giovedì 18 febbraio 2010

RAY GOSLING presentatore bbc, arrestato per eutanasia


A Londra ,Ray Gosling, il presentatore televisivo della Bbc che ha confessato in diretta di aver soffocato il compagno malato di Aids è stato arrestato stamattina dalla polizia del Nottinghamshire con l'accusa di omicidio. In un'intervista Gosling aveva affermato di essere convinto di "aver fatto la cosa giusta" e di non avere "pentimenti". Il presentatore televisivo settantenne ha dichiarato che le sue azioni erano frutto di un accordo con il compagno malato raggiunto in precedenza. In Gran Bretagna l'assistenza al suicidio è considerata un crimine, punibile con una pena fino a 14 anni di carcere. di Patrizio Nissirio E' un caso che ha immediatamente rilanciato il dibattito sull'eutanasia nel Regno Unito: Ray Gosling, un presentatore della Bbc ha confessato durante una trasmissione di aver ucciso anni fa il proprio partner, che era malato terminale di Aids, soffocandolo con un cuscino in un letto d'ospedale. Gosling, 70 anni, durante il programma 'Inside Out', trasmesso ieri sera dalla Bbc nelle East Midlands (Inghilterra) e dedicato proprio alla morte, ha raccontato in una parte della trasmissione da lui girata come ci fosse un patto con il suo compagno: avrebbe messo fine alla vita di quest'ultimo, se la sofferenza fosse diventata intollerabile. "Quando ami qualcuno, è molto difficile vederlo soffrire. Era in ospedale, con dolori terribili", e quel giorno un medico aveva detto che non c'era più nulla da fare, "così ho chiesto al medico di lasciarci soli per un po', ho preso un cuscino è l'ho soffocato, finché è morto", ha raccontato l'anziano presentatore. "Quando il dottore tornò gli dissi, se n'é andato, e nient'altro fu detto tra di noi", ha aggiunto. La polizia del Nottinghamshire ha immediatamente avviato un'indagine, affermando che fino alla confessione in tv non aveva idea dell'intera vicenda. Intervistato stamattina da Radio 4 della Bbc, Gosling ha detto di non essere preoccupato dall'indagine della polizia o delle conseguenze: "Non mi preoccupo. Ho fatto quel che ho fatto mosso dal cuore. Se c'é un Paradiso lui mi guarderà e sarà fiero di me". Il presentatore ha detto che i fatti risalgono "ai primi anni dell'aids" e di aver scelto di confessare quella morte perché il programma parlava della morte e venivano intervistate altre persone che avevano affrontato lo stesso dilemma. Ha così creato all'interno di 'Inside Out' un mini-programma di 12 minuti (intitolato 'Gosling riflette sulla mortalita''), in cui, passeggiando in un cimitero, dice: "Forse è il momento di raccontare cosa ho fatto anni fa. Ho ucciso qualcuno". Gosling non ha detto come si chiamava l'uomo, né in quale ospedale avvennero i fatti in questione. La decisione della Bbc di non avvertire subito la polizia quando è stato girato il programma, in dicembre, è stata criticata dal gruppo contro l'eutanasia 'Care not Killing', che l'ha definita "bizarra... al momento non sembra un caso di suicidio assistito ma di uccisione intenzionale, se non di omicidio. Non sappiamo nulla di questo patto, se non dalla parola di Ray. Per questo occorre un'indagine approfondita". L'emittente ha detto che non era obbligata per legge a allertare la polizia prima della messa in onda, ma che ora coopererà pienamente con l'inchiesta. Sarah Wootton, direttrice di 'Dignity in Dying', che si batte per il diritto al suicidio assistito, ha osservato: "Questo caso dimostra ancora una volta come questo sia un problema vero che ci può riguardare tutti. Il compagno di Ray Gosling era malato terminale e chiaramente ha chiesto aiuto per morire, quando soffriva in maniera insopportabile alla fine della sua vita. Illustra come ci sia bisogno di una legge sul suicidio assistito per aiutare chi vuole scegliere alla fine della sua vita, e per proteggere persone che possano essere vittima di coercizione". Nel Regno Unito il suicidio assistito resta un crimine, ma le linee guida emesse in settembre dalla Procura generale indicano in quali casi occorre perseguire chi assiste, e in quali no. 
 

1 commento:

  1. Spero che il fatto non lasci strascichi penali. L'uomo che ha ucciso avrà sempre un segno di pentimento indelebile nel suo animo e questo sarà il suo castigo. La vittima, certamente, avrebbe voluto morire. Il modo forse potrebbe essere soggetto a discussione: soffocarlo col cuscino? non avrebbe potuto trovare un rimedio meno traumatico? Perdere il respiro, per chi sta morendo, non è una bella sensazione.

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