Se ne parla già da un po', ma non tutti sappiamo bene cosa sono i tanto citati Bitcoin .
Niente può spiegarcelo meglio di questo video. Guardiamolo tutto e poi proseguo per chiarire alcuni concetti che ho trovato in rete qua e la.
Da questo video abbiamo capito di piu' dei Bitcoin, più precisamente riassumibile in questi punti:
Bitcoin è una moneta digitale, come l'euro, il dollaro, ecc con la differenza che i bitcoin non sono presenti nel mondo fisico ma solamente in quello digitale. Ciò non significa che non abbiano un valore, anzi.
E' stata creata da un informatico (di cui si ignora l’identità e che risponde al nome, inventato, di Satoshi Nakamoto), che si basa su transazioni criptate completamente anonime e che non viene gestita da alcuna banca, ma che dipende ,per il suo valore, dalla fiducia in essa dei suoi investitori. Perché interessarsi di una moneta creata su Internet? Basterebbe citare la velocità con cui è cresciuto il valore del Bitcoin: dagli 0.30 dollari del 2011 oggi un Bitcoin vale circa 800 dollari.
I vantaggi nell'usare questa moneta sono innumerevoli e molti sono ancora da scoprire Ad ogni modo ,nel video sono spiegati i principali vantaggi nell'usare i Bitcoin.
Come sono generati i Bitcoin? La risposta alla domanda è davvero lunga e difficle da capire se non si è pratici... Più in generale i Bitcoin vengono creati con un ritmo prestabilito dall'algoritmo stesso; questo per evitare ogni tipo di speculazione. Inoltre quante più persone si metteranno a "minare" Bitcoin, tanto più difficile sarà creare moneta.
L’uomo più ricco del Web?
Si chiama 1933phfhK3ZgFQNLGSDXvqCn32k2buXY8a.
No, non ho sbagliato a scrivere, quella sequenza di numeri e lettere identifica nel mondo di Bitcoin un indirizzo, l’indirizzo corrispondente all’uomo che ha accumulato in assoluto più moneta virtuale (fonte: http://bitcoinrichlist.com/top100). Nessuno però sa chi sia questo Paperon de’ Paperoni, e probabilmente mai si saprà nulla sull’identità di questo milionario che ha nel suo conto la ragguardevole cifra di 87,775,556.71 dollari corrispondenti a 111,111.11257544 Bitcoin.
Proprio per la sua crescita inarrestabile la criptomoneta virtuale è diventata una forma di investimento decisamente remunerativo. Tralasciando i metodi, assolutamente legali, ma molto complessi per creare moneta, il cosiddetto mining nella terminologia di Bitcoin esistono altre strade più semplici per acquistare la criptomoneta. Scordatevi le banche tradizionali, il trading di Bitcoin avviene su tutta una serie di piattaforme presenti sul Web, vediamo quali sono le più importanti.
Mt.Gox: è la piattaforma che gestisce il maggior numero di transazioni Bitcoin al mondo (anche se lo scettro potrebbe essere passato alla cinese BTC China. Basata in Giappone, Mt.Gox consente l’acquisto e il prelievo della criptomoneta. Per usare il servizio è necessario verificare il proprio account fornendo un documento di identità e una bolletta recente (gas, elettricità o telefono) che comprovi la propria residenza. Per caricare il proprio conto è necessario effettuare un bonifico verso Mt.Gox (oppure trasferire dei Bitcoin).
Bitstamp: è una tra le piattaforme di trading più usate insieme a Mt.Gox, rispetto a quest’ultima però la sede è a Londra (anche se si appoggia a una banca in Slovenia) e la grafica e usabilità del sito sono migliori. Per effettuare prelievi e depositi di Bitcoin è sempre necessario fornire documento d’identità e residenza. Rispetto a Mt.Gox il prezzo di acquisto dei Bitcoin è spesso inferiore. Anche in questo caso il bonifico bancario è il metodo prescelto per caricare soldi sul proprio conto virtuale.
BTC-E: è la piattaforma che ha i prezzi più bassi per l’acquisto di Bitcoin, ha sede in Bulgaria e tratta anche altri tipi di criptomonete virtuali, come ad esempio Litecoin, da molti indicata come la nuova valuta su cui investire. A differenza delle altre piattaforme di trading non richiede documenti per iniziare depositare o prelevare. Di contro non gode di grande fiducia da parte dei trader, forse a causa di una grafica decisamente bruttina e di un servizio di assistenza definito carente da molti utenti dei forum dedicati a Bitcoin.
