lunedì 9 luglio 2012

SILVIO PENSACI TU!!.....

Con quella faccia un pò cosi , quell'espressione un pò cosi...il suo problema qual'è?
Claudio Ricci - sindaco di Assisi


 Mi pare di capire che le quote rosa sono solo una schiocchezza. E che le donne, per il sindaco di Assisi  Claudio Ricci, non sono all'altezza di ricoprire una carica nella P.A, come lui stesso ha dichiarato dopo averne visionate un numero consistente.


Tralasciando i pettegolezzi che si leggono nell'articolo, che  riporto, del  "Il fatto Quotidiano"( nota :Il nome della testata è stato scelto in memoria del giornalista Enzo Biagi, conduttore del programma televisivo Il Fatto, mentre il logo del bambino con il megafono si ispira al quotidiano La Voce, in omaggio al suo fondatore Indro Montanelli ) resta il fatto che è un'offesa per  le donne... l'ennesima




Ecco l'articolo


  Ci sono molti modi per guadagnarsi la ribalta delle cronache e la “gloria” politica. E Claudio Ricci, sindaco della serafica Assisi, la terra santa di Chiara e Francesco, si è guadagnato in pochissimo tempo l’astio sincero di tutte le sue compaesane. E non solo. Vinte le elezioni, nel maggio 2011 sotto le bandiere di una coalizione Pdl-Lega-Udc, Ricci ha pensato bene di formare la sua giunta in tempi rapidi. E ci ha messo dentro solo uomini. Di donne, Ricci non vuol sentir parlare. Né in politica, né – tantomeno – nel privato. Una misoginia robusta, di quelle che non crollano neppure davanti alla necessità di garantire, almeno per buon senso, la rappresentanza di genere, le famose “quote rosa”, nelle pubbliche amministrazioni. Celibe, senza figli, domicilio non conosciuto in città, Ricci è già finito sulle pagine dei giornali per quell’ordinanza che vieta, ad Assisi, di chiedere l’elemosina a 500metri dai luoghi di culto. I concittadini, però, lo conoscono anche per un’altra sua singolare abitudine. Quella che lo porta, in piena notte, nella piazza centrale di Assisi dentro la macchina, a motore e fari accesi, a consultare freneticamente l’Ipad fino alle prime luci dell’alba. Ecco, Ricci è un personaggio un po’ così, che però punta in alto. Dopo la vittoria alle elezioni si è presentato a Palazzo Grazioli, al cospetto di Berlusconi, chiedendogli un seggio in Parlamento o, meglio, la presidenza della Regione Umbria, ma il Cavaliere, dopo una prima occhiata fugace, l’ha liquidato in modo anche un po’ brusco: “Ma con quelle orecchie a sventola e senza capelli, ma dove vuoi andare mai?”. Delusione cocente per Ricci. Che, tuttavia, non si è perso d’animo. E subito è partito alla formazione della sua giunta nuova di zecca. Dove ha nominato solo assessori maschi. Le associazioni femminili locali e quelle regionali legate ai partiti di opposizione hanno presentato ricorso al Tar. Che lo ha accolto, il 20 giugno del 2012, annullando tutti i decreti di nomina di vicesindaco e assessori perchè lo statuto comunale (all’articolo 30, comma 2) prevede che il sindaco componga la sua giunta “assicurando di norma la presenza di ambo i sessi”. Insomma, Ricci sembrava definitivamente sconfitto. La sua nota idiosincrasia per l’altro sesso stavolta avrebbe dovuto trovare una compensazione. Ma anche qui, l’uomo ha annunciato l’intenzione di ricorrere al Consiglio di Stato. E poteva anche essere finita così, in attesa dell’appello. Invece no. Ricci ha consumato una sua personale vendetta. Costruita a tavolino in modo da risultare inattaccabile. Ha cominciato a fare colloqui per aspiranti “assessore” del comune: richiesti titoli di studio, competenza politica, alta managerialità, esperienza amministrativa. La selezione è avvenuta anche sulle candidate alle elezioni del 2011 che avevano ottenuto voti, ma Ricci non ne ha trovata neanche una “rispondente al criterio fondante – si legge nel suo decreto del 2 luglio 2012 – dell’immediata efficacia operativa”. Certo, il sindaco non ha voluto rendere pubbliche “le specifiche valutazioni” di ciascuna, ma l’esito non è stato comunque “positivo” . Quindi ha rinominato assessori quelli “azzerati” dalla sentenza del Tar: “Io ci ho provato – ha spiegato – ma nessuna era davvero all’altezza”. Inutile chiedersi a quale altezza si riferisse il sindaco. Ma è da rilevare un dato che in tutta questa vicenda ha stupito anche gli osservatori più disincantati: i francescani hanno sposato in pieno la battaglia del sindaco. Il loro fondatore, ne siamo certi, avrebbe fatto l’esatto contrario. 




