Tre emendamenti che di fatto
rivoluzionano il testo base che era stato adottato in commissione Giustizia del
Senato il 23 dicembre scorso. Li presenta il ministro Guardasigilli Andrea
Orlando al ddl sulla responsabilità civile dei magistrati scatenando la
protesta di Ncd, FI e di Enrico Buemi (Psi) che minaccia addirittura di
dimettersi da relatore. In sostanza, spiega Lucio Malan (FI), «il governo vuole
riproporre con i suoi tre emendamenti, per ora annunciati a voce, il suo
testo», presentato a settembre. Ma in questo provvedimento, sottolinea Giacomo
Caliendo (FI), si prevede la responsabilità civile dei magistrati solo in
«rarissimi casi», perlopiù per negligenza grave e travisamento grave del fatto.
Un’impostazione ben diversa da quella data da Buemi al testo base con il quale
si prevede la responsabilità delle toghe anche nel caso in cui si discostino
dalle sentenze delle Sezioni Unite della Cassazione senza darne adeguata
motivazione. «Affermeremo la linea del nostro testo di legge - assicura Orlando
- all’interno del quale c’è un equilibrio che migliora l’attuale normativa». Le
tre proposte di modifica annunciate in commissione da Orlando, e considerate
come una «riformulazione» dal governo, sono state invece ritenute dalla
commissione Giustizia, di fatto, come dei nuovi emendamenti. E per questo si è
dato tempo fino a giovedì per subemendarli. «È chiaro che su questa posizione
del governo - osserva il senatore di Ncd Carlo Giovanardi - si dovrà aprire una
riflessione». Mentre Forza Italia annuncia battaglia. «Il governo vuole che i
magistrati possano fare ciò che vogliono», insiste Malan e «ovviamente noi non
siamo d’accordo». Giudizio positivo, invece, dal Pd che con il capogruppo in
commissione Giuseppe Lumia osserva come la proposta di Orlando «tuteli
realmente i cittadini» senza innescare l’ennesimo conflitto con la
magistratura.
Non si smentiscono mai. Il medico pietoso fa la
piaga “fetente”, nel senso che, non si
vuole riformare la Giustizia e allora, Lettori, chiedetevi perché; o non si può
e siamo portati al sorriso a denti stretti, o non si vuole fare una riforma
perché? La domanda è legittima e allora provate a unire le mani a pugno, unite
poi i due indici distesi. Chi è portato
a “peccare” e ha la coscienza sporca, cerca di inimicarsi il prete. Ero convinto che gli Alieni scendessero dai dischi
volanti, invece no, scendono e salgono dalle poltrone e non intendono
“disturbare troppo con una riforma che attribuisca la
giusta e dovuta responsabilità a tante
“intemperanze” di tanti magistrati.
ENZO
By Il corriere della Sera
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