martedì 7 gennaio 2014

SUL SOCIAL NETWORK ,FACEBOOK , VIETATE FOTO DI MAMME CHE ALLATTANO


...CONSENTITE , INVECE , FOTO CON TESTA MOZZATA DI UN GATTO! 

E' ben noto come nella nostra società il corpo delle donna è mercificazione: basta guardare TV, manifesti pubblicitari , giornali e in rete.
Lo staff di FB vieta di inserire foto di mamme che allattano,   ritiene che sono immagini legate alla categoria "sesso e nudità". Ma ci rendiamo conto? Che poi questi americani, moralisti e bigotti ,non lo sanno che mentre si allatta il seno si vede poco e niente. 



Una mamma che allatta  da scandalo, ma in che mondo strano viviamo? Ho visto girare le foto più scandalose, violente, razziste che potessi immaginare e non sono state cancellate nemmeno dopo la segnalazione.Tanto per dirne una: girava il primo piano di una patata depilata, quindi si vedeva tutto tutto, con disegnato Homer Simpson la cui bocca corrispondeva alle grandi labbra. La principessa che si è prestata a questo servizio fotografico ha anche provveduto a infilarsi dentro una zucchina, che faceva risultare che Homer se la stesse mangiando... era da vomito!E' stata segnalata,  eppure gira ancora...
Sono davvero indignata!! 



Torniamo alla foto del povero gatto con la testa mozzata, per mano di 4 idioti e deficienti ( a dir poco). 
Questa la notizia che ho letto ieri sul FQ

"Una foto che ritrae quattro allegri giovani che reggono un gatto a cui è stata appena mozzata la testa, con tanto di coltello insanguinato e sorrisi soddisfatti. Qui in link all’immagine (attenzione la foto potrebbe urtare la vostra sensibilità) che è al suo posto da giugno, nonostante le ripetute segnalazioni che si stanno intensificando proprio in questi primi giorni del 2014.

Nelle maglie della rete non è raro imbattersi in spettacoli raccapriccianti e manifestazioni di sadismo becero e gratuito: alcuni dei quali potrebbero anche essere dei fake. Ci sono luoghi di internet in cui non è possibile difendersi contro la diffusione di questi contenuti, altri dove invece dovrebbe essere immaginabile poter segnalare e limitare la diffusione di materiale che la morale comune ritiene offensivo o addirittura contrari alla legge. Facebook, il social network più diffuso al mondo, a tal proposito ha messo a punto un meccanismo che prevede la possibilità di segnalare foto, video e testi inappropriati per farli eliminare, ma la logica che sta dietro la scelta di cosa vada mantenuto in rete e di cosa vada invece cancellato non è sempre comprensibile e il caso della foto del gatto con la testa mozzata ne è un esempio.

La persona che ha pubblicato lo scatto vive in Italia (dove la violenza contro gli animali è un reato punito dagli articoli 544 ter e 727 del codice penale), ed è stata ricoperta di insulti e invitata ripetutamente a eliminare la pubblicazione. Questa persona non ha ritenuto di doverla rimuovere e, anzi, ha sostenuto di non essere tra i protagonisti della foto che dice di aver “trovato su internet”. Così, alle persone che si sono sentite offese da quell’immagine, non è rimasto che iniziare a segnalarla ai gestori del social network. Tuttavia, dopo sei mesi la foto è ancora disponibile e visibile a tutti sul profilo di chi l’ha pubblicata e gli autori delle segnalazioni (che stanno continuando ad operare anche in queste ore) si sono visti rispondere che quella foto di un gatto a cui viene mozzata la testa è assolutamente in regola con i “community standards” fissati da Facebook, che non si tratta di “graphic violence” e neppure di incitamento a “sadismo” o “glorificazione della violenza fine a se stessa”. Insomma, secondo Facebook non c’è nulla che non va nella foto di un gatto a cui viene mozzata la testa in maniera platealmente inutile e meschina.
Eppure ci sono casi in cui il sistema si dimostra molto più solerte nella rimozione di contenuti ritenuti inappropriati. L’esempio più lampante è quello delle foto che ritraggono la mamme che allattano bambini al seno. Queste immagini vengono regolarmente oscurate, nonostante la battaglia mediatica ingaggiata da un gruppo di mamme americane a favore della libertà di mostrarsi mentre allattano i loro figli.



Aggiornamento riguardo a questa notizia.

Fonte- https://www.facebook.com/marco.sisi/posts/10152090213625306
(Giornalista RAI)
Allora, questa notizia è stata fatta girare con indicazioni sbagliate nei confronti di questi quattro deficienti. Il tutto risale a circa un anno fa, si tratta di un gruppo di idioti di origine tunisina e residenti in Svezia. Sono stati già identificati, rispondono ai nomi di Hamza Tchaki, Youssef Ben Ali, Kuorbam Uomama e Firas Mani, e denunciati.




 Su Internet sono comparse condivisioni totalmente fantasiose, con nomi inventati relativi a persone di Cento di Ferrara e di Napoli,  Nessuna attenuante per chi si rende responsabile di crudeltà simili, ma la notizia ormai e' vecchia e corredata di indicazioni fasulle... fasulli e idioti sono tutti quelli che hanno condiviso la foto e la fanno girare nel social network.


Annamaria...a dopo


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