Di seguito la replica del sindaco, che comunque non spiega perchè non debbano esserci donne nella giunta...




immagine Un quotidiano nazionale ha tentato, travisando i fatti e riportando notizie prive di fondamento, di ledere l'immagine personale del sindaco di Assisi e dell'amministrazione comunale (sul tema delle quote rosa: mancata presenza delle donne nella Giunta Comunale).È appena il caso di ricordare all'autrice giornalista (e al suo editore) la differenza che intercorre fra avere opinioni diverse (cosa sempre auspicabile) e, invece, costruire un articolo totalmente artefatto teso a ledere la moralità, la serietà e l'impegno, spero sempre dimostrato in questi quindici anni di esperienza amministrativa, in diversi ruoli, dal Sindaco Claudio RICCI e dell'Amministrazione Comunale di Assisi.
Forse anche i giornali alla ricerca del sensazionale in questi momenti complessi dovrebbero prendere atto che la cosa più importante è operare per sostenere le Famiglie e le Imprese anche, come abbiamo fatto ad Assisi, non aumentando ne Tasse e ne Tariffe (mantendo a zero l'Addizionale IRPEF, non applicando la Tassa di Soggiorno e mantenendo alla aliquota base minima la IMU sulla Casa).

All'autrice giornalista, che non abbiamo il piacere di conoscere, consigliamo di acquisire notizie dirette anziché utilizzare informatori poco affidabili.
Riteniamo di aver rispettato la volontà degli elettori nominando Assessori chi ha ottenuto, dalla gente, il maggior numero di Preferenze assicurando la seconda Carica Istituzionale (dopo il Sindaco) proprio ad una Donna (anche il TAR ha rilevato, visto che non esiste una Legge, tale scelta come non illegittima facendo emergere solo carenza di motivazioni).

Per il resto i contenuti dell'articolo, tesi quasi a voler rappresentare il Sindaco al pari di una persona con gravi squilibri psicologici, sono il segno di un decadimento della politica e del relativo giornalismo che, ormai, hanno raggiunto livelli non condivisibili.
Sappiano gli autori, e gli ispiratori, che tali fatti non faranno che aumentare il mio impegno, e l'impegno dell'amministrazione comunale, e non intimoriranno la mia persona sperando di aver dato sufficiente prova di attaccamento al Comune di Assisi e di Moralità.
Ovviamente, come doveroso, rappresenteremo i fatti agli organi di tutela, in ogni sede consentita.
  
da Claudio Ricci
Sindaco del Comune di Assisi

Questa invece è una lettera pubblica indirizzata al sindaco  Ricci da parte di Giorgia Brunori , prima donna tra i non eletti nelle file del Pdl alle ultime elezioni comunali, per esprimere la propria disponibilità ad entrare in giunta dopo la sentenza del Tar sulle quote rosa.





Giorgia Brunori


 “Sono entrata in politica spinta dal desiderio di rendermi utile a questa città e alla sua gente. Per questo ho scelto un’idea a me vicina e soprattutto condiviso la progettualità fattiva di un uomo capace e preparato qual è Claudio Ricci che tanto ha fatto e sta facendo nel corso di questi anni da primo cittadino. Di fronte al recente pronunciamento del Tar, dunque, mi sento responsabile del ruolo che prima di tutto in qualità di donna e quindi in relazione alla mia candidatura alle elezioni, so di dover interpretare; consapevole di avere al mio fianco il consenso di chi mi ha votato e auspicando la collaborazione di chi guida questa amministrazione. L’entusiasmo, in sostanza, si somma alla piena consapevolezza dell’impegno che voglio mettere al servizio della comunità. Per questo ho immediatamente dato la mia disponibilità al sindaco Claudio Ricci a partecipare alla nuova giunta comunale. Rispetto però alle decisioni che sono state assunte e che hanno escluso ancora una volta la componente femminile, mi preme dire che esse paiono deboli e scarsamente convincenti. Ciò in base al chiaro pronunciamento del Tar che ha invece piena consapevolezza del ruolo che nella società civile e, quindi politica, spetta alla donna. Il rimpasto, dunque, lascia non tanto me, a cui gli elettori hanno assegnato il diritto di “esserci”, quanto l’intera collettività perplessa, delusa, sconcertata. Il cosiddetto “riequilibrio di genere” che il Tar evidenzia nella sentenza, infatti, null’altro è che la lettura di ciò che la realtà propone quotidianamente. Per tali motivazioni ritengo che la giunta comunale, seguendo il rispetto delle pari opportunità, avrebbe dovuto non solo assecondare, ma affermare con forza e totale convincimento questo principio. A chi mi ha votato confidando nella determinazione e moralità che mi appartengono da sempre, do la certezza che mi batterò con tutte le mie forze affinché il diritto di donna e di cittadino venga rispettato. Questo mi interessa e null’altro”.



Non discuto l'operato del sindaco, ma mi pare di capire che questo signore è contro le donne. 
"Signor sindaco , lo dico chiaro :lei è bruttino  , però potrebbe avere altre qualità! Guardi che il suo Capo, le donne, le ha comprate, (ma non solo le donne) Lei cerchi di conquistarle... 
Così facendo se le mette tutte contro, quasi tutte!!"



Diceva  Margaret Thatcher
 "In politica, se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo. Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna." 


Annamaria...a dopo




1 commento:

  1. Sono indignato e addolorato. Spero che questo signore si vada a fracassare le corna da qualche parte.Scusate, ma ho perso la calma (non mi capita spesso).

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