domenica 7 agosto 2011

L'AMORE DOLOROSO NARRATO DA TRE SCRITTRICI SICILIANE



Momento d'oro anche per le scrittrici siciliane. in questa settimana gattopardiana di Santa Margherita Belice , si distinguono  tre autrici MARILENA MONTI (viaggio di cuore) 

BEATRICE MONROY( Elegia delle donne morte)

  VERONICA TOMASSINI (Sangue di cane).

Tre esempi di letteratura femminile, tre romanzi "duri" come un pugno nello stomaco  dove l'amore viene descritto come dolore. Tre romanzi avvincenti come un noir che producono un groppo al cuore, un nodo in gola gettando il lettore nella disperazione per fargli luce alla fine del tunnel, la speranza nella redenzione insinuando l'idea che nell'amore può esserci salvezza , ma che non è un finale scontato e nemmeno meritato dai buoni, ma che dipende da una serie di circostanze che possono assecondare le strategie individuali o mandare alle quaglie ogni disegno.Sono tre storie d'amore . Ma non quello sognato , immaginato da adolescenti ,raccontato da romanzi rosa , piuttosto quello irriconoscibile e doloroso che si vive nelle storie del nostro tempo globalizzato e postmoderno.
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MARILENA MONTI 
-Cantautrice e scrittrice. Ha lavorato alla Rai Sicilia per più di venti anni. Autrice di testi e regista; per quattro anni è stata direttore artistico del Teatro Selinus di Castelvetrano.

 VIAGGIO DI CUORE

Ugo, insegnante e scrittore, è sottoposto a trapianto di cuore: donatore è il suo migliore amico morto in un incidente mentre Ugo è in lista d'attesa. L'intervento riesce alla perfezione ma Ugo è vinto da una cupa depressione che gli impedisce di vivere bene. Egli si convince che responsabile sia il cuore del suo amico incapace d'amare. Si chiude nel ricordo e nel rimpianto del proprio vecchio cuore, capace di emozioni intense e forti, ma neppure questo lo aiuta a star meglio. Il finale è sorprendente. Ugo in una estate desolata di solitudine in cui anche la moglie, stanca, lo ha abbandonato, parte per la Sicilia, terra che lui chiama "parente". Lì qualcosa di semplicissimo e straordinario, risolverà il suo destino.
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BEATRICE MONROY 
- vive a Palermo, è autrice di testi teatrali e radiofonici (Rairadio1 e Rairadio3), ha pubblicato raccolte di racconti e piccoli poemi per il teatro, ultimo un manuale di scrittura drammaturgica, Tutti in scena, manuale di drammaturgia, per le edizioni La Meridiana. Da più di un trentennio anima laboratori di scrittura e narrazione in giro per l’Italia.

"ELEGIA DELLE DONNE MORTE"


“I balconi erano coperti di cenere, di lapilli incandescenti spinti dal forte scirocco. Nella piazza, piena di sterpaglia secca, ogni tanto un tizzone ardente generava un incendio che veniva spento da un’anonima secchiata d’acqua.” ...

Un fuoco devasta le montagne attorno alla città, qualcuno ne approfitta per dare fuoco al grande Archivio, memoria di una città senza nome, una città fantasma e clone di Palermo. Chi ha dato fuoco all’Archivio? E perché?
Poi siamo in un’alba invernale davanti a una chiesa. Piove. Uno sparuto gruppo di donne si ritrova davanti al portone, la perpetua apre e le fa accomodare, le anziane hanno il velo in testa, le giovani no, tutte hanno lo sguardo impaurito e una gran fretta di confessarsi. A una a una si avvicinano al confessionale dove le attende il prete, nervoso anche lui, non gli hanno dato neanche il tempo di prendere il caffè. Parlano, parlano, si alzano e vanno a pregare davanti al Cristo appeso sull’altare con le carni sanguinanti. Sono donne che non ce l’hanno fatta, donne perdenti che, trovandosi a un bivio cruciale della loro vita, si sono ritratte affogando nel silenzio. Tutti i destini narrati hanno una comune origine in una notte di scirocco. Attraverso le confessioni si dipanano le storie di donne contemporanee di varie età, appartenenti a mondi diversi, tenute insieme dal ricordo di un incendio in un’estate di scirocco e narrate in un umido inverno d’abbandono.

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VERONICA TOMASSINI
- Siciliana di origini umbre, scrive sul quotidiano «La Sicilia» dal 1996.

SANGUE DI CANE



Ogni città d'Italia contiene al proprio interno un'altra città, nascosta e quasi invisibile: la città di chi campa di poco o niente, di chi non ha casa, di chi è arrivato da paesi lontanti, di chi trova l'unico sfogo vitale nel bere o nel farsi. Sangue di cane è la storia dell'amore impossibile - e tuttavia inevitabile, essenziale - tra una ragazza della città visibile e un uomo della città invisibile. La protagonista, una giovane di Siracusa, ha infatti incontrato il polacco Slawek, un tronco d'uomo che di professione fa il semaforista e che per sopravvivere allunga la mano chiedendo "Poco spicci, prego". È con lui che divide la sua quotidianità: Stawek è un alcolizzato, dorme nelle case occupate o nei vagoni morti. Stawek vive di espedienti. Il mondo dei giusti, la città visibile guarda oltre, nessuna concessione per gli amanti. Alle spalle dell'uomo c'è un matrimonio contratto in patria e un passato in cui il suo mestiere è stato quello della violenza, nel futuro invece ci potrebbe essere la costruzione di una nuova famiglia, anche perché dall'unione con questa ragazza siciliana è nato Grzegorz. Ma Stawek non sa smettere di essere un abisso. 


http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTjgVYRzqDcWE6WfbvVkaMr6gnNwxgFV8iZju7AW2FXlsfg8i1AKg&t=1 Annamaria

1 commento:

  1. Da quello che può indovinarsi, tre grandi lavori, da leggere e gustare.

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