VirWox: nata come piattaforma per acquistare e vendere Linden dollars, la moneta di Second Life, Virwox ha allargato i suoi confini includendo anche lo scambio di Linden con Bitcoin, permettendo in questo modo di acquistare indirettamente anche la criptomoneta. Trattandosi di un cambio Linden-Bitcoin non è la piattaforma più favorevole dato che si perde sempre qualche dollaro nella conversione, d’altra parte però Virwox permette di acquistare nel modo più semplice di tutti, cioè tramite Paypal. Basta dunque una carta di credito collegata al servizio di pagamento di eBay per acquistare Bitcoin tramite Linden.
OKPay: è la versione russa di PayPal, consente di pagare facilmente su moltissimi siti di e-commerce e fino a poco tempo fa permetteva anche l’acquisto diretto di Bitcoin. Adesso non è più possibile ma OKPay consente ancora di creare uno o più portafogli a cui si possono associare indirizzi Bitcoin su cui ricevere pagamenti nella criptomoneta, dunque a tutti gli effetti un conto OKPay permette di accumulare la moneta virtuale. Per effettuare e ricevere pagamenti è necessario inviare copia di un documento di identità e di una bolletta per confermare la propria residenza.
Diversi enti governativi sono positivi verso questa nuova moneta, eccetto Apple.L’azienda di Cupertino, infatti, ha deciso di vietarne l’utilizzo per le transazioni su App Store e sta rifiutando tutte le nuove applicazioni o gli aggiornamenti di app esistenti che ne consentono lo scambio: un recente esempio è l’aggiornamento di Gliph, Blockchain, Bitpack e Bitcoin Express, rifiutati da Apple...
Nei giorni scorsi la banca centrale cinese ha proibito al settore finanziario del Paese di utilizzare la moneta elettronica, mentre la banca d’affari americana JP Morgan ha depositato un brevetto per un sistema di pagamento computerizzato che richiama quello utilizzato dalla moneta elettronica virtuale
E veniamo alla notizia del giorno che riguarda due giovani imprenditori informatici che oggi sono due "potenziali" milionari. Si chiamano Dario Pizzato e Michele Tegon, trentottenni veneziani che hanno creduto nei Bitcoin fin dal 2010. Sono tra i maggiori produttori di "moneta digitale" in Italia ed ora vogliono lanciarsi nel business.
Michele Tegon---------Dario Pizzato |
I due imprenditori veneti, a 25 anni, hanno fondato una società di "digital signage", una forma di comunicazione i cui contenuti vengono mostrati attraverso schermi elettronici in luoghi pubblici. «A fine 2010 lessi su Internet un articolo sui bitcoin - racconta Pizzato -. La nostra società aveva una buona potenza di calcolo, così decidemmo di provare a "minare" bitcoin (produrli attraverso complessi algoritmi generati dal computer)».
I due imprenditori veneziani sono diventati in poco tempo i più forti produttori italiani, accumulando una fortuna. «Dopo sei mesi avevamo un controvalore di 18mila dollari, dopo altri sei mesi abbiamo superato i 200mila», ricorda Pizzato. All'inizio bastava un computer semplice per "minare", poi è cambiato il modo di produrre le monete elettroniche: servivano hardware specifici. «Anche noi abbiamo reinvestito i bitcoin per comprare i nuovi hardware e rimanere competitivi - continua Pizzato -. Oggi però è diventato difficile "minare" perché la concorrenza è agguerrita. Abbiamo quindi deciso di spostarci sui servizi, per permettere ai non addetti ai lavori di affacciarsi al mercato della "criptomoneta". A gennaio lanceremo una start-up: offriremo consulenza a chi vuole provare a produrre bitcoin e metteremo il nostro hardware a disposizione di chi vuole fare "mining" senza investire necessariamente soldi per comprare le macchine».
Il secondo passo a cui i due imprenditori stanno già lavorando è un sistema di "micropagamento". Considerato che in alcuni paesi del mondo la moneta virtuale inizia ad essere accettata da diverse aziende, mentre poche settimane fa è stato aperto il primo "sportello bancomat" di bitcoin a Vancouver, in Canada, richiesto in altri venti Paesi, dall'Irlanda all'Australia. «Vorremmo fornire una soluzione di pagamenti in bitcoin per le piccole spese quotidiane - spiega Pizzato -. Abbiamo un'applicazione in stato avanzato di realizzazione per una piattaforma per smartphone in grado di trasferire dollari, euro e bitcoin durante le transazioni nei negozi». Questo permetterebbe alla comunità che oggi ha 13 miliardi di dollari in bitcoin in tasca di spenderli nel mondo reale.
Fonte- Il gazzettino.itVenezia-Mestre-
Diffondiamo la conoscenza dei Bitcoin anche in Italia.
Sarebbe gradito un parere ,oltre ad un approfondimento sull'argomento, dagli amici del blog : Enzo e Lorenzo.
Annamaria... a dopo
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