lunedì 13 febbraio 2012

NON SOLO CINEMA...

Non solo  cinema . . .

Oltre che una gran ‘consumatrice’ di pellicole cinematografiche, amo grandemente le rappresentazioni teatrali, ricercando l’emozione che scaturisce dall’immediatezza delle interpretazioni ‘senza rete’ . Da pochissimi giorni, presso il Teatro G. Verdi di Salerno, è stata portata in scena la celebre commedia teatrale in cinque atti, pubblicata nel 1897 dal poeta drammatico francese Edmond Rostand (1868-1918) e ispirata alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più estrosi scrittori del seicento francese, precursore della letteratura fantascientifica. Come tanti, anche io conoscevo già il contenuto di questo dramma romantico, vera e propria summa delle potenzialità espressive nella sfera dei sentimenti e delle passioni umane.




L'opera di Rostand è stata tradotta, adattata e interpretata innumerevoli volte: Cyrano è uno dei personaggi più conosciuti e amati del teatro. La sua geniale temerarietà, la drammaticità della sua fiera esistenza, vissuta pericolosamente all'insegna del non piegarsi mai alla mediocrità e alle convenienze, ne fanno un autentico eroe romantico e al contempo un personaggio straordinariamente moderno.
Pubblicata nel 1897, la commedia di Rostand fu da subito un eccezionale trionfo di pubblico e critica: da allora in poi il racconto dell’amore nascosto di Cyrano, dei suoi versi appassionati e delle sue smargiassate amare, hanno fatto entrare Cyrano de Bergerac nel novero dei capolavori irrinunciabili.
La vicenda racconta di Cyrano, cadetto di Guascogna, ammirato e temuto per la sua infallibile spada e per i suoi motti spiritosi e taglienti, che essendo afflitto da un naso mostruoso, non ha il coraggio di manifestare alla cugina Rossana il suo amore per lei. Costei, ignara dei sentimenti del cugino, lo prega di prendere sotto la sua protezione il giovane Cristiano del quale è innamorata. Poiché questi non riesce a esprimere in belle frasi il suo sentimento, Cyrano gliele suggerisce, riuscendo a far unire in matrimonio i due giovani, a dispetto del Conte De Guiche innamorato della donna. Questi, adirato, trasferisce subito Cristiano e Cyrano al fronte per combattere: da qui, de Bergerac, a nome di Cristiano, scrive numerose lettere di appassionata poesia per Rossana, mantenendo sempre per sé questo segreto, anche quando il giovane muore combattendo.
Solo al termine della propria vita, trascorsi molti anni, Cyrano, seppur involontariamente, confesserà all’amata il suo sentimento, ma quando lei ricambierà sarà ormai troppo tardi...
Cyrano è una commedia tenera e romantica, tutta puntata sul ritmo, che evita volutamente il monumentale e il fastoso, mirando piuttosto a coinvolgere con le capacità del celebre poeta spadaccino il vasto pubblico popolare, strizzando l’occhio ai giovani.





E il bello recita da brutto . . .


L’eterno dilemma sull’amore, se sia più importante esser dotati di bell’aspetto, d’un corpo armonioso e da ammirare, oppure conti maggiormente la profondità di spirito, la capacità di ragionare, d’amare appunto: ed è un bel paradosso che a vestire i panni del nasuto guascone di Rostand, sia proprio Alessandro Preziosi, attore nativo di Avellino che, quanto ad avvenenza non è che sia poi messo troppo male, usando un eufemismo!


La produzione è curata da Aldo Allegrini e Tommaso Mattei. oltre che dallo stesso Alessandro Preziosi che cura la regia, oltre che interpretare o lo scontroso spadaccino, dal mostruoso naso.
Volto consacrato al successo dal grande pubblico televisivo per soap e fiction seguitissime, Alessandro Preziosi, reduce dal percorso intrapreso con ‘Amleto’, raccoglie la sfida tutta teatrale di mettere in scena lo scrittore e poeta dall'irresistibile e vitale creatività, che ama mettere in ridicolo i suoi nemici con la straordinaria abilità della spada, leggendaria almeno quanto la lingua, tutta giocata tra trovate comiche e i giochi di parole, pur raggiungendo tra le vette più alte della poesia ottocentesca.
Nell’allestimento proposto, ogni allusione metaforica pare essere scomparsa,visto che Preziosi non esibisce lo scenografico’nasone’.




All’aprirsi del sipario, un bel quadro scenico di luce lattiginosa, ben dosata su una prevalenza di toni pastello fa risaltare i bianchi e i vermigli di certi costumi, nel rigoroso rispetto dei vestimenti d’epoca.
A farla da padrone è, in tutti i sensi, il protagonista; Preziosi sorprende non poco quanto a precisione : non calca la mano su un personaggio che, di per sé, è paradossale . . . lui è il dolente burattinaio della liason tra Cristiano e la bella Rossana, lui è il dominatore, in tutto e per tutto, d’un dramma portato con andamento a tratti leggero, rapido, da commedia. Vi sono, è vero, momenti di stasi, sequenze in cui la recita pare difettare d’eccessivi indugi, ma, pure grazie al contributo visivo e a un certo dosaggio delle musiche, lo spettacolo ha una propria tenuta.


. . . e soprattutto è stato un emozionante fuori programma riuscire ad avere una ‘presa diretta’ all’uscita degli artisti, quando è stato un caldo abbraccio con il generoso attore a sugellare una serata deliziosa . . . in tutti i sensi !

MARIA...  a dopo

1 commento:

  1. Nel caso del Cyrano parteggiamo istintivamente per il brutto ma quanto vogliamo esser belli!

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