sabato 30 aprile 2011

HO VISTO UN FILM "C'E' CHI DICE NO" - di MARIA





REGIA: Giambattista Avellino
ATTORI: Luca Argentero, Paola Cortellesi, Paolo Ruffini, Myriam Catania, Claudio Bigagli, Marco
Bocci, Roberto Citran, Massimo De Lorenzo, Chiara Francini, Edoardo Gabbriellini, Harriet McMasters
Green, Max Mazzotta, Isabelle Adriani, Giorgio Albertazzi
SCENEGGIATURA: Fabio Bonifacci
PRODUZIONE: Cattleya
DISTRIBUZIONE: UIP
ANNO: 2010 PAESE: ItaliaGENERE: Commedia
DURATA: 95 minuti
Tre ex compagni di scuola si ritrovano dopo vent'anni e si rendono conto che un nemico comune li perseguita: i raccomandati. Max (Luca Argentero) è un giornalista di talento in un quotidiano locale che per arrotondare è costretto a scrivere sulle più improbabili riviste di settore; giunto a un passo dalla tanto agognata assunzione viene scalzato dalla figlia di un famoso scrittore.
Irma (Paola Cortellesi), pur essendo uno dei medici più stimati dell'ospedale, vive grazie alle borse di studio, e proprio quando sta per ottenere il contratto le viene preferita la nuova fidanzata del primario.
Samuele (Paolo Ruffini) è una specie di genio del diritto penale che, dopo anni passati a fare da assistente-schiavo a un barone universitario, è in procinto di vincere un concorso per ricercatore. Ma, anche in questo caso, il posto gli verrà soffiato dal genero inconcludente del barone.
Dieci anni di esami, lauree e specializzazioni sembrano non essere serviti a niente, per questo i tre amici decidono di ribellarsi al sistema. E lo fanno prendendo di mira ciascuno il raccomandato dell'altro, così che nessuno potrà risalire a loro, mettendo in atto piccole vendette e molestie quotidiane. All'inizio il piano sembra funzionare e prendono coraggio, arrivando addirittura a far credere l'esistenza di un movimento, i "Pirati del Merito" ,che si batte contro ogni forma di raccomandazione. Tuttavia, quello che rea iniziato come un gioco, sfuggirà loro di mano . . .

Piace…non piace…
Ma davvero c’è chi dice no a clientelismo, nepotismo e altri DOC italiani? Non è fantascienza, è commedia, dove si ride e un po’ si tifa per questi tre giovani peccatori senza santi in paradiso. Sul punto di cedere, una volta entrato nel “salotto buono”, il giornalista non va a fondo e non rincara la dose con cinismo e cattiveria, così come sarebbe avvenuto in pellicole di Risi, Germi, Monicelli.
Questo è un limite del film, quello di apparire consolatorio e anestetizzante; il regista esprime una giusta polemica, ma il finale non è felice: i nodi non vengono al pettine, gli ultimi restano ultimi, senza quel graffio, quella dose di fiele di cui in passato è stata capace la migliore commedia all’italiana. In fondo tutto è indolore, carino, con scorciatoia sentimentale per i simpatici Cortellesi e Argentero, affiancati da un bravo Paolo Ruffini, stavolta fuori dai cinepanettoni.
Non trascurabile è l’ambientazione: una Firenze con le sue bellezze ed i suoi scorci da sogno, città scelta come immagine emblematica del nostro Paese e di ciò che succede nel mondo del lavoro.
Si tratta però di un film che ha il privilegio di spostare l’obiettivo della telecamera dalla solita coppia che scoppia per indirizzarlo su un peccato che tanto veniale non è, scoperchiando un male che ti circonda dovunque ti giri e che fa esclamare ad Albertazzi: “ Dove andrà a finire questo Paese? Nessuno studia più un c . . . o! “ .



Buona visione . . . a tutti da Maria . . . e mi raccomando, non lasciate in giro le buste di patatine e pop corn e le lattine vuote di bibite… eh eh eh !

A dopo con i film in sala da venerdì 30 aprile 2011

1 commento:

  1. Che poteva fare il film se non parlare del problema? La soluzione, se c'è, è altrove. Ma non c'è (a mio sommesso parere).

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