce. Il tempo ha consegnato quegli ambienti, un tempo eleganti e rifiniti, allavidità di una muffa implacabile, che si è accanita come un predatore su quella casa, su quel corpo, su quella morte, come, in precedenza, doveva aver divorato quella vita.
Perciò questa è una storia che si svolge in una terra di mezzo, dove la vita di un anziano può consumarsi in un silenzio irreparabile e perfetto come la morte, e può sfibrarsi come gli asciugamani ridotti a fili penduli che hanno vigilato sul corpo di Dante Nencioni come sinistre sentinelle funerarie. E chi lo sa se ha misurato lentità diabolica del vuoto, Dante, già impiegato allAgenzia delle Entrate di Roma, divorziato dal 95, per lanagrafe senza figli, mentre si accasciava sul pavimento del suo bagno, forse già privo di vita, o forse soltanto intrappolato in un malore che non avrebbe avuto alcun soccorso e alcun conforto. Sarebbe rimasto lì per altri anni, se lacqua sputata dai tubi sgangherati dei suoi impianti non avesse indotto qualcuno ad avvertire i vigili urbani.
Nessuno di coloro che sono entrati in quella casa potrà dimenticare mai quello che ha visto. Limpatto con qualcosa di ancora più sinistro della devastazione che il degrado aveva minuziosamente prodotto sui mobili antichi di valore, le boiseries, i dipinti, le porcellane preziose, il buddha dorato quasi a grandezza naturale, il laboratorio con gli attrezzi da bricolage per lavorare il ferro e il legno, disposti in meticolosa simmetria. Cera qualcosa, in quellabitazione, di ancora più inquietante delle ossa abbandonate tra la doccia e il lavandino come un mucchietto di rifiuti. Quellordine irreale, quei documenti archiviati e conservati nei faldoni con la pignoleria di un notaio, quei libri, corsi dinglese ed enciclopedie, disposti in fila perfetta sugli scaffali. E in giro nessuna foto. E nella posta nessuna lettera, nessuna cartolina, nulla che non fosse un rendiconto, una bolletta, una pubblicità. E quella penna a sfera, quegli occhiali, quellorologio dacciaio sistemati in fila perfetta sul tavolino davanti al caminetto, accanto ad una copia chiusa di Porta Portese. E quelle armi, regolarmente detenute, custodite con cura in una cassapanca. E quellAlfa, protetta con devozione dai teli nel garage. E quel vuoto. E quella sensazione di asfissia.
Visitando quella casa il capitano dei carabinieri Marcello Sermoneta si è lasciato rinfrancare dal sollievo ripensando ai suoi cento metri quadri caotici, affollati da figli e da cani; il suo capo Giuseppe Iacoviello, che ha 31 anni, ha riflettuto sul fatto che prima o poi sarà ora di farsi una famiglia; a Barbara Luciani, comandante dei vigili del fuoco, si è stretto il cuore pensando alla sua bimba di 3 anni, che non ha fratelli. La solitudine produce solitudine. E neanche il postino, mentre nella cassetta si ammucchiavano allinverosimile carteggi sterili da parte di entità neutre e sconosciute, ha pensato di insistere. Suonare due volte. Il postino non lo fa mai, si sa. Gli altri nemmeno.
Francesco Vicentini,
muore in casa, nessuno se ne accorge: trovato mummificato dopo 20 anni La tragedia nel Trentino. Il fratello, che vive nella stessa via, non aveva mai denunciato la scomparsa del congiunto
Il corpo mummificato di un clochard è stato trovato nel letto di una vecchia abitazione a Cadine, sobborgo di Trento posto sulle pendici del Monte Bondone, divenuto famoso perché residenza di Ida Dalser, l'ex moglie segreta di Benito Mussolini. Lo stato del corpo di Francesco Vicentini, questo il suo nome, farebbe risalire la morte a un lasso di tempo tra i 10 ed i 20 anni. Nessuno ne aveva mai denunciato la scomparsa, nemmeno il fratello che vive nella stessa strada, e che aveva sinora dovuto rinunciare a vendere la casa in comproprietà, perché non riusciva a rintracciare l'uomo.
Nei giorni scorsi era stato notato il cedimento del tetto dell'edificio abbandonato e cadente, per cui il geometra del Comune è stato incaricato di fare un sopralluogo. Entrato dalla copertura sfondata, il geometra prima ha notato che la porta d'ingresso era chiusa a chiave, quindi con difficoltà ha raggiunto il piano rialzato, dato che la scala era caduta, e qui ha fatto la macabra scoperta. Il corpo mummificato dell'uomo era disteso su una branda. Addosso i carabinieri gli hanno trovato una piccola somma in lire, segno del tempo trascorso dalla sua morte, che gli inquirenti ipotizzano possa essere avvenuta anche 20 anni fa.
Il fratello della vittima, 72 anni, ha riferito che in passato Francesco, con il quale non aveva mai avuto rapporti stretti, aveva lavorato come camionista e che successivamente aveva cominciato ad allontanarsi da casa senza fare avere notizie. Per questo in tutti questi anni non si era preoccupato della sua scomparsa, che non era stata mai denunciata. Nessuno in paese lo aveva d'altra parte mai cercato o si era preoccupato per lui. L'uomo è descritto come persona che aveva grossi problemi di relazione e di alcolismo. Oggi avrebbe avuto 83 anni. Caterina e Annamaria... a dopo
Nuovo passo in avanti per la farmacia dei servizi, che presto si trasformera' anche in un presidio sanitario e in un centro di primo soccorso. Dal test di gravidanza ai massaggi, dalle medicazioni ad opera dei farmacisti fino alla prenotazione di visite specialistiche e alla possibilita' di effettuare analisi di prima istanza. Queste le novita' contenute nei decreti attuativi che Ferruccio Fazio ha trasmesso alla conferenza Stato-Regioni, che dovrebbe dare il via libera ai decreti entro fine mese.
Ho visto un film..è una nuova rubrica che da oggi verrà gestita dalla bravissima Maria. Puntualmente ( mi raccomando eh?!), ogni sabato, ci segnalerà un film in uscita nelle sale cinematografiche.
Doppio appuntamento con Maria : ricette e films in programmazione, buon lavoro!!!
L’aspirante giornalista Sophie Hall si troverà coinvolta in un’appassionata storia d’amore del passato dopo aver ritrovato una lettera scritta cinquanta anni prima e lasciata nel muro del celebre cortile di Giulietta Capuleti a Verona.
Insieme a Claire Smith, autrice della missiva, e al nipote di lei Charlie, Sophie partirà per un viaggio on the road in Italia, alla ricerca dell’antico amore perduto.
L’avventura si rivelerà per lei anche un’occasione di rivedere la sua stessa situazione sentimentale.
Piace o …non piace…
☻ Letters to Juliet, commedia drammatica imbottita di tutti gli stereotipi turistico alimentari sul Belpaese che credevamo ormai caduti in disuso. Inclusa la tarantella sullo sfondo del paesaggio veneto…dove si apprende anche, che è possibile raggiungere la casa di Giulietta, nel centro storico di Verona, in auto e senza incorrere in nessuna multa.
☺ Epicentro sentimentale a Verona, dove si trovano una fanciulla americana legata ad un cuoco troppo indaffarato e un’anziana signora alla recherche dell’antico amore. Cuori in panne si aiutano fino alla soluzione dei casi e senza scontare la scena del balcone, scespiriana. Innocuo, gradevole, dolce ricamo dal Veneto alla Toscana, sulle sorprese dell’amore. Come dimenticare che la Redgrave e Nero ebbero una storia, un figlio negli anni 60 con ritorno di fiamma e matrimonio nel 2006… l’amore vero non ha data di scadenza!!!
La Suora nell'epoca digitale' e' il titolo del corso per l'utilizzo responsabile delle tecnologie, anche da parte dei religiosi. Il corso istituito dall'Ateneo Regina Apostolorum di Roma, servira' a far prendere confidenza con blog e social network che - afferma una nota dell'ateneo - 'non devono far paura o essere visti come strade che conducono al male'. Il corso si terra' dal 14 ottobre 2010 al 20 gennaio 2011, ed e' riservato alle religiose.
Caro ex "fratellino" virtuale Cipriano, mi son decisa stamane a scriverti attraverso il blog in quanto voglio rendere pubblica l'interruzione della nostra amicizia alla quale tenevo molto.
Non mi dilungo, lo sai che non mi piace essere prolissa. Ho l'ultimo pezzo da pubblicare che mi hai inviato prima del nostro "litigio", laddove tu hai cancellato con un klik il mio
contatto (nel virtuale si usa cosi, quando si vuole chiudere con una persona....).
Non sto qui a raccontare i motivi che ci hanno portato alla rottura, voglio solo ricordarti che Amicizia, per me, vuol dire anche arrabbarsi,non pensarla allo stesso modo,confrontarsi..., ma non è Amicizia ,sempre
a mio parere, imporre le proprie idee o persuadere a fare cose che l'altro non si sente di fare. Spero che tu possa riflettere con calma e tornare sui tuoi passi. Ciao , ti considero sempre amico
Ci avete rotto le antenne …
Nella notte tra il 14 e il 15 ottobre 2009
iniziò la fase dello switch over in Campania;
attenzione lo switch over non è un piano
segreto dei servizi deviati per un colpo di
stato, ma bensì il momento in cui sono
stati spenti gli impianti analogici per
passare al digitale terrestre.
In Italia il passaggio è stato, pare, quasi
del tutto completato, questo perché
l’altra televisione, quella satellitare, è
diffusa da pochi anni, solo dopo quella
analogica terrestre e quella via cavo.
Inoltre la televisione satellitare è sempre
stata molto legata alla televisione a
pagamento (e ti pareva).
La televisione satellitare infatti permette di
diffondere un numero di canali decisamente
maggiore rispetto alla televisione analogica
terrestre e alla televisione via cavo.
Ma ritornando alla sorella minore, quella
digitale, in Italia per esempio essa è tutt’altro
che completata come reale usufruizione, in
quanto molte zone sono soggette a
temporanee perdite di segnale o ricezione
corrotta. E qui veniamo al punto dove sta
cascando l’asino; senza volere entrare in un
discorso tecnico che non sarei neanche in
grado di effettuare, dando per buono una
maggiore pulizia del segnale e vantaggi
dovuta all’alta tecnologia, mi vengono
spontaneamente una serie di considerazioni.
Iniziamo con la quantità di canali: è vero ce
ne sono molti, ma se andiamo ad analizzarli
concretamente ci accorgiamo che circa un
terzo sono tutti criptati a pagamento.
Esclusi quelli Rai, Mediaset e la 7,
un’accozzaglia ripetitiva di stessi canali che
con una sola televendita o il film di Totò,
impegnano ognuno di loro almeno venti canali
gemelli. Non parliamo della qualità di molte
di queste emittenti locali, con continue
televendite, balletti e canzoncine degne
del Bolshoi di Mosca, le scenografia da
retrobettola, i filmati consumati del Napoli
risalenti a Maradona, la millesima replica
dei film di Totò. Poi ci sono quelli ancora
sospesi e quelli che ormai non trasmettono
più: Davvero c’è l’imbarazzo della scelta, e
che scelta … ! E passiamo alla qualità del
segnale. Che dalle parti nostre siamo un
pochino “abbandonati” pare ormai riconosciuto
dalla stessa Rai o Mediaset, quando a loro
ci rivolgiamo, e sempre più spesso, allorché
non vediamo più i canali.
Prima si saliva sul tetto (di solito il capofamiglia
o il più intrepido), e si regolava l’orientamento
dell’antenna; poi si urlava a quello che stava
di sotto vicino al televisore - Si vede adessoo ?-
I mostri sono ovunque... più vicino di quanto si pensi.
Le dichiarazioni di Michele Misseri sono agghiaccianti : dopo un lungo interrogatorio questa notte ha confessato di aver ucciso nel garage di casa sua la nipote Sarah Scazzi. "L'ho strangolata con una cordicella mentre era di spalle, poi ho fatto l'amore con lei quando già era morta". Alla fine non ce l'ha fatta più ed è crollato davanti agli investigatori che lo incalzavano con domande sulla fine della nipote. Successivamente, sempre secondo quanto riferito dall'uomo, cognato della madre di Sarah, Misseri ha denudato completamente la ragazza prima di bruciarne i vestiti ed occultare il cadavere in fondo a una cisterna in un terreno di sua proprietà. Intanto fonti investigative hanno fatto sapere di esser ormai in procinto di recuperare il corpo di Sarah, nudo e in posizione fetale all'interno di un pozzetto per il recupero di acqua piovana situato a pochi chilometri dal paese. L'apertura sul piano di calpestio era un buco di un diametro di poche decine di centimetri: per consentire dunque l'accesso per il recupero del cadavere è stato necessario lo sbancamento di terreno tutt'attorno, terreno in gran parte roccioso. Più facile era stato per lo zio introdurre invece il cadavere - se verrà confermata la ricostruzione fatta sinora - data l'esilità del corpo della piccola Sarah.
L'omicida, Michele Misseri, 54 anni, contadino, ha confessato nella tarda serata di mercoledì dopo 11 ore di interrogatorio nella caserma dei carabinieri del comando provinciale di Taranto. Era stato convocato in mattinata con la moglie, Cosima Spagnolo, e la figlia maggiore, Valentina, sorella di Sabrina, la cugina con la quale Sarah aveva appuntamento il giorno della sua scomparsa per andare al mare. Ma alla fine madre e figlia sono state riaccompagnate a casa, mentre Misseri è crollato sotto le domande degli inquirenti.
Chiarito il movente del delitto: Misseri ha ucciso Sarah dopo aver ricevuto l'ennesimo rifiuto alle sue avance. Il giorno della scomparsa di Sarah l'aveva avvicinata ancora, ma stavolta per redarguirla, e costringerla a non rivelare a nessuno le sue attenzioni morbose. Invece l'incontro è degenerato fino all'assassinio. Secondo la sua confessione intorno alle 15 del 26 agosto, dopo avere ucciso la nipote nel garage di casa, Misseri ha trasportato il cadavere nel portabagagli della sua auto nel suo terreno alla periferia di Taranto, ai confini con la provincia di Lecce. Qui, l'uomo ha gettato il cadavere nella cisterna sotterranea. Lì, intorno alle due di questa notte, proprio su segnalazione dell'uomo, i carabinieri del Comando provinciale di Taranto hanno rinvenuto il corpo della ragazza.
Il cellulare della svolta - Era stato lui, il 29 settembre, a consegnare ai carabinieri il cellulare di Sarah, privo di batteria e di scheda sim, dicendo di averlo trovato vicino alle stoppie bruciate il giorno prima in un podere nel quale aveva lavorato per conto terzi. Voleva depistare gli investigatori, ma qualcosa è andato storto. E dopo 42 giorni è finita nel modo più tragico anche l'angoscia della famiglia Scazzi. Ieri sera la mamma di Sarah, Concetta Spagnolo, che era in collegamento diretto con la trasmissione di Rai3 Chi l'ha visto?, quando ha capito che la figlia era morta ha preferito abbandonare i riflettori. Ora c'è il dolore e l'incredulità di un intero paese.
Un mese e mezzo di ricerca, poi l'epilogo - Di Sarah Scazzi non si avevano più notizie dalle 14.30 del 26 agosto scorso quando la ragazzina quindicenne di Avetrana (Taranto) era scomparsa mentre si recava a prendere la cugina Sabrina per andare al mare. A quell'ora l'ultima telefonata, proprio con Sabrina. Dalle 14.42 il cellulare di Sara è rimasto definitivamente spento.
Attorno alle 11 si terrà a Taranto, nella sede del Comando provinciale dei carabinieri, la conferenza stampasull'epilogo tragico della vicenda di Sarah Scazzi. L'incontro con i giornalisti avverrà solo dopo che sarà stato recuperato il corpo della ragazza.