martedì 19 maggio 2015

Aspettando l'Open day 2015 - Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini





Da nord a sud le prime domande delle famiglie: riflettori su costi alti e lentezza burocratica. “Perché è così difficile fare un’adozione internazionale?”“Perché costa così caro fare un’adozione internazionale?”, “Perché gli enti autorizzati non si mettono insieme per diminuire i costi di un’adozione?”, “Perché non vengono aperti nuovi Paesi per adottare?”, “Qual è il Paese in cui la permanenza all’estero è più breve?” e “L’abbinamento con un bambino viene deciso dall’ente autorizzato o dalle autorità straniere?”

Queste sono alcune delle domande inviate da coppie e famiglie accoglienti o che hanno deciso di adottare, all’indirizzo email adozioni@aibi.it o tramite il form (sul sito di Ai.Bi.): quesiti a cui operatori, professionisti ed esperti delle adozioni internazionali, risponderanno nel corso dell’Open Day Adozioni internazionali, organizzato da Amici dei Bambini e che si svolgerà in tutte le sedi italiane sabato 23 e domenica 24 maggio.




Non a caso il tema dell’Open day, il tradizionale appuntamento di Ai.Bi. e che si rinnova per il quarto anno consecutivo, è “A tu x tu con l’adozione internazionale”. Da Nord a Sud le famiglie adottive, in attesa di diventarlo o anche semplicemente interessate alle adozioni internazionali e al dono dell’accoglienza, potranno così partecipare a un importante momento di formazione, informazione e sensibilizzazione che quest’anno sarà incentrato sul confronto e dibattito tra i vari “attori” presenti: enti, associazioni, politici, famiglie adottive e ragazzi adottati.
L’incontro si svilupperà in due macro momenti.

Nella prima parte saranno illustrati i numeri del crollo delle adozioni internazionali con l’intervento su “Cosa ci dicono i dati”; la crisi e i numeri saranno ‘contrastati’ dalle emozioni dei racconti di chi ha vissuto in prima persona e sulla propria pelle la bellezza dell’accoglienza. A prendere la parola saranno le famiglie adottive e i figli adottati che racconteranno la propria esperienza di “#iosonoundono”. Ma le adozioni non sono soltanto un fatto individuale, ecco perché verrà dato spazio anche a quelle di gruppo: l’esperienza della Cina. Sarà raccontata la meravigliosa ‘avventura’ del megagruppo di 12 famiglie che lo scorso 10 aprile è partito alla volta di Xi’An: un viaggio ricco di emozioni dal quale le coppie sono tornate con i loro bambini cinesi. A raccontare tutti i momenti più intensi sarà Marta Tettamanti, desk Asia, che ha accompagnato per 20 giorni queste nuove famiglie in giro per Xi’An e Pechino fino al loro ritorno in Italia.

La seconda parte dell’incontro sarà incentrato su “L’adozione in diretta” con il “Botta e risposta” tra le famiglie adottive e rappresentanti di Servizi territoriali, Enti autorizzati, Tribunali per i minorenni e Politici regionali.
Riflessioni e interrogativi che diventano così centrali: saranno, infatti, proprio le famiglie le grandi protagoniste che potranno rivolgere le proprie domande agli enti, associazioni e politici presenti.
Come queste: “Perché ci sono così tante differenze di costi, in Italia, da ente a ente?”; “ Perché alcuni tribunali rilasciano dei decreti vincolati ad una certa età ed altri no?”; “Un ente autorizzato può rifiutare di prendere un mandato?”; “Qual è il Paese in cui la permanenza all’estero è più breve?”; o ancora entrano nello specifico, nel difficile mondo delle leggi e della burocrazia: “La Legge 184 del 1983 prevede che entro 6 mesi e 15 giorni i tribunali per i minorenni e i servizi dovrebbero rispondere alle coppie che fanno domanda, rilasciando o meno l’idoneità: perché i tempi non vengono rispettati?”.

Chi invece voglia solo ‘respirare’ aria di accoglienza, può recarsi nella sede regionale Ai.Bi. più vicina. Tante le testimonianze di famiglie che si alterneranno per raccontare come hanno superato il trauma della sterilità accogliendo un bambino nato altrove. E di come abbiano scoperto in quel gesto- il più grande atto di giustizia che un uomo e una donna possano compiere- il dono meraviglioso che ciascun figlio rappresenta. Questo il senso della campagna #iosonoundono. Adottare non è solo dare risposta al proprio bisogno di amare, adottare significa anche ricevere il dono che suggella la propria storia di persone e di coppia.

La conclusione sarà con uno sguardo al domani: “L’adozione internazionale in cerca di futuro”. Perché l’accoglienza di un bambino abbandonato è sempre più una necessità in un mondo che attualmente conta 168 milioni di minori che crescono senza famiglia, di cui più di 15 milioni sono orfani di entrambi i genitori a causa dell’Aids. Solo in Italia sono 30mila i bambini fuori famiglia.

Quindi, forza e coraggio: mancano pochi giorni al 23 e 24 maggio.
Continuate a mandare le vostre domande riguardanti il pianeta dell’ adozione anche in forma anonima, compilando il form: a tutte le domande pervenute verrà data risposta in occasione dell’Open Day di Amici dei Bambini, o all’indirizzo mail: adozioni@aibi.it.

by  Alessia De Rubeis 

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