martedì 28 gennaio 2014

PREVISIONI (AZZECCATE) SULL'ESITO DELLE PRIMARIE PD DEL 9 DICEMBRE 2013




Previsioni sull’esito delle primarie del Pd  (scritte sabato 7 dicembre 2013, cioè un giorno prima dell’evento propagandistico-sistemico e pubblicate il 10 dicembre 2013)


by Eugenio Orso

Ho praticamente indovinato tutto (vedere i quattro punti), sia l’ordine di arrivo dei candidati sia la dimensione della partecipazione dichiarata. Nel “cinodromo” di queste truffatorie correvano tre cani e la vittoria del primo – Renzi – era già stata stabilita a tavolino. Poi Cuperlo, per rassicurare gli adepti dell’apparato, e infine Civati, per simulare un’alternativa nei territori di confine con m5s. La mia previsione della partecipazione (scritta sabato scorso) era di circa tre milioni, o un po’ di meno ma non troppo.

Che dire? Se la corsa è truccata, conoscendo un po’ i meccanismi della truffa liberaldemocratica ed europoide la previsione è facile. Una parte rilevante della popolazione italiana è costituita, ormai, da autentici idioti politici e sociali, sempre più impauriti, ricattati e impoveriti, disposti a lasciarsi truffare e sfruttare propagandisticamente. Buon per l’immondo pd … Tutto secondo il copione nell’ennesima corsa truccata.



Preciso, a scanso d’equivoci, che questo post è di sabato 7 dicembre. Nel post, ho deciso di sbilanciarmi e fare le previsioni sugli andamenti elettorali, un giorno prima della vergognosa kermesse “democratica. Come segue:

1) Matteo Renzi segretario. (a) E’ annunciato. Anzi, prestabilito e non solo nell’aria. Renzi deve estorcere consenso “a destra”, in ambienti berlusconiani o ex berlusconiani, ripianando i probabili vuoti elettorali dovuti all’avanzare dell’astensione. Può sfruttare la dissoluzione del cosiddetto blocco di centro-destra, ridimensionato, scomposto e ricomposto con l’uso abbondante della magistratura (che ha assestato colpi mortali alla lega prima e a Silvio Berlusconi poi), secondo le convenienze neocapitalistiche e delle élite euroglobali. (b) Renzi è supportato, forse con qualche riserva, ma poco importa, dai poteri forti esterni che manovrano pd, sindacati, magistratura e il basista istituzionale Napolitano. Ha avuto una specie d’investitura “in europa” e in germania, qualche tempo fa. (c) Renzi, quasi quarantenne, incarna in forme nuove il riciclo del “giovanilismo” e del “nuovismo” veltroniani (ricordate?), è portatore di efficaci slogan truffaldini e annuncia – adesso! – il falso rinnovamento della politica. Un abile imbroglione come tutti i capoccia piddini, ma in più “telegenico”, spregiudicato e piacione. (d) Renzi è un liberista della peggiore specie, mascherato da rinnovatore e “rottamatore” del vecchio. Può condurre, o almeno supportare validamente in quanto segretario del pd, la fase finale di demolizione dell’Italia. Non è solo un buffone che mette il chiodo e si confronta col Fonzarelli di Happy Days, sulle copertine di giornali scandalistici di bassa lega (Chi di Signorini), non è soltanto una sorta di Giorgio Mendella con il microfono in mano alle convention della Leopolda, oppure l’emulo di “centro-sinistra” di Silvio Berlusconi, ma è molto pericoloso, con i suoi “renzinomics”, per il paese e le prospettive future di sopravvivenza di tutti noi.

2) Un certo consenso, com’è già annunciato, lo avrà Cuperlo, che nella recita disgustosa delle primarie rappresenta l’apparato del pd e incarna una falsamente rassicurante “continuità”. L’apparato sopravvive e incassa consensi (virtuali, perché le primarie non sono elezioni con tutte le formalità e i crismi del caso, con controlli imparziali e adeguati, ma semplicemente una “festa privata”). L’apparato burocratico e sub-politico non muore, non svanisce. Men che meno a causa delle primarie “autoprodotte”. Resta comunque sullo sfondo, meno in evidenza per mere ragioni propagandistiche, ma continua ad esistere e a far danni all’Italia (non quanti potrà farne Renzi, ma ce la metterà tutta anche in futuro). Nonostante l’illegittimità dell’attuale legge elettorale, il tanto vituperato “porcellum”, Napolitano nominato presidente da un parlamento eletto con il “porcellum” è ancora in carica e presidente resterà, manovrando il pd, come in passato, con o senza Renzi alla segreteria e Cuperlo a incarnare l’apparato. D’Alema non se n’è andato e non se andrà, nonostante i battibecchi ad amplificazione mediatica con Renzi. Eccetera.

3) Qualche consenso lo incasserà anche il finto oppositore, l’alternativo da burla Civati, che si è dichiarato pronto, da parte sua, a concedere le “nozze gay”, piuttosto che un lavoro stabile e un reddito dignitoso agli italiani. Costui, nel recente passato, è stato sospeso dal pd. Tutta propaganda, perché se qualcuno è veramente pericoloso lo cacciano, espellendolo all’istante, senza lasciarlo per un po’ in un limbo e poi riammetterlo, come è accaduto con il suddetto. Civati, quale terzo candidato in ordine di preferenze nella recita propinata al popolino (specie se “di sinistra”), serve a mostrare che esiste un’alternativa, che la democrazia c’è e funziona, anche se alternativa e democrazia, per come funziona il sistema, non possono che essere simulate. Il programma è sempre quello siglato da Trichet-Draghi nel 2011, è unico, è stabilito dalle élite euroglobali e tale resterà. Difesa dell’euro con il sangue del popolo, riduzione della spesa sociale e degli apparati pubblici con la scusa del debito, riforme “strutturali”, con particolare attenzione per il mercato del lavoro (e le pensioni) e privatizzazioni che spolpano il paese. Pippo Civati, finto alternativo nella recita delle primarie, nella “festa privata” democratica, serve a trattenere consensi che altrimenti potrebbero svanire. E lui, complice come tutti gli altri, lo sa bene.

4) La partecipazione non sarà alta come in passato, per l’”investitura” del segretario di partito o del “candidato premier”. Ricordiamo i 4 milioni ai tempi di Prodi, gli oltre 3 milioni e mezzo per Veltroni segretario e i 2 milioni e ottocentomila per Bersani, “premier” mancato. La crisi morde come non mai e con la democrazia di facciata, le primarie e la legge elettorale gli italiani non mangiano (parafrasando la Santanchè). I seggi allestiti sono migliaia e i “volontari” impiegati, a quanto dichiarato, centomila. Per combattere il “populismo” antieuropoide con la disgustosa ritualità democratica non si bada a spese, mentre stando saldamente al governo si tagliano redditi e mezzi di sussistenza pauperizzando molta parte della popolazione. Sicuramente domani in tarda serata (oggi è sabato 7 dicembre, lo ricordo ancora) manipoleranno il dato per gonfiare la partecipazione. Faranno di tutto, di più e di peggio per millantare una partecipazione elevata, o almeno non in totale crollo. Compra di voti, supporto della criminalità organizzata, promesse e ricatti a soggetti deboli, voti multipli dei più fidati e dei farabutti, eccetera, eccetera. E’ fondamentale far credere che gli italiani partecipano al rito numerosi e con entusiasmo. In caso di partecipazione un po’ più scarsa che in passato, ci penseranno media e talk-show a intorbidare le acque. Anzi, per la sua importanza questo non dovrebbe essere il punto 4 ma addirittura il primo punto. Perché se il vincitore è già stabilito a priori (in sequenza storica Prodi, Veltroni, Bersani, Renzi, due “premier” e due segretari), il dato della partecipazione diventa cruciale. Fa parte del gioco e dell’imbroglio democratico. La volta precedente, con Bersani “premier”, subito dopo la chiusura delle urne i piddini hanno dichiarato 4 milioni di voti, mentendo spudoratamente. Guarda caso gli stessi delle primarie “prodiane”. Il primo annuncio, amplificato al massimo dai media sistemici, è quello che conta, nonostante le smentite successive, che passano un po’ in sordina. Questa volta – e qui mi sbilancio con la previsione – cercheranno di accreditare circa tre milioni di voti, forse un po’ meno di tre ma non troppo di meno, che poi potranno tranquillamente scendere a due o a poco più di due. Assai poco probabile che la partecipazione – estorta, idiotizzata, di scambio, di tessera, millantata, gonfiata con voti multipli, alimentata dalla camorra, dalla mafia, dalla ‘ndrangheta – scenda a un milione o al di sotto di questa soglia. E che loro lo ammettano candidamente in prima battuta.

Ho finito. La previsione c’è. Mi sono sbilanciato. Oggi è sabato 7 dicembre 2013. Domani ci saranno le primarie da operetta, lo spettacolo democratico inscenato per gli idioti. I risultati finali mi daranno ragione? Vedremo.




...e l'operetta continua:  la coerenza non rientra tra i principi dei dirigenti PD che per 20 anni hanno rappresentato una realtà ufficiale di contrapposizione a Berlusconi, mentre in realtà condividevano con Lui tutto ciò che ha portato il nostro Paese all'attuale degrado. Renzi dice che vuole ridurre i costi della politica ma è il PD con il PDL che li ha portati ai livelli sconsiderati di oggi. Molti italiani dimenticano facilmente, ma molti altri non credono più ai vecchi partiti.

Annamaria... a dopo